Crisi positiva
Un libro appena pubblicato racconta i tanti modi attraverso i quali è possibile resistere e superare le difficoltà della congiuntura
Che le difficoltà nell’economia vi siano ancora è indubbio. Ma che ci possano essere risorse per affrontarle e superarle – innovando oppure semplicemente cambiando -, è altrettanto certo. Si tratta poi di nient’altro che di quella capacità e voglia di mettersi in gioco e di rischiare che è insita in ogni vicenda che abbia a che fare con il progresso. Per avere un’idea di ciò che può accadere, è interessante leggere “Resistere. Innovazione e vita quotidiana”, libro scritto a molteplici mani e composto a cura di Laura Bovone e Carla Lunghi. Entrambe sociologhe presso l’Università Cattolica di Milano, Bovone e Lunghi hanno coinvolto diciotto altri studiosi della realtà per delineare non tanto la crisi dell’oggi ma soprattutto gli svariati modi con i quali è possibile resistervi e uscirne.
L’assunto di partenza è chiaro: la crisi ha prodotto in questi anni una forte perdita di sicurezza che ha investito il modo di lavorare e di consumare. E’ la reazione a questa insicurezza che costituisce la molla per il cambiamento. In varie forme.
Frutto di approcci teorici e di una ricerca sul campo, il libro indaga le strategie che sono state messe in atto per resistere alla crisi, innovando e reinventando se stessi e il lavoro. Ciò che emerge è una straordinaria capacità di escogitare pratiche produttive e collaborative per reagire alla disoccupazione, riappropriarsi del diritto di scegliere e anche vivere in un modo nuovo.
Secondo gli autori, si tratta di un cambiamento che muove dal basso: un insieme di attività solidali o conviviali, una condivisione di risorse e di decisioni, finalizzate a un consumo ridotto ed equilibrato. Si è fatta strada un’economia alternativa, non-profit e for-profit, formale e informale, caratterizzata da aspirazioni sociali o anti-capitalistiche o comunitarie e forte creatività. Legata allo sviluppo di internet, approfitta di tutte le novità che si affacciano al volgere del millennio con il web 2.0. Nel complesso, queste pratiche si profilano come un universo variegato, in cui operano sofisticati meccanismi di ricomposizione fra produzione e consumo, dimensione privata e pubblica, tempo libero e lavoro, vicinanza e lontananza territoriale, mondo reale e virtuale.
E’ una realtà multiforme quella che emerge da “Resistere”, nella quale anche le imprese, l’imprenditorialità lo stesso management ne escono in qualche modo cambiati. Ma “Resistere” è soprattutto un libro che si fa leggere e che produce sollecitazioni diverse dalle solite nell’affrontare la congiuntura difficile. Con un assunto di base: la crisi può essere letta anche come un’opportunità.
Resistere. Innovazione e vita quotidiana
Laura Bovone, Carla Lunghi (a cura di)
Donzelli, 2017
Un libro appena pubblicato racconta i tanti modi attraverso i quali è possibile resistere e superare le difficoltà della congiuntura
Che le difficoltà nell’economia vi siano ancora è indubbio. Ma che ci possano essere risorse per affrontarle e superarle – innovando oppure semplicemente cambiando -, è altrettanto certo. Si tratta poi di nient’altro che di quella capacità e voglia di mettersi in gioco e di rischiare che è insita in ogni vicenda che abbia a che fare con il progresso. Per avere un’idea di ciò che può accadere, è interessante leggere “Resistere. Innovazione e vita quotidiana”, libro scritto a molteplici mani e composto a cura di Laura Bovone e Carla Lunghi. Entrambe sociologhe presso l’Università Cattolica di Milano, Bovone e Lunghi hanno coinvolto diciotto altri studiosi della realtà per delineare non tanto la crisi dell’oggi ma soprattutto gli svariati modi con i quali è possibile resistervi e uscirne.
L’assunto di partenza è chiaro: la crisi ha prodotto in questi anni una forte perdita di sicurezza che ha investito il modo di lavorare e di consumare. E’ la reazione a questa insicurezza che costituisce la molla per il cambiamento. In varie forme.
Frutto di approcci teorici e di una ricerca sul campo, il libro indaga le strategie che sono state messe in atto per resistere alla crisi, innovando e reinventando se stessi e il lavoro. Ciò che emerge è una straordinaria capacità di escogitare pratiche produttive e collaborative per reagire alla disoccupazione, riappropriarsi del diritto di scegliere e anche vivere in un modo nuovo.
Secondo gli autori, si tratta di un cambiamento che muove dal basso: un insieme di attività solidali o conviviali, una condivisione di risorse e di decisioni, finalizzate a un consumo ridotto ed equilibrato. Si è fatta strada un’economia alternativa, non-profit e for-profit, formale e informale, caratterizzata da aspirazioni sociali o anti-capitalistiche o comunitarie e forte creatività. Legata allo sviluppo di internet, approfitta di tutte le novità che si affacciano al volgere del millennio con il web 2.0. Nel complesso, queste pratiche si profilano come un universo variegato, in cui operano sofisticati meccanismi di ricomposizione fra produzione e consumo, dimensione privata e pubblica, tempo libero e lavoro, vicinanza e lontananza territoriale, mondo reale e virtuale.
E’ una realtà multiforme quella che emerge da “Resistere”, nella quale anche le imprese, l’imprenditorialità lo stesso management ne escono in qualche modo cambiati. Ma “Resistere” è soprattutto un libro che si fa leggere e che produce sollecitazioni diverse dalle solite nell’affrontare la congiuntura difficile. Con un assunto di base: la crisi può essere letta anche come un’opportunità.
Resistere. Innovazione e vita quotidiana
Laura Bovone, Carla Lunghi (a cura di)
Donzelli, 2017