Le vie dei libri
Un’Italia a due facce. La prima è quella dell’ignoranza crescente dei nostri ragazzi (il 44% degli studenti delle superiori non raggiunge il livello minimo in Italiano, il 51% in Matematica, con dati ancora più gravi nel Mezzogiorno e nelle famiglie economicamente disagiate). La seconda faccia è quell’altra, consolante, del clamoroso aumento dei lettori in tempi difficili di pandemia e chiusure (15 milioni di copie di libri vendute in più nel primo semestre ‘21 rispetto all’anno precedente, una crescita del 44%: “Il libro è vivo e vegeto”, si entusiasma a ragione Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie, l’Associazione Editori). Bisogna insistere sui libri, dunque, capitale fondamentale pure per riformare e valorizzare la scuola. Seguire “Le vie dei libri”, come suggerisce Marina Roggero, docente di Storia all’università di Torino, scrivendo per Il Mulino di “Letture, lingua e pubblico nell’Italia moderna” e ritrovando le radici del nostro essere “un paese di pochi lettori” nella lunga stagione dell’analfabetismo, vistoso anche nella seconda metà del Novecento e “nel divario tra colti e semicolti scavato da una lingua scritta bella e impossibile”. Le vie dei libri. Letture, lingua e pubblico nell’Italia moderna Marina Roggero Il Mulino, 2021