Viola e il blu
Viola è una ragazzina che non ama giocare ad essere una principessa. Preferirebbe il calcio. Ama tutti i colori, tanto da scriverli con la maiuscola perchè per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma tanti adulti pensano che esistano colori ‘da maschi’ e colori ‘da femmine’. Non capendone la ragione, la bambina decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende.
In un dialogo a due voci tra padre e figlia, illustrato sulle monocromatiche sfumature del blu e ispirato alle conversazioni con le sue figlie, Matteo Bussola riflette sul tema degli stereotipi di genere attraverso uno scambio reciproco che arriva a celebrare la diversità e l’importanza di crescere nel rispetto delle tante sfaccettature che la vita propone. Con la capacità di rendere semplici i temi più profondi che lo contraddistingue, e un linguaggio dolce, l’autore porta all’attenzione di grandi e piccini come gli stereotipi altro non siano che gabbie dorate entro cui uomini e donne si trovano a vivere senza rendersi spesso conto della prigionia. Colori, gusti, preferenze non hanno (o meglio, non dovrebbero avere) alcuna etichetta.
Viola e il blu
Di Matteo Bussola
Salani, 2021