Eticonomia
Condensata in un solo libro la rivisitazione dell’economia e della produzione secondo i principi di un’etica attenta all’uomo e all’ambiente
La buona impresa ha nell’etica un riferimento importante. Ma è necessario ammettere che spesso etica e produzione, così come etica ed economia e finanza, non sono andate di comune accordo. Il buon imprenditore e il buon manager esistono certamente – così come altre figure positive ed essenziali che nella produzione intervengono -, ma non sono i soli esempi di attori del sistema economico. Interrogarsi sui rapporti fra etica e sistema della produzione e della finanza è quindi sempre utile e importante. Lo anche allora leggere l’ultimo lavoro di Antonio Foglio che ragiona attorno al concetto di eticonomia vista come un giusto percorso perché l’economia “possa ridare dignità all’uomo come imprenditore, manager, lavoratore, consumatore, risparmiatore, cittadino”.
Quanto scritto da Foglio – occorre dirlo subito -, non è un libro semplice, da affrontare distrattamente. Si tratta di un libro che tocca tutti i temi economici (il mercato è il commercio, la produzione, la finanza, l’impresa, il lavoro e molto altro ancora), e che ha un obiettivo dichiarato: dimostrare “che è possibile dare concrete, complete, responsabili risposte ad una gestione etica dell’economia, dell’impresa, del mercato, del business/degli affari, della finanza, dei consumi, dell’ambiente”.
Foglio quindi intraprende un percorso che accompagna chi legge lungo oltre 600 pagine e che spiega come l’eticonomia possa impostare un processo che supera il concetto di capitale finanziario con quello di cocapitale, determinato da capitale materiale/imprenditoriale (fattori produttivi), capitale finanziario/d’investimento, capitale umano (forza lavoro), capitale intellettuale/creativo (conoscenze, know how, brevetti), di profitto con il coprofitto, di gestione con la cogestione, di proprietà con la comproprietà, di equa redistribuzione del reddito e della ricchezza, di giusta imposizione fiscale, di superamento del conflitto tra imprenditori e lavoratori.
Libro complesso, quello di Foglio, con il quale si può essere anche in profondo disaccordo oppure che può suscitare entusiasmo. Ma certamente una lettura da fare. Scrive l’autore: “Non ci può (…) essere impresa se non c’è etica e se c’è etica è ovvio ritenere che al centro di tutto l’orientamento etico dell’impresa c’è l’uomo (…). Spetta all’impresa creare valore economico, reddito e ricchezza, ma anche benessere, bene comune (…)”.
Eticonomia. La gestione dell’etica dell’economia, dell’impresa, del mercato, del business, della finanza, dei consumi, dell’ambiente
Antonio Foglio
Franco Angeli, 2016
Condensata in un solo libro la rivisitazione dell’economia e della produzione secondo i principi di un’etica attenta all’uomo e all’ambiente
La buona impresa ha nell’etica un riferimento importante. Ma è necessario ammettere che spesso etica e produzione, così come etica ed economia e finanza, non sono andate di comune accordo. Il buon imprenditore e il buon manager esistono certamente – così come altre figure positive ed essenziali che nella produzione intervengono -, ma non sono i soli esempi di attori del sistema economico. Interrogarsi sui rapporti fra etica e sistema della produzione e della finanza è quindi sempre utile e importante. Lo anche allora leggere l’ultimo lavoro di Antonio Foglio che ragiona attorno al concetto di eticonomia vista come un giusto percorso perché l’economia “possa ridare dignità all’uomo come imprenditore, manager, lavoratore, consumatore, risparmiatore, cittadino”.
Quanto scritto da Foglio – occorre dirlo subito -, non è un libro semplice, da affrontare distrattamente. Si tratta di un libro che tocca tutti i temi economici (il mercato è il commercio, la produzione, la finanza, l’impresa, il lavoro e molto altro ancora), e che ha un obiettivo dichiarato: dimostrare “che è possibile dare concrete, complete, responsabili risposte ad una gestione etica dell’economia, dell’impresa, del mercato, del business/degli affari, della finanza, dei consumi, dell’ambiente”.
Foglio quindi intraprende un percorso che accompagna chi legge lungo oltre 600 pagine e che spiega come l’eticonomia possa impostare un processo che supera il concetto di capitale finanziario con quello di cocapitale, determinato da capitale materiale/imprenditoriale (fattori produttivi), capitale finanziario/d’investimento, capitale umano (forza lavoro), capitale intellettuale/creativo (conoscenze, know how, brevetti), di profitto con il coprofitto, di gestione con la cogestione, di proprietà con la comproprietà, di equa redistribuzione del reddito e della ricchezza, di giusta imposizione fiscale, di superamento del conflitto tra imprenditori e lavoratori.
Libro complesso, quello di Foglio, con il quale si può essere anche in profondo disaccordo oppure che può suscitare entusiasmo. Ma certamente una lettura da fare. Scrive l’autore: “Non ci può (…) essere impresa se non c’è etica e se c’è etica è ovvio ritenere che al centro di tutto l’orientamento etico dell’impresa c’è l’uomo (…). Spetta all’impresa creare valore economico, reddito e ricchezza, ma anche benessere, bene comune (…)”.
Eticonomia. La gestione dell’etica dell’economia, dell’impresa, del mercato, del business, della finanza, dei consumi, dell’ambiente
Antonio Foglio
Franco Angeli, 2016