Ultima notte a Manhattan
“Mezzogiorno della vigilia di Natale sulla Quinta Strada. Walter camminava nel cuore del giorno nel cuore della città nel cuore del mondo. La metropoli imperiale nel miglior giorno dell’anno”. Fin dalle prime pagine, si capisce che i protagonisti di “Ultima notte a Manhattan” di Don Winslow, Einaudi, sono almeno due: Walter Withers, ex agente della Cia e adesso private eye, investigatore privato; e New York. Un uomo disinvolto e fascinoso (vecchia famiglia patrizia del Connecticut, padre “al servizio del governo”, buone maniere, tanti soldi). E una città, alla fine degli anni Cinquanta all’apice del suo fulgore. Tutto si muove: idee, amori, interessi. Si suona jazz. Si tira tardi nei locali del Village. E si trama, naturalmente. Ecco in scena il terzo protagonista: Joe Keneally, giovane senatore democratico, che ha ambizioni da Casa Bianca. E una moglie bellissima, elegante e infelice, Madelaine. La cui strada si incrocia con quella di Walter, nella sera di Natale. In una scintillante, fervida, malinconica New York. Mentre si prepara una drammatica trappola... Dentro le pagine di Winslow, straordinariamente ben scritte, c’è tantissimo: stile, ironia, intreccio sapiente tra fiction e memorie politiche (quei Keneally ricordano le storie infelici dei Kennedy), una mescolanza di atmosfere noir e pettegolezzi di alta società. La crudeltà della lotta politica e il torbido delle rivalità tra Cia e Fbi.
Ultima notte a Manhattan
Don Winslow
Einaudi, 2021