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Una straordinaria fotografia del 1905

Tra le opere più importanti conservate in Fondazione Pirelli c’è una fotografia dalle straordinarie dimensioni (245 x 150 cm): è “L’uscita delle maestranze Pirelli dallo stabilimento di via Ponte Seveso” (oggi via Fabio Filzi) del 1905. Un’immagine fortemente simbolica dello sviluppo e della solidità dell’azienda, che all’epoca si trovava in un momento di grande espansione. Sorto nel 1873 – un anno dopo la costituzione della società G. B. Pirelli & C. – su una superficie di 1.000 mq, all’epoca dello scatto lo stabilimento aveva già raggiunto la massima espansione possibile, con una superficie di 34.000 metri quadri e circa 3.000 addetti.

Di lì a poco, per poter sviluppare appieno la produzione di pneumatici, che si aggiungeva a quella degli articoli vari e dei cavi, la Pirelli avrebbe aperto un nuovo stabilimento poco distante in zona Bicocca. Il momento della nascita di questa immagine, evocativa della forza del gruppo industriale, non è casuale. Si inscrive infatti nel fervente contesto dell’avvicinarsi di un grande avvenimento per Milano e per le industrie milanesi e italiane: l’Esposizione internazionale del Sempione del 1906. Come ogni grande esposizione, anche questa si tradusse in una smisurata produzione di immagini grafiche, fotografiche e cinematografiche. In particolare rappresentò una grande opportunità per un giovane fotografo milanese, che fu proprio la Pirelli a lanciare nel campo della fotografia industriale: Luca Comerio, che esordì a soli vent’anni con un reportage fotografico dell’insurrezione di Milano del 1898, pubblicato sull’Illustrazione Italiana. Negli anni che precedettero l’Esposizione, Luca Comerio lavorò per diverse industrie milanesi, contribuendo a crearne l’immagine pubblica con fotografie di gruppo di operai e impiegati. Pirelli fu la prima a commissionargli l’immagine delle proprie maestranze, che verrà pubblicata sulla rivista L’Automobile del 10 novembre 1905, numero dedicato alle case italiane del comparto motoristico.

L’anno seguente verrà realizzata dallo stesso Comerio la straordinaria gigantografia dello scatto, firmata dall’autore e destinata ad essere esposta all’intero del padiglione Pirelli all’Expo del 1906. Lo dimostra il bilancio di quell’anno, che vede tra le sue voci di spesa la cifra di 482 lire corrisposta all’autore per “ingrandimenti quadri uscita operai e veduta stabilimento di Milano”. Questa immagine è unica nel suo genere: per le dimensioni dell’ingrandimento, realizzato con tutta probabilità con un ingranditore solare – straordinario per l’epoca soprattutto perché realizzato su un unico “foglio” di carta fotografica di 245 x 150 cm – ma anche per la sua stessa iconografia. Rispetto alle fotografie di gruppo che Comerio realizzerà successivamente per altre industrie del comparto dell’auto, come Isotta Fraschini e Fiat, l’immagine Pirelli si differenzia infatti per la scelta di ritrarre le maestranze all’uscita dai cancelli: un fiume umano che riempie a perdita d’occhio tutta la via Galileo Galilei, sul retro dello stabilimento, guarda l’obiettivo del fotografo, collocato in posizione elevata per poter inquadrare tutta la strada. Questa scelta verrà abbandonata nelle successive fotografie, in favore di una più tradizionale posa, in piedi o seduti, sullo sfondo dello stabilimento.

Lo straordinario ingrandimento è fortunatamente giunto sino a noi in discrete condizioni, nonostante siano visibili i segni del tempo. Un primo intervento di restauro fu realizzato nel 2000, in occasione dell’esposizione della fotografia all’interno della mostra “Il mondo nuovo”, tenutasi a Palazzo Reale a Milano. Nel 2018 la Fondazione Pirelli, ha commissionato un nuovo intervento conservativo sulla fotografia, con un’approfondita pulizia e il ri-tensionamento della fotografia sul telaio.

Luca Comerio documentarista per la Pirelli

Consacrato come fotografo dall’Esposizione di Milano del 1906, che documentò con numerosi scatti pubblicati sulle più importanti riviste dell’epoca, Luca Comerio si dedicò dall’anno seguente al nuovo mezzo espressivo del cinema. La sua produzione in questo campo fu molto ricca, con numerosi documentari scientifici e industriali. Tra questi, un’altra opera realizzata per Pirelli come il film che documenta la visita del Re Vittorio Emanuele III allo stabilimento della Bicocca, disponibile sul nostro sito insieme a centinaia di altri materiali audiovisivi.

Tra le opere più importanti conservate in Fondazione Pirelli c’è una fotografia dalle straordinarie dimensioni (245 x 150 cm): è “L’uscita delle maestranze Pirelli dallo stabilimento di via Ponte Seveso” (oggi via Fabio Filzi) del 1905. Un’immagine fortemente simbolica dello sviluppo e della solidità dell’azienda, che all’epoca si trovava in un momento di grande espansione. Sorto nel 1873 – un anno dopo la costituzione della società G. B. Pirelli & C. – su una superficie di 1.000 mq, all’epoca dello scatto lo stabilimento aveva già raggiunto la massima espansione possibile, con una superficie di 34.000 metri quadri e circa 3.000 addetti.

Di lì a poco, per poter sviluppare appieno la produzione di pneumatici, che si aggiungeva a quella degli articoli vari e dei cavi, la Pirelli avrebbe aperto un nuovo stabilimento poco distante in zona Bicocca. Il momento della nascita di questa immagine, evocativa della forza del gruppo industriale, non è casuale. Si inscrive infatti nel fervente contesto dell’avvicinarsi di un grande avvenimento per Milano e per le industrie milanesi e italiane: l’Esposizione internazionale del Sempione del 1906. Come ogni grande esposizione, anche questa si tradusse in una smisurata produzione di immagini grafiche, fotografiche e cinematografiche. In particolare rappresentò una grande opportunità per un giovane fotografo milanese, che fu proprio la Pirelli a lanciare nel campo della fotografia industriale: Luca Comerio, che esordì a soli vent’anni con un reportage fotografico dell’insurrezione di Milano del 1898, pubblicato sull’Illustrazione Italiana. Negli anni che precedettero l’Esposizione, Luca Comerio lavorò per diverse industrie milanesi, contribuendo a crearne l’immagine pubblica con fotografie di gruppo di operai e impiegati. Pirelli fu la prima a commissionargli l’immagine delle proprie maestranze, che verrà pubblicata sulla rivista L’Automobile del 10 novembre 1905, numero dedicato alle case italiane del comparto motoristico.

L’anno seguente verrà realizzata dallo stesso Comerio la straordinaria gigantografia dello scatto, firmata dall’autore e destinata ad essere esposta all’intero del padiglione Pirelli all’Expo del 1906. Lo dimostra il bilancio di quell’anno, che vede tra le sue voci di spesa la cifra di 482 lire corrisposta all’autore per “ingrandimenti quadri uscita operai e veduta stabilimento di Milano”. Questa immagine è unica nel suo genere: per le dimensioni dell’ingrandimento, realizzato con tutta probabilità con un ingranditore solare – straordinario per l’epoca soprattutto perché realizzato su un unico “foglio” di carta fotografica di 245 x 150 cm – ma anche per la sua stessa iconografia. Rispetto alle fotografie di gruppo che Comerio realizzerà successivamente per altre industrie del comparto dell’auto, come Isotta Fraschini e Fiat, l’immagine Pirelli si differenzia infatti per la scelta di ritrarre le maestranze all’uscita dai cancelli: un fiume umano che riempie a perdita d’occhio tutta la via Galileo Galilei, sul retro dello stabilimento, guarda l’obiettivo del fotografo, collocato in posizione elevata per poter inquadrare tutta la strada. Questa scelta verrà abbandonata nelle successive fotografie, in favore di una più tradizionale posa, in piedi o seduti, sullo sfondo dello stabilimento.

Lo straordinario ingrandimento è fortunatamente giunto sino a noi in discrete condizioni, nonostante siano visibili i segni del tempo. Un primo intervento di restauro fu realizzato nel 2000, in occasione dell’esposizione della fotografia all’interno della mostra “Il mondo nuovo”, tenutasi a Palazzo Reale a Milano. Nel 2018 la Fondazione Pirelli, ha commissionato un nuovo intervento conservativo sulla fotografia, con un’approfondita pulizia e il ri-tensionamento della fotografia sul telaio.

Luca Comerio documentarista per la Pirelli

Consacrato come fotografo dall’Esposizione di Milano del 1906, che documentò con numerosi scatti pubblicati sulle più importanti riviste dell’epoca, Luca Comerio si dedicò dall’anno seguente al nuovo mezzo espressivo del cinema. La sua produzione in questo campo fu molto ricca, con numerosi documentari scientifici e industriali. Tra questi, un’altra opera realizzata per Pirelli come il film che documenta la visita del Re Vittorio Emanuele III allo stabilimento della Bicocca, disponibile sul nostro sito insieme a centinaia di altri materiali audiovisivi.

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