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Imparare “agilmente”

Un libro scritto tra impresa e accademia scatta l’istantanea della conoscenza nelle organizzazioni della produzione e ne traccia le linee fondamentali

 

Imparare ad imparare. E farlo con “agilità” e cioè con flessibilità, resilienza, capacità di adattamento. L’indicazione è ormai di quelle che appaiono più comunemente in tutti i progetti di rilancio aziendale. Indicazione condivisibile in teoria ma complessa da attuare nella pratica. E’ per questo che serve leggere – applicare -, “Learning Agility 4.0. Ecosistemi e trasformazione culturale” libro scritto a più mani che ragiona proprio sul vasto insieme di temi che hanno anche fare la trasformazione delle imprese che, come il sottotitolo del libro dice bene, è prima di tutto una trasformazione culturale.

Autori del volume sono Donatella Pinto (Consultancy & Education Business Leader di Comau), Giuseppe Scaratti (Professore a contratto presso l’Università Cattolica di Milano e Professore ordinario presso l’Università degli studi di Bergamo), Ezio Fregnan (Direttore dell’Academy e dell’Education Business di Comau).

L’obiettivo della ricerca – che ha tra le sue peculiarità anche quella di essere stata scritta tra azienda e accademia -, è quello di descrivere le trasformazioni che stanno caratterizzando la “cultura del lavoro” nella società odierna, i fattori che orienteranno in futuro la ricerca di nuove professionalità e lo sviluppo di innovativi progetti formativi. A fare la differenza è la fonte delle informazioni che sono state raccolte: la rete professionale di Comau, le attività didattiche della sua Academy e la teorizzazione accademica.

Secondo lo studio, sarebbero quindi sette le competenze ritenute fondamentali per diventare lavoratori e cittadini del futuro capaci di fronteggiare i molteplici cambiamenti della nostra società. Ognuna di esse si focalizza sulla centralità del ruolo dell’uomo e delle sue capacità, all’interno di un contesto sempre più influenzato dall’utilizzo di nuove tecnologie. Ad essere fondamentali appaiono così essere la creatività, il pensiero agile, il saper lavorare in gruppo, con passione e a contatto con l’innovazione tecnologica, mettendo in atto conoscenze interdisciplinari dove le cosiddette hard e soft skills diventano tutt’uno.

Leggere “Learning Agility 4.0.” può far bene a molti e comunque a tutti quelli che devono fare i conti con un ambito professionale e produttivo in continuo mutamento al quale dover rispondere non solo sulla base di competenze strettamente tecniche.

Learning Agility 4.0. Ecosistemi e trasformazione culturale

AA.VV.

curato da Comau con Università Cattolica di Milano

Pearson, 2021

Un libro scritto tra impresa e accademia scatta l’istantanea della conoscenza nelle organizzazioni della produzione e ne traccia le linee fondamentali

 

Imparare ad imparare. E farlo con “agilità” e cioè con flessibilità, resilienza, capacità di adattamento. L’indicazione è ormai di quelle che appaiono più comunemente in tutti i progetti di rilancio aziendale. Indicazione condivisibile in teoria ma complessa da attuare nella pratica. E’ per questo che serve leggere – applicare -, “Learning Agility 4.0. Ecosistemi e trasformazione culturale” libro scritto a più mani che ragiona proprio sul vasto insieme di temi che hanno anche fare la trasformazione delle imprese che, come il sottotitolo del libro dice bene, è prima di tutto una trasformazione culturale.

Autori del volume sono Donatella Pinto (Consultancy & Education Business Leader di Comau), Giuseppe Scaratti (Professore a contratto presso l’Università Cattolica di Milano e Professore ordinario presso l’Università degli studi di Bergamo), Ezio Fregnan (Direttore dell’Academy e dell’Education Business di Comau).

L’obiettivo della ricerca – che ha tra le sue peculiarità anche quella di essere stata scritta tra azienda e accademia -, è quello di descrivere le trasformazioni che stanno caratterizzando la “cultura del lavoro” nella società odierna, i fattori che orienteranno in futuro la ricerca di nuove professionalità e lo sviluppo di innovativi progetti formativi. A fare la differenza è la fonte delle informazioni che sono state raccolte: la rete professionale di Comau, le attività didattiche della sua Academy e la teorizzazione accademica.

Secondo lo studio, sarebbero quindi sette le competenze ritenute fondamentali per diventare lavoratori e cittadini del futuro capaci di fronteggiare i molteplici cambiamenti della nostra società. Ognuna di esse si focalizza sulla centralità del ruolo dell’uomo e delle sue capacità, all’interno di un contesto sempre più influenzato dall’utilizzo di nuove tecnologie. Ad essere fondamentali appaiono così essere la creatività, il pensiero agile, il saper lavorare in gruppo, con passione e a contatto con l’innovazione tecnologica, mettendo in atto conoscenze interdisciplinari dove le cosiddette hard e soft skills diventano tutt’uno.

Leggere “Learning Agility 4.0.” può far bene a molti e comunque a tutti quelli che devono fare i conti con un ambito professionale e produttivo in continuo mutamento al quale dover rispondere non solo sulla base di competenze strettamente tecniche.

Learning Agility 4.0. Ecosistemi e trasformazione culturale

AA.VV.

curato da Comau con Università Cattolica di Milano

Pearson, 2021

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