Modernità da cambiare
Un libro appena pubblicato propone una lettura e una prospettiva diverse della realtà
Cambio di passo per restare al passo. Necessità per tutti, anche per imprenditori e manager che vogliano dare per davvero un’orizzonte nuovo alle proprie imprese. E necessità per tutti, quella di cambiare occhiali con cui guardare al mondo. Per questo serve leggere, e con attenzione, “Occidenti e Modernità. Vedere un mondo nuovo”, scritto da Andrea Graziosi (che insegna storia contemporanea all’Università di Napoli).
Il libro di Graziosi prende le mosse da una doppia constatazione: da un lato gli effetti della pandemia di Covid-19, dall’altro quelli della guerra Russia-Ucraina. E ne trae le conseguenze. Partendo dal considerare la necessità di rivedere le nostre idee, le nostre categorie, la nostra interpretazione del passato oltre che del presente. Covid e invasione russa dell’Ucraina, secondo Graziosi, hanno illuminato di colpo l’evoluzione e la crisi delle società occidentali e, facendo ciò, hanno reso evidente quanto le categorie con cui siamo cresciuti e abbiamo interpretato il Novecento, e, le nostre stesse vite, siano ormai logore.
L’autore considera, cioè, quanto sia da cambiare ciò che viene indicato come “Moderno” cioè il “prodotto in continua evoluzione del veloce cambiamento avviatosi in Europa centroccidentale circa quattro secoli fa, un cambiamento strettamente legato allo sviluppo scientifico, tecnico ed economico”.
Il libro è diviso in due parti ben distinte. Nelle prime cento pagine circa, è presente l’analisi attenta del “Moderno” e della sua evoluzione dal secondo conflitto mondiale ad oggi: la fine del mondo contadino, l’individualizzazione, il crollo delle nascite e lo straordinario balzo in avanti nell’attesa di vita, ma anche la diminuzione della vitalità dei sistemi sociali e il coagularsi di nuove istanze reazionarie, e poi la ricomposizione faticosa di collettività plurali dal punto di vista etnico e del colore. Nella seconda parte, invece, Graziosi ragiona su “problemi e possibilità” di evoluzione del “Moderno” che abbiamo vissuto fino a poco tempo fa. Qui l’attenzione è posta su cosa si possa fare per salvare, innovandolo, un tipo di Occidente e di modernità che è in crisi ma che è riuscito, pur con tutti i suoi difetti, ad aumentare libertà e dignità umane più di ogni altro sistema conosciuto; tutto con un’attenzione particolare al progetto, realizzato ma in evoluzione, di Europa unita.
“Occidenti e Modernità” , è certamente da leggere con attenzione e, magari, da rileggere alla luce degli avvenimenti da qui in avanti.
Occidenti e Modernità. Vedere un mondo nuovo
Andrea Graziosi
il Mulino, 2023
Un libro appena pubblicato propone una lettura e una prospettiva diverse della realtà
Cambio di passo per restare al passo. Necessità per tutti, anche per imprenditori e manager che vogliano dare per davvero un’orizzonte nuovo alle proprie imprese. E necessità per tutti, quella di cambiare occhiali con cui guardare al mondo. Per questo serve leggere, e con attenzione, “Occidenti e Modernità. Vedere un mondo nuovo”, scritto da Andrea Graziosi (che insegna storia contemporanea all’Università di Napoli).
Il libro di Graziosi prende le mosse da una doppia constatazione: da un lato gli effetti della pandemia di Covid-19, dall’altro quelli della guerra Russia-Ucraina. E ne trae le conseguenze. Partendo dal considerare la necessità di rivedere le nostre idee, le nostre categorie, la nostra interpretazione del passato oltre che del presente. Covid e invasione russa dell’Ucraina, secondo Graziosi, hanno illuminato di colpo l’evoluzione e la crisi delle società occidentali e, facendo ciò, hanno reso evidente quanto le categorie con cui siamo cresciuti e abbiamo interpretato il Novecento, e, le nostre stesse vite, siano ormai logore.
L’autore considera, cioè, quanto sia da cambiare ciò che viene indicato come “Moderno” cioè il “prodotto in continua evoluzione del veloce cambiamento avviatosi in Europa centroccidentale circa quattro secoli fa, un cambiamento strettamente legato allo sviluppo scientifico, tecnico ed economico”.
Il libro è diviso in due parti ben distinte. Nelle prime cento pagine circa, è presente l’analisi attenta del “Moderno” e della sua evoluzione dal secondo conflitto mondiale ad oggi: la fine del mondo contadino, l’individualizzazione, il crollo delle nascite e lo straordinario balzo in avanti nell’attesa di vita, ma anche la diminuzione della vitalità dei sistemi sociali e il coagularsi di nuove istanze reazionarie, e poi la ricomposizione faticosa di collettività plurali dal punto di vista etnico e del colore. Nella seconda parte, invece, Graziosi ragiona su “problemi e possibilità” di evoluzione del “Moderno” che abbiamo vissuto fino a poco tempo fa. Qui l’attenzione è posta su cosa si possa fare per salvare, innovandolo, un tipo di Occidente e di modernità che è in crisi ma che è riuscito, pur con tutti i suoi difetti, ad aumentare libertà e dignità umane più di ogni altro sistema conosciuto; tutto con un’attenzione particolare al progetto, realizzato ma in evoluzione, di Europa unita.
“Occidenti e Modernità” , è certamente da leggere con attenzione e, magari, da rileggere alla luce degli avvenimenti da qui in avanti.
Occidenti e Modernità. Vedere un mondo nuovo
Andrea Graziosi
il Mulino, 2023