Quello che noi non siamo
Gianni Biondillo nel suo ultimo romanzo, con un titolo che richiama la celebre poesia di Eugenio Montale, racconta una generazione di architetti che aderirono al razionalismo, convinti della sua carica innovativa e che anche il fascismo potesse rivoluzionare la società italiana. Queste donne e uomini lottarono contro l’accademismo italiano, legato a Roma e centralizzato. Nella prima parte del libro l’autore parla dell’entusiasmo e delle idee di questi giovani architetti che da tutta Italia si radunavano tra Milano e Como, veri e propri laboratori sperimentali per l’avanguardia. Gli ideali furono però traditi dalla realtà del fascismo e la fiducia crollò definitivamente dopo le leggi razziali, il legame sempre più forte con il nazismo e l’inizio della guerra. È così che molti aderirono alla Resistenza o fuggirono all’estero per evitare la deportazione. La seconda parte del romanzo ripercorre proprio degli anni della guerra e della lotta contro il regime, che portò molti dei protagonisti del libro a prendere una netta posizione di rifiuto del fascismo e a subire carcerazioni, torture e deportazioni.
Quello che noi non siamo
Gianni Biondillo
Guanda, 2023