Come raccontare la fatica e la gioia di produrre?
Anche un’impresa può essere raccontata. Gli esempi non mancano, anche quelli brutti. La narrativa d’impresa, cioè, è questione delicata: è facile scivolare verso la banalità oppure verso la melassa. I casi di storie d’impresa ben fatte, d’altra parte, ci sono e sono tanti. Ma serve un manuale, un metodo, un approccio che porti su strade sicure. “Narrativa d’impresa. Per essere ed essere visti” (curato da Maurizio Matrone e Davide Pinardi per Franco Angeli), è proprio quello che serve.
Opera a più voci, il libro (240 pagine di contributi), affronta con metodo le storie d’impresa. Partendo da una considerazione di base: per le imprese, le organizzazioni e per qualunque comunità umana alla ricerca di un’etica identitaria, narrare è indispensabile. Racconto che, per gli autori, ha almeno due obiettivi: narrare per essere e per essere visti. Perché dal racconto della vita delle imprese nasce la cultura delle stesse e la loro consapevolezza di esistere. E perché da quello stesso racconto nasce pure l’immagine dell’azienda verso l’esterno.
La narrazione, allora, diventa per le aziende uno strumento potente ma anche delicato e pericoloso perché – come si è detto all’inizio -, può sfuggire di mano, deformare, falsificare, distrarre, condurre alla rovina.
Il volume curato da Matrone e Pinardi (scrittore e consulente per la formazione sui temi della narrativa aziendale, il primo, scrittore e saggista oltre che insegnante di Tecniche di Narrazione al Politecnico di Milano, il secondo), mette a disposizione teorie e percorsi operativi – per citarne alcuni, il selftelling, il brandtelling, lo storyselling, il romanzo imprenditoriale – per inventare narrazioni d’impresa; propone idee e strumenti, ma anche una ricca antologia di casi e testimonianze di imprenditori, consulenti, formatori e studiosi che si sono confrontati con il mondo delle narrazioni: tutti esempi a cui attingere, come da un romanzo, da un film, da una piccola grande epopea. C’è di tutto – dalle storie di fabbrica a quelle di sanità, dai film d’impresa a ai racconti sul lavoro e sulla produzioni. Si parla, per esempio, della Polenghi ma anche di Cartier, della Barilla e della Guinnes, passando per Pirelli, Fiat, General Electric e Westinghouse, Ford e poi Edison ed ENI.
“Narrativa d’impresa” è così un volume da leggere fino in fondo, come dovrebbero essere tutte le storie dei luoghi del produrre.
Narrativa d’impresa. Per essere ed essere visti
Maurizio Matrone, Davide Pinardi
Franco Angeli, 2013.
Anche un’impresa può essere raccontata. Gli esempi non mancano, anche quelli brutti. La narrativa d’impresa, cioè, è questione delicata: è facile scivolare verso la banalità oppure verso la melassa. I casi di storie d’impresa ben fatte, d’altra parte, ci sono e sono tanti. Ma serve un manuale, un metodo, un approccio che porti su strade sicure. “Narrativa d’impresa. Per essere ed essere visti” (curato da Maurizio Matrone e Davide Pinardi per Franco Angeli), è proprio quello che serve.
Opera a più voci, il libro (240 pagine di contributi), affronta con metodo le storie d’impresa. Partendo da una considerazione di base: per le imprese, le organizzazioni e per qualunque comunità umana alla ricerca di un’etica identitaria, narrare è indispensabile. Racconto che, per gli autori, ha almeno due obiettivi: narrare per essere e per essere visti. Perché dal racconto della vita delle imprese nasce la cultura delle stesse e la loro consapevolezza di esistere. E perché da quello stesso racconto nasce pure l’immagine dell’azienda verso l’esterno.
La narrazione, allora, diventa per le aziende uno strumento potente ma anche delicato e pericoloso perché – come si è detto all’inizio -, può sfuggire di mano, deformare, falsificare, distrarre, condurre alla rovina.
Il volume curato da Matrone e Pinardi (scrittore e consulente per la formazione sui temi della narrativa aziendale, il primo, scrittore e saggista oltre che insegnante di Tecniche di Narrazione al Politecnico di Milano, il secondo), mette a disposizione teorie e percorsi operativi – per citarne alcuni, il selftelling, il brandtelling, lo storyselling, il romanzo imprenditoriale – per inventare narrazioni d’impresa; propone idee e strumenti, ma anche una ricca antologia di casi e testimonianze di imprenditori, consulenti, formatori e studiosi che si sono confrontati con il mondo delle narrazioni: tutti esempi a cui attingere, come da un romanzo, da un film, da una piccola grande epopea. C’è di tutto – dalle storie di fabbrica a quelle di sanità, dai film d’impresa a ai racconti sul lavoro e sulla produzioni. Si parla, per esempio, della Polenghi ma anche di Cartier, della Barilla e della Guinnes, passando per Pirelli, Fiat, General Electric e Westinghouse, Ford e poi Edison ed ENI.
“Narrativa d’impresa” è così un volume da leggere fino in fondo, come dovrebbero essere tutte le storie dei luoghi del produrre.
Narrativa d’impresa. Per essere ed essere visti
Maurizio Matrone, Davide Pinardi
Franco Angeli, 2013.