

La grande fabbrica delle parole
In occasione di San Valentino recensiamo un longseller di Agnès de Lestrade, giornalista e autrice di libri per bambini, illustrato dall’argentina Valeria Docampo per le edizioni Terre di Mezzo. Un successo internazionale, tradotto in trenta lingue, vincitore del Prix Papillotes 2010 e il Prix littéraire de la Citoyenneté 2010.
Il piccolo Philéas è innamorato della dolce Cybelle e vorrebbe dirle "Ti amo", ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Al contrario di Oscar, che è invece ricchissimo e sfrontato, e ha deciso di dichiarare alla bambina che un giorno la sposerà. Già, perché i protagonisti di questa storia vivono in un paese dove le persone parlano poco, perché per poter pronunciare le parole bisogna comprarle. Le parole più importanti, però, costano molto, dunque soltanto chi può permettersele, ovvero i ricchi, ha la possibilità di scegliere quelle che davvero desidera, mentre i poveri debbono accontentarsi delle parole che avanzano, spesso inadatte rispetto alle intenzioni. Ma le parole per dire l’amore – questo è il messaggio della storia – sono quelle più semplici che arrivano dritte al cuore, come “Ciliegia… polvere… seggiola!”. Riuscirà Philéas a conquistare il cuore di Cybelle?
“La grande fabbrica delle parole” è un libro squisito, ricco di contenuti poetici e contemporanei, in primis il valore delle parole e del loro potere inestimabile di renderci liberi.
Età di lettura: dai 4 anni
La grande fabbrica delle parole
Agnès de Lestrade, illustrazioni di Valeria Docampo
Terre di mezzo Editore, 2010