Vecchie conoscenze
“Vecchie conoscenze” tornano a rendere ancora più difficili le giornate di Rocco Schiavone, vicequestore ad Aosta, poliziotto acuto, inquieto, insofferente per formalità e cattive abitudini. E così, nelle pagine del nuovo libro di Antonio Manzini, Sellerio, uno dei personaggi da tempo più amati da critica e pubblico (nella serie Tv Rocco è interpretato dall’efficace Marco Giallini) è costretto ad affiancare l’indagine sull’omicidio di Sofia Martinet, anziana autorevole studiosa di Leonardo da Vinci con le conseguenze personalmente pericolose della ricomparsa di Sebastiano, uno degli amici più cari fin dai tempi dell’infanzia romana, latitante in cerca dell’assassino dell’amata moglie. L’inchiesta è, come sempre, complicata, tra indizi labili e vaghe ipotesi di movente. Gli intrecci privati, tra amicizie imbarazzanti e ruvide resistenze agli incontri amorosi, incupiscono i giorni. Rocco vira l’ironia in tagliente autocritica. E deve fare i conti con l’avanzare dell’età, anzi “con l’annite, una brutta malattia che prende tutti, e non fa prigionieri”. Di quegli umori malinconici, la testimonianza più evidente sta in questo dialogo con Sara, un’amica archeologa: “Che penso della realtà? Puzza. Puzza di sudore, di roba andata a male, puzza di gente marcia. Pochi gli odori buoni. La maria, il vino, voi. Stop”. “Nella realtà ci devi vivere, Rocco. Tu sei la realtà”. Ma quella realtà rivela anche una via d’uscita luminosa. Un affetto più sereno per un ragazzino, quasi fosse un figlio. E lo spiraglio del ripresentarsi d’una storia amorosa. Non tutte le “vecchie conoscenze” sono da buttar via. Vecchie conoscenze Antonio Manzini Sellerio, 2021