Vincenzo Aragozzini: dai reportage di fabbrica al racconto fotografico della modernità
Vincenzo Aragozzini (1891-1974) è stato un fotografo molto attivo a Milano tra gli anni Dieci e gli anni Sessanta del Novecento. È stato fotografo del Touring Cub Italiano, fotografo ufficiale della famiglia reale e anche uno dei più apprezzati fotografi industriali, richiesto da numerose aziende come Pirelli, Fiera di Milano, Montecatini, Edison, AEM, SNIA Viscosa, Dalmine. Di famiglia modesta, Vincenzo Aragozzini a 13 anni viene subito avviato al lavoro e dopo una breve esperienza presso una legatoria milanese, nel 1905 entra nello studio di Luca Comerio come garzone. Proprio in quell’anno Comerio realizza per Pirelli la celebre fotografia di gruppo delle maestranze all’uscita dallo stabilimento di via Ponte Seveso, il cui ingrandimento, realizzato per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, è oggi conservato nella nostra Fondazione. Da Luca Comerio Aragozzini apprende la tecnica fotografica e nel 1913, a soli 22 anni, apre un proprio studio in Galleria De Cristoforis e inizia a collaborare con il Touring Club Italiano.
Presumibilmente grazie a Comerio o attraverso il Touring, di cui Giovan Battista Pirelli era socio fin dalla fondazione, negli anni Venti inizia la collaborazione di Aragozzini con Pirelli, che durerà fino agli anni Cinquanta. Per l’azienda Aragozzini realizza principalmente fotografie di architettura, documentando il lavoro in fabbrica con reportage di interni ed esterni degli stabilimenti produttivi. Il primo lavoro per Pirelli documentato risale al 1922, quando Aragozzini realizza una serie di scatti all’interno dello stabilimento di Milano-Bicocca, nelle sale dedicate alla produzione di cavi, poi confluiti all’interno dell’album celebrativo del cinquantenario della ditta dal titolo “Gli stabilimenti della società Pirelli nel 1922”. A metà degli anni Trenta Aragozzini entra nello studio Fototecnica Crimella, dove resterà fino al 1948. E sono infatti firmate “Aragozzini della S. A. Crimella” alcune foto degli esterni e degli interni dello stabilimento Pirelli di via Ponte Seveso, scattate nel luglio 1943. Di lì a poco, la città viene pesantemente bombardata e lo stabilimento distrutto. Gli stessi luoghi sono documentati dopo il bombardamento, sempre dallo studio Crimella, e le fotografie vanno a formare due interessanti album che mostrano la sede prima e dopo l’incursione aerea.
Nel dopoguerra Aragozzini è chiamato a documentare due importanti strutture legate ai servizi di welfare aziendali: la colonia marina di Pietra Ligure per i figli dei dipendenti, inaugurata nel 1947, e la casa di riposo per dipendenti Pirelli in pensione, a Induno Olona, in provincia di Varese, nella quale Aragozzini realizza un servizio tra il 1950 e il 1951. Dopo l’esperienza presso la Fototecnica Crimella, nel 1950 Aragozzini apre il suo secondo studio a Milano, in via Borsieri 29, e negli anni Cinquanta è tra i fotografi interpellati per illustrare gli articoli della Rivista Pirelli. Alcuni suoi scatti risultano tra quelli raccolti per l’articolo di Carlo Vigoni “Convertirsi alla gommapiuma”, pubblicato sul numero 2 del 1952, così come il suo reportage sulla “Mostra Atomica” itinerante organizzata dall’USIS (United States Information Service), di cui si parla nella rubrica “Il mondo nuovo” sul numero 4 del 1954.
Quella di Aragozzini con Pirelli è dunque una collaborazione che parte da lontano, e che contribuisce a documentare i molteplici aspetti dell’attività dell’azienda: dalla produzione in fabbrica alle iniziative di welfare, fino alle innovazioni di un mondo che, alle soglie del boom economico, si affacciava nel dopoguerra alla modernità.
Vincenzo Aragozzini (1891-1974) è stato un fotografo molto attivo a Milano tra gli anni Dieci e gli anni Sessanta del Novecento. È stato fotografo del Touring Cub Italiano, fotografo ufficiale della famiglia reale e anche uno dei più apprezzati fotografi industriali, richiesto da numerose aziende come Pirelli, Fiera di Milano, Montecatini, Edison, AEM, SNIA Viscosa, Dalmine. Di famiglia modesta, Vincenzo Aragozzini a 13 anni viene subito avviato al lavoro e dopo una breve esperienza presso una legatoria milanese, nel 1905 entra nello studio di Luca Comerio come garzone. Proprio in quell’anno Comerio realizza per Pirelli la celebre fotografia di gruppo delle maestranze all’uscita dallo stabilimento di via Ponte Seveso, il cui ingrandimento, realizzato per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, è oggi conservato nella nostra Fondazione. Da Luca Comerio Aragozzini apprende la tecnica fotografica e nel 1913, a soli 22 anni, apre un proprio studio in Galleria De Cristoforis e inizia a collaborare con il Touring Club Italiano.
Presumibilmente grazie a Comerio o attraverso il Touring, di cui Giovan Battista Pirelli era socio fin dalla fondazione, negli anni Venti inizia la collaborazione di Aragozzini con Pirelli, che durerà fino agli anni Cinquanta. Per l’azienda Aragozzini realizza principalmente fotografie di architettura, documentando il lavoro in fabbrica con reportage di interni ed esterni degli stabilimenti produttivi. Il primo lavoro per Pirelli documentato risale al 1922, quando Aragozzini realizza una serie di scatti all’interno dello stabilimento di Milano-Bicocca, nelle sale dedicate alla produzione di cavi, poi confluiti all’interno dell’album celebrativo del cinquantenario della ditta dal titolo “Gli stabilimenti della società Pirelli nel 1922”. A metà degli anni Trenta Aragozzini entra nello studio Fototecnica Crimella, dove resterà fino al 1948. E sono infatti firmate “Aragozzini della S. A. Crimella” alcune foto degli esterni e degli interni dello stabilimento Pirelli di via Ponte Seveso, scattate nel luglio 1943. Di lì a poco, la città viene pesantemente bombardata e lo stabilimento distrutto. Gli stessi luoghi sono documentati dopo il bombardamento, sempre dallo studio Crimella, e le fotografie vanno a formare due interessanti album che mostrano la sede prima e dopo l’incursione aerea.
Nel dopoguerra Aragozzini è chiamato a documentare due importanti strutture legate ai servizi di welfare aziendali: la colonia marina di Pietra Ligure per i figli dei dipendenti, inaugurata nel 1947, e la casa di riposo per dipendenti Pirelli in pensione, a Induno Olona, in provincia di Varese, nella quale Aragozzini realizza un servizio tra il 1950 e il 1951. Dopo l’esperienza presso la Fototecnica Crimella, nel 1950 Aragozzini apre il suo secondo studio a Milano, in via Borsieri 29, e negli anni Cinquanta è tra i fotografi interpellati per illustrare gli articoli della Rivista Pirelli. Alcuni suoi scatti risultano tra quelli raccolti per l’articolo di Carlo Vigoni “Convertirsi alla gommapiuma”, pubblicato sul numero 2 del 1952, così come il suo reportage sulla “Mostra Atomica” itinerante organizzata dall’USIS (United States Information Service), di cui si parla nella rubrica “Il mondo nuovo” sul numero 4 del 1954.
Quella di Aragozzini con Pirelli è dunque una collaborazione che parte da lontano, e che contribuisce a documentare i molteplici aspetti dell’attività dell’azienda: dalla produzione in fabbrica alle iniziative di welfare, fino alle innovazioni di un mondo che, alle soglie del boom economico, si affacciava nel dopoguerra alla modernità.