Quando Hitler rubò il coniglio rosa
Max e Anna sono due bambini che vivono a Berlino con la loro famiglia di origine ebraica. Nella Germania del 1933 stanno per tenersi le elezioni e il padre di Anna riceve da un amico il consiglio di lasciare il Paese, poiché dopo le elezioni, in caso di vittoria dei nazisti tutti i passaporti di cittadini ebrei verranno ritirati. È così che la famiglia parte in gran fretta per la Svizzera, i bagagli da portare sono tanti e Anna deve scegliere quale giocattolo portare con sé. La bambina deciderà di portare via un nuovo peluche, lasciando a Berlino il coniglio di pezza rosa al quale è molto legata. Qualche anno dopo, in Svizzera, riceverà la notizia che tutti i loro beni sono stati confiscati e non rivedrà più il suo amato coniglietto, “rubato” da Hitler, così come è stata rubata l’infanzia a tutti i bambini perseguitati dai nazisti. Il libro, in parte autobiografico, è ormai un classico da far leggere a tutti i ragazzi, per raccontare l’orrore della persecuzione nazista, vista attraverso gli occhi di una bambina.
Quando Hitler rubò il coniglio rosa
Judith Kerr
Rizzoli, 1981