

Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio
Ne ha fatta di strada Bonfiglio Liborio, dal piccolo paesino senza nome della sua gioventù in cui è cresciuto facendo il funaro, e poi il barbiere. Dopo aver fatto il militare parte alla volta di Milano, perché ha letto su un giornale che lì cercano operai. Finisce anche in manicomio, e, dopo anni, torna in paese, dove la gente va dicendo che è “un cocciamatte”. Liborio, ormai ottantenne, decide di mettere mano a un quaderno con le righe ben dritte e a una bella penna Bic nera e di raccontare la sua vita, a partire dal padre mai conosciuto, ma di cui gli hanno detto che porta gli occhi. Ricordi di quasi un secolo di vita e di storia d’Italia, memorie a volte confuse, come quelle della guerra “tutte mischiate, che non le potevi mettere in fila manco per sfizio, manco se ci veniva un geometra bravo”. Remo Rapino scrive questa storia con un linguaggio autentico, che mischia italiano, espressioni dialettali e gergali, neologismi. Il Liborio di Rapino è un escluso, vive ai margini della società: una figura che si muove negli interstizi dalla storia, in un mondo che sembra non accorgersi della sua presenza.
Un libro da scoprire insieme all’autore, in questa clip dedicata ai lettori Pirelli.
Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio
Remo Rapino
Minimum Fax, 2019