L’acqua del lago non è mai dolce
Nel libro di Giulia Caminito troviamo la storia di due donne. Una madre, Antonia, e una figlia, Gaia. Antonia, la rossa, è una donna caparbia e stoica, cresce quattro figli e si prende cura del marito rimasto disabile dopo un incidente sul lavoro. Lotta per ottenere un’abitazione, sin dalla scena di apertura del libro, nella quale si batte per l’assegnazione di una casa popolare in un ufficio dell’ATER. In seguito la famiglia si sposterà ad Anguillara, sul lago di Bracciano. Gaia è una ragazza che si sente sempre un passo indietro rispetto ai suoi coetanei, ogni piccola cosa che la vita le offre non è mai ottenuta senza fatica, è sempre una conquista. Viaggia come pendolare per Roma, per andare a scuola, ambiente in cui non sempre le relazioni con i coetanei sono semplici, ad esempio il rapporto con Alessandro, che non smette di prenderla in giro, vessandola continuamente, fino al giorno in cui per dispetto le rompe una racchetta da tennis, ottenuta con i sacrifici di tutta la famiglia. Gaia potrebbe denunciare la cosa agli insegnanti, ai genitori del ragazzo, ma per la prima volta decide di fare affidamento solo su sé stessa. E gli rompe un ginocchio. La rabbia di Gaia è una delle chiavi di lettura del libro. Una rabbia individuale e individualista, che non ci parla della sua condizione sociale, che non viene canalizzata in una lotta, a differenza di quella del fratello, Mariano, che prende un treno di nascosto e va a Genova per il G8, evento del quale si parla in televisione, al TG, ma le compagne di classe di Gaia preferiscono guardare le puntate di Dawson’s Creek. Un rancore che continua ad accompagnarla lungo il corso della sua vita, che procede nel racconto tra amicizie importanti come quella con Iris - altra fondamentale donna del romanzo - amori, tradimenti e ancora tanta rabbia. Una vita che rimane irrisolta nel romanzo, con un passaggio all’età adulta, una formazione, che attendiamo, ma che non arriva e che forse ci dice molto della generazione cresciuta a cavallo del cambio di millennio. L’acqua del lago non è mai dolce Giulia Caminito Bompiani, 2020