Maggio a Palermo. Una storia per Francesca Morvillo
Sono gli anni Ottanta. Laura frequenta un liceo di Palermo e ogni mattina al bar incontra una donna gentile, dall’aria elegante. La conosce bene. Vorrebbe stringerle la mano ma la donna vive sotto scorta: è il magistrato Francesca Morvillo. Ma è anche la moglie del giudice Giovanni Falcone, con il quale condivideva ideali e intenti.
Sono passati trent’anni dalla morte dell’unica donna magistrato vittima della mafia, su cui ancora troppo poco è stato scritto, ma la cui storia dev’essere raccontata. Discreta, decisa, riservata. È stata accanto al marito fino alla fine e anche lei, come Falcone, è stata una vera innovatrice grazie al ruolo svolto come sostituto procuratore al Tribunale dei Minori di Palermo.
La sua figura, ritratta da Gilda Terranova in occasione del trentennale dalle stragi di mafia, si staglia con fermezza, garbo e coraggio nel racconto fatto attraverso gli occhi di una giovane adolescente palermitana negli anni del Maxiprocesso, anni in cui anche solo scegliere il percorso per tornare a casa poteva significare avere salva la vita o meno.
Un omaggio a una donna che ha preferito rinunciare a moltissime libertà personali vivendo sotto scorta pur di esercitare il proprio mestiere fino all’ultimo e lottare insieme al marito contro la mafia. Una giovane donna “consegnata a quarantasei anni ad un’eterna giovinezza, come accade a chi muore troppo presto.”
Un libro adatto ai giovani lettori per conoscere attraverso un linguaggio narrativo semplice, delicato e attuale un periodo storico recente, ma poco noto a più giovani.
Maggio a Palermo. Una storia per Francesca Morvillo
di Gilda Terranova
Einaudi Ragazzi, 2022