Attenzioni d’impresa
Riunite in un libro le esperienze italiane di welfare aziendale nel dopoguerra
Attenzione a chi lavora in azienda. Il concetto del welfare aziendale alla fine dei conti è questo. Acconciato in varie forme, espresso con modalità che dipendono dall’epoca storica e dall’impresa, il welfare nei luoghi di produzione si costruisce con l’inventiva e con l’attenzione alle esperienze già vissute.
Per questo leggere “Il welfare aziendale in Italia nel secondo dopoguerra. Riflessioni e testimonianze” – curato da Augusto Ciuffetti , Valerio Varini e Fabrizio Trisoglio -, e pubblicato da qualche settimana, può essere utile per comprendere meglio ciò che è già stato fatto e quanto può essere utile per il presente delle imprese pubbliche e private.
Il volume accoglie, in forma ampliata e approfondita, gli atti del convegno di studi “Il welfare aziendale nell’Italia del secondo dopoguerra. Esperienze pubbliche a confronto”, promosso da Fondazione Aem–Gruppo A2A e da Fondazione Asm–Gruppo A2A, che si è svolto a Milano nel 2016.
L’obiettivo del libro è quello di riprendere in esame un tema, come quello del welfare aziendale, riferito ad alcune importanti esperienze di imprese pubbliche, che negli ultimi anni ha trovato una nuova centralità, sia nel dibattito politico, sia in quello storiografico.
Il libro è diviso in quattro parti. La prima è dedicata ad una serie di riflessioni e testimonianze sul welfare aziendale nell’Italia del secondo dopoguerra, attraverso un approccio interdisciplinare che spazia tra storia, economia, politica, sociologia e storia dell’architettura. Bella poi la seconda parte del libro, a carattere iconografico, che raccoglie le immagini che provengono dagli archivi dell’Eni e dell’Azienda Elettrica Municipale di Milano e che vanno considerate come parte integrante della trama narrativa del volume. Nella terza parte, invece, vengono raccontati tre casi significativi di imprese pubbliche italiane: l’Azienda Elettrica Municipale di Milano (Aem), l’Azienda Servizi Municipalizzati di Brescia (Asm) e l’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni). Nella quarta parte, infine, accanto ad alcuni degli interventi proposti durante il convegno nella tavola rotonda conclusiva, vengono proposte delle riflessioni pratiche sul welfare aziendale di oggi e sulle sue prospettive future.
Ciò che più conta, tuttavia, è il racconto complessivo che emerge dalle pagine di analisi a più mani condotta sulla storia del welfare aziendale italiano nei decenni passati. Un racconto che riporta certamente ad organizzazioni della produzione che adesso andrebbe rivisitate, oltre che ad intenti legati alla produttività, ma che è indicatore di una cultura d’impresa di alto livello che può insegnare ancora molto oggi.
Il welfare aziendale in Italia nel secondo dopoguerra. Riflessioni e testimonianze
Augusto Ciuffetti, Valerio Varini , Fabrizio Trisoglio
EGEA, 2018


Riunite in un libro le esperienze italiane di welfare aziendale nel dopoguerra
Attenzione a chi lavora in azienda. Il concetto del welfare aziendale alla fine dei conti è questo. Acconciato in varie forme, espresso con modalità che dipendono dall’epoca storica e dall’impresa, il welfare nei luoghi di produzione si costruisce con l’inventiva e con l’attenzione alle esperienze già vissute.
Per questo leggere “Il welfare aziendale in Italia nel secondo dopoguerra. Riflessioni e testimonianze” – curato da Augusto Ciuffetti , Valerio Varini e Fabrizio Trisoglio -, e pubblicato da qualche settimana, può essere utile per comprendere meglio ciò che è già stato fatto e quanto può essere utile per il presente delle imprese pubbliche e private.
Il volume accoglie, in forma ampliata e approfondita, gli atti del convegno di studi “Il welfare aziendale nell’Italia del secondo dopoguerra. Esperienze pubbliche a confronto”, promosso da Fondazione Aem–Gruppo A2A e da Fondazione Asm–Gruppo A2A, che si è svolto a Milano nel 2016.
L’obiettivo del libro è quello di riprendere in esame un tema, come quello del welfare aziendale, riferito ad alcune importanti esperienze di imprese pubbliche, che negli ultimi anni ha trovato una nuova centralità, sia nel dibattito politico, sia in quello storiografico.
Il libro è diviso in quattro parti. La prima è dedicata ad una serie di riflessioni e testimonianze sul welfare aziendale nell’Italia del secondo dopoguerra, attraverso un approccio interdisciplinare che spazia tra storia, economia, politica, sociologia e storia dell’architettura. Bella poi la seconda parte del libro, a carattere iconografico, che raccoglie le immagini che provengono dagli archivi dell’Eni e dell’Azienda Elettrica Municipale di Milano e che vanno considerate come parte integrante della trama narrativa del volume. Nella terza parte, invece, vengono raccontati tre casi significativi di imprese pubbliche italiane: l’Azienda Elettrica Municipale di Milano (Aem), l’Azienda Servizi Municipalizzati di Brescia (Asm) e l’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni). Nella quarta parte, infine, accanto ad alcuni degli interventi proposti durante il convegno nella tavola rotonda conclusiva, vengono proposte delle riflessioni pratiche sul welfare aziendale di oggi e sulle sue prospettive future.
Ciò che più conta, tuttavia, è il racconto complessivo che emerge dalle pagine di analisi a più mani condotta sulla storia del welfare aziendale italiano nei decenni passati. Un racconto che riporta certamente ad organizzazioni della produzione che adesso andrebbe rivisitate, oltre che ad intenti legati alla produttività, ma che è indicatore di una cultura d’impresa di alto livello che può insegnare ancora molto oggi.
Il welfare aziendale in Italia nel secondo dopoguerra. Riflessioni e testimonianze
Augusto Ciuffetti, Valerio Varini , Fabrizio Trisoglio
EGEA, 2018