Accedi all’Archivio online
Esplora l’Archivio online per trovare fonti e materiali. Seleziona la tipologia di supporto documentale che più ti interessa e inserisci le parole chiave della tua ricerca.
    Seleziona una delle seguenti categorie:
  • Documenti
  • Fotografie
  • Disegni e manifesti
  • Audiovisivi
  • Pubblicazioni e riviste
  • Tutti
Assistenza alla consultazione
Per richiedere la consultazione del materiale conservato nell’Archivio Storico e nelle Biblioteche della Fondazione Pirelli al fine di studi e ricerche e conoscere le modalità di utilizzo dei materiali per prestiti e mostre, compila il seguente modulo.
Riceverai una mail di conferma dell'avvenuta ricezione della richiesta e sarai ricontattato.
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Seleziona il grado di istruzione della scuola di appartenenza
Back
Scuola Primaria
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.

Dichiaro di avere preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei miei dati personali, e autorizzo la Fondazione Pirelli al trattamento dei miei dati personali per l’invio, anche a mezzo e-mail, di comunicazioni relative ad iniziative/convegni organizzati dalla Fondazione Pirelli..

Back
Scuole secondarie di I grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Scuole secondarie di II grado
Percorsi Fondazione Pirelli Educational
Lasciate i vostri dati per essere ricontattati dallo staff di Fondazione Pirelli Educational e concordare le date del percorso.
Back
Università
Percorsi Fondazione Pirelli Educational

Vuoi organizzare un percorso personalizzato con i tuoi studenti? Per informazioni e prenotazioni scrivi a universita@fondazionepirelli.org

Visita la Fondazione
Per informazioni sulle attività della Fondazione e l’accessiblità agli spazi
contattare il numero 0264423971 o scrivere a visite@fondazionepirelli.org

Pirelli, la fabbrica e la cultura

Il celebre editoriale “Questa nostra rivista” con cui Alberto Pirelli annuncia nel 1948 l’arrivo in edicola di Pirelli. Rivista di tecnica e informazione contiene un passo fondamentale: “Nella rivista parleremo noi, uomini dell’azienda, valendoci della nostra specifica esperienza e parleranno anche uomini estranei al nostro ambiente i quali, anche perchè estranei, possono meglio di noi sfuggire al fatale inaridimento del tecnicismo a oltranza e lievitare la materia con la loro arte, sensibilità e fantasia”. In quelle righe c’è tutto il significato di un vero e proprio manifesto culturale. L’azienda ha da poco aperto, nel 1947 su iniziativa di Silvestro Severgnini, il proprio Centro Culturale nello stabilimento della “Brusada” a Milano: ne parla il giornalista Vincenzo Buonassisi sulla Rivista stessa nel 1953.

Nella sua analisi delle attività dei vari enti culturali aziendali operanti in Italia in quei primi anni di Dopoguerra il giornalista nota: “Il Centro è ordinato esclusivamente al fine di mettere a contatto i dipendenti dell’azienda con le sedi naturali delle attività culturali, e non per sostituirsi ad esse”. La sua funzione non è quella di “fare” cultura ma di favorire l’incontro tra la cultura e i lavoratori, per coinvolgere “coloro che in altre circostanze non oserebbero accostarsi a cose classificate tra le più raffinate e  astruse”. Il Centro è “un ponte, uno strumento comune per seguire la vita culturale nei suoi aspetti più attuali, quotidiani per sincero desiderio di cogliere l’essenza più alta del nostro tempo”. Dal Dopoguerra agli anni Sessanta del Novecento la Pirelli vive una straordinaria stagione di “umanesimo industriale”: un periodo in cui le grandi imprese italiane diventano realtà produttive e culturali e gli uomini d’azienda collaborano con scrittori, intellettuali, artisti. È in questo contesto che il pittore Ernesto Treccani viene chiamato nel 1962 da Arrigo Castellani, allora direttore della Rivista, a cercare quell’essenza tra i vulcanizzatori dello stabilimento Pirelli di Milano Bicocca: è “Un’esperienza in fabbrica “Senza condizioni  – precisa Treccani – senza chiedere di illustrare questo o quello. Solo per trarre liberamente motivo per il proprio lavoro”. L’articolo introduce i suoi smalti a fuoco, “splendidi di colore, materia compatta e luminosa”. Una personale visione della produzione e del lavoro.


“Anch’io ho visitato la fabbrica”. Così il pittore Giancarlo Cazzaniga risponde nel 1963, a didascalia dei suoi pastelli a olio dipinti dentro i reparti di Bicocca. La sua fabbrica è “macchine tutte colorate: tubi gialli, rossi, verdi; strane pentole, fischi, odori, fumo: qua e là nastri che si avvolgevano o si svolgevano, a seconda del movimento che la macchina imponeva loro”. Cazzaniga entra nello stabilimento con un accompagnatore che lo guida lungo il percorso, a volte stupendosi e rimproverandolo per certe sue fermate giudicate inutili. L’arte e la cultura entrano in fabbrica, tra le pagine della Rivista Pirelli.

Il celebre editoriale “Questa nostra rivista” con cui Alberto Pirelli annuncia nel 1948 l’arrivo in edicola di Pirelli. Rivista di tecnica e informazione contiene un passo fondamentale: “Nella rivista parleremo noi, uomini dell’azienda, valendoci della nostra specifica esperienza e parleranno anche uomini estranei al nostro ambiente i quali, anche perchè estranei, possono meglio di noi sfuggire al fatale inaridimento del tecnicismo a oltranza e lievitare la materia con la loro arte, sensibilità e fantasia”. In quelle righe c’è tutto il significato di un vero e proprio manifesto culturale. L’azienda ha da poco aperto, nel 1947 su iniziativa di Silvestro Severgnini, il proprio Centro Culturale nello stabilimento della “Brusada” a Milano: ne parla il giornalista Vincenzo Buonassisi sulla Rivista stessa nel 1953.

Nella sua analisi delle attività dei vari enti culturali aziendali operanti in Italia in quei primi anni di Dopoguerra il giornalista nota: “Il Centro è ordinato esclusivamente al fine di mettere a contatto i dipendenti dell’azienda con le sedi naturali delle attività culturali, e non per sostituirsi ad esse”. La sua funzione non è quella di “fare” cultura ma di favorire l’incontro tra la cultura e i lavoratori, per coinvolgere “coloro che in altre circostanze non oserebbero accostarsi a cose classificate tra le più raffinate e  astruse”. Il Centro è “un ponte, uno strumento comune per seguire la vita culturale nei suoi aspetti più attuali, quotidiani per sincero desiderio di cogliere l’essenza più alta del nostro tempo”. Dal Dopoguerra agli anni Sessanta del Novecento la Pirelli vive una straordinaria stagione di “umanesimo industriale”: un periodo in cui le grandi imprese italiane diventano realtà produttive e culturali e gli uomini d’azienda collaborano con scrittori, intellettuali, artisti. È in questo contesto che il pittore Ernesto Treccani viene chiamato nel 1962 da Arrigo Castellani, allora direttore della Rivista, a cercare quell’essenza tra i vulcanizzatori dello stabilimento Pirelli di Milano Bicocca: è “Un’esperienza in fabbrica “Senza condizioni  – precisa Treccani – senza chiedere di illustrare questo o quello. Solo per trarre liberamente motivo per il proprio lavoro”. L’articolo introduce i suoi smalti a fuoco, “splendidi di colore, materia compatta e luminosa”. Una personale visione della produzione e del lavoro.


“Anch’io ho visitato la fabbrica”. Così il pittore Giancarlo Cazzaniga risponde nel 1963, a didascalia dei suoi pastelli a olio dipinti dentro i reparti di Bicocca. La sua fabbrica è “macchine tutte colorate: tubi gialli, rossi, verdi; strane pentole, fischi, odori, fumo: qua e là nastri che si avvolgevano o si svolgevano, a seconda del movimento che la macchina imponeva loro”. Cazzaniga entra nello stabilimento con un accompagnatore che lo guida lungo il percorso, a volte stupendosi e rimproverandolo per certe sue fermate giudicate inutili. L’arte e la cultura entrano in fabbrica, tra le pagine della Rivista Pirelli.

Multimedia

Images

Podcast

CIAO, COME POSSO AIUTARTI?