Versi perversi
Immaginate che Cappuccetto Rosso e Biancaneve diventino grandi amiche, che Jack, noto a tutti per aver barattato una mucca per un fagiolo, s’innamori perdutamente della vicina di casa Cenerentola, che il più furbo dei tre porcellini sia diventato niente meno che un banchiere o che il principe azzurro – in realtà – non sia poi così “azzurro”. Che fiabe ne verrebbero fuori? Ci pensa Roald Dahl a darcene un assaggio.
Versi perversi è una raccolta di filastrocche comiche del 1982, scritta da Roald Dahl e illustrata da Quentin Blake. Un libro in cui l’autore più stravagante della letteratura per ragazzi trasforma, ribalta e reinventa alcune celebri favole e fiabe tradizionali (come Cenerentola, Biancaneve, Jack e il fagiolo magico, Cappuccetto Rosso, I tre porcellini) e le storie dei relativi protagonisti con risvolti ironici e non di rado sorprendenti. Sulla pagina prendono vita versi che sembrano sussurrati all’orecchio del piccolo lettore “da un diavoletto” che si diverte a distorcere gli originali (o forse a raccontare per la prima volta quelle verità che gli adulti non hanno mai voluto rivelare ai più piccoli). Così, capita che le trame si popolino di protagoniste femminili senza scrupoli, dotate di acutezza, intelligenza e buon senso, ma anche d’intrecci di storie diverse, di divertenti e inaspettati crossover, di ribellioni e inversioni di rotta dei personaggi rispetto ai finali “già scritti” per loro. Le nuove chiusure, proposte dall’autore, saranno tutt’altro che scontate: comiche, ricche di suspence, avventurose e – perché no? – anche un pochino horror. Il tutto in un gioco di stile – tipicamente roaldiano, sapientemente tradotto da Roberto Piumini – in cui rovesciamento, burla e persuasione si fondono con colpi di scena, tratti macabri e humor nero. D’altronde, credevate veramente nel “e vissero tutti felici e contenti”?
Versi perversi
di Roald Dahl, con la traduzione di Roberto Piumini
Salani, 2016