Quando le aziende riescono a saltare
Nessuno è immortale, nemmeno le aziende. Ma queste possono almeno tentare di allungare la loro vita. Basta che sappiano cambiare, cioè evolversi, mutare, migliorare, innovare. Soprattutto in tempi “complessi” come quelli che l’economia sta attraversando.
Anzi, è in tempi come quelli attuali che la capacità di cambiare deve farsi più forte. Ma non si tratta di percorsi predeterminati e meccanicistici. Ogni azienda ha una storia diversa. Per questo l’esperienza degli altri è importante. Così come lo è leggere la novantina di pagine scritte da Paolo Lo Bascio per la LUISS University Press che raccontano storie di cambiante d’impresa.
“Racconti del cambiamento. Come le aziende vivono e sopravvivono nei momenti di discontinuità”, parte proprio dall’immortalità. “Le aziende – viene spiegato -, hanno una naturale tendenza a credersi immortali. Ma storie di successo, strategie invincibili, risultati da guinness lasciano un giorno (ma non all’improvviso), il passo alla terribile malattia della crisi”. E’ da questa condizione che inizia un’altra vita, se si è capaci di cogliere l’attimo giusto.
Per Lo Bascio, però, serve una terapia forte, il cosiddetto “turnaround“. Un movimento che porta a scelte aziendali che richiedono capacità di modificare strategie e comportamenti abituali, mettendo alla prova i manager e tutta l’organizzazione fino all’ultimo operaio..
Emerge dal volume che il mettersi costruttivamente in discussione, la capacità di cooperare, quella di superare le barriere precostituite del lavoro (fra operai, manager e imprenditori), costituiscono altrettanti strumenti che consentono di provare – spesso con successo – a cambiare realmente l’impresa nel quale si agisce. Anche con salti di azione e di pensiero inaspettati. E’ bella e significativa, a questo proposito, l’immagine di copertina del lavoro di Lo Bascio: un pesce rosso che salta da una vasca più piccola ad una più grande. E sopravvive.
Racconti del cambiamento. Come le aziende vivono e sopravvivono nei momenti di discontinuità
Paolo Lo Bascio
LUISS University Press, 2013
Nessuno è immortale, nemmeno le aziende. Ma queste possono almeno tentare di allungare la loro vita. Basta che sappiano cambiare, cioè evolversi, mutare, migliorare, innovare. Soprattutto in tempi “complessi” come quelli che l’economia sta attraversando.
Anzi, è in tempi come quelli attuali che la capacità di cambiare deve farsi più forte. Ma non si tratta di percorsi predeterminati e meccanicistici. Ogni azienda ha una storia diversa. Per questo l’esperienza degli altri è importante. Così come lo è leggere la novantina di pagine scritte da Paolo Lo Bascio per la LUISS University Press che raccontano storie di cambiante d’impresa.
“Racconti del cambiamento. Come le aziende vivono e sopravvivono nei momenti di discontinuità”, parte proprio dall’immortalità. “Le aziende – viene spiegato -, hanno una naturale tendenza a credersi immortali. Ma storie di successo, strategie invincibili, risultati da guinness lasciano un giorno (ma non all’improvviso), il passo alla terribile malattia della crisi”. E’ da questa condizione che inizia un’altra vita, se si è capaci di cogliere l’attimo giusto.
Per Lo Bascio, però, serve una terapia forte, il cosiddetto “turnaround“. Un movimento che porta a scelte aziendali che richiedono capacità di modificare strategie e comportamenti abituali, mettendo alla prova i manager e tutta l’organizzazione fino all’ultimo operaio..
Emerge dal volume che il mettersi costruttivamente in discussione, la capacità di cooperare, quella di superare le barriere precostituite del lavoro (fra operai, manager e imprenditori), costituiscono altrettanti strumenti che consentono di provare – spesso con successo – a cambiare realmente l’impresa nel quale si agisce. Anche con salti di azione e di pensiero inaspettati. E’ bella e significativa, a questo proposito, l’immagine di copertina del lavoro di Lo Bascio: un pesce rosso che salta da una vasca più piccola ad una più grande. E sopravvive.
Racconti del cambiamento. Come le aziende vivono e sopravvivono nei momenti di discontinuità
Paolo Lo Bascio
LUISS University Press, 2013