Bruno Munari, i giocattoli e la sperimentazione sui materiali
Alla fine degli anni Quaranta la Pirelli si rivolge a Bruno Munari, artista, grafico e designer, per studiare una nuova applicazione della gommapiuma, innovativo materiale messo a punto dalla Pirelli negli anni Trenta utilizzato principalmente come imbottitura di materassi e poltrone. Come ricorda lo stesso Munari, lo studio del materiale e delle sue caratteristiche, in primo luogo la morbidezza, “che fa venire in mente la stessa sensazione che si prova a tenere in braccio un gattino o un piccolo animaletto”, lo portano a progettare cuccioli di animale per bambini.
Nascono così i giocattoli in gommapiuma “armata”, animati cioè da filo metallico snodabile: il gatto Meo Romeo, brevettato nel 1950, e la scimmietta Zizì, brevettata nel 1953 e vincitrice l’anno seguente della prima edizione del Compasso d’Oro, grazie alla sua “essenzialità formale” e all’“impiego tipico della materia” – la gommapiuma articolata da un’armatura di filo metallico – che consentiva “il divertimento di una infinità di atteggiamenti”.
Alla fine degli anni Quaranta la Pirelli si rivolge a Bruno Munari, artista, grafico e designer, per studiare una nuova applicazione della gommapiuma, innovativo materiale messo a punto dalla Pirelli negli anni Trenta utilizzato principalmente come imbottitura di materassi e poltrone. Come ricorda lo stesso Munari, lo studio del materiale e delle sue caratteristiche, in primo luogo la morbidezza, “che fa venire in mente la stessa sensazione che si prova a tenere in braccio un gattino o un piccolo animaletto”, lo portano a progettare cuccioli di animale per bambini.
Nascono così i giocattoli in gommapiuma “armata”, animati cioè da filo metallico snodabile: il gatto Meo Romeo, brevettato nel 1950, e la scimmietta Zizì, brevettata nel 1953 e vincitrice l’anno seguente della prima edizione del Compasso d’Oro, grazie alla sua “essenzialità formale” e all’“impiego tipico della materia” – la gommapiuma articolata da un’armatura di filo metallico – che consentiva “il divertimento di una infinità di atteggiamenti”.