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“La città nella città” e la visione di Leopoldo Pirelli

Il “Progetto Bicocca”, uno degli interventi urbanistici più significativi della Milano di fine millennio fortemente voluto da Leopoldo Pirelli, Presidente di Pirelli dal 1965 fino al 1996, che ricordiamo in modo speciale, a cento anni dalla sua nascita

Pirelli e Milano, un legame indissolubile che con il nostro approfondimento “Pirelli, la città, la visione” abbiamo provato a raccontare attraverso i molteplici aspetti in cui si è finora manifestato – le origini in via Ponte Seveso che marchiano l’identità di azienda e prodotti a partire dai nomi, le immagini della città che fanno da scena nella comunicazione visiva dell’azienda, la produzione culturale dal Secondo Dopoguerra agli anni Sessanta che dialoga con quella della città, la costruzione di segni che lasciano l’impronta nello spazio e nella storia – non solo nella toponomastica, ma anche nella mappa dei luoghi iconici della città. Fra questi in primis il Grattacielo Pirelli, inaugurato nel 1960, capolavoro di Gio Ponti che definisce una nuova frontiera nell’architettura moderna e nel paesaggio della città, e poi il “Progetto Bicocca”, uno dei più grandi piani di trasformazione di un’area del territorio milanese, che ha segnato il dibattito sulla riqualificazione delle aree industriali a livello internazionale, e che porta la firma di Leopoldo Pirelli, in collaborazione con il Comune di Milano, la Provincia di Milano e Regione Lombardia.

È il 1985 quando la Pirelli, con la progressiva dismissione degli impianti di Bicocca (raccontata dal reportage fotografico di Gabriele Basilico e dal regista Silvio Soldini nel documentario “La fabbrica sospesa”, commissionati da Pirelli), indice un concorso internazionale a inviti per la conversione delle aree industriali di sua proprietà al fine di connetterle con il tessuto urbano, costruendo un centro tecnologico integrato e polifunzionale. “Bicocca Project: Invitation to develop the theme of the future urban and architectural layout of an area located to the north of Milan, owned by Pirelli and known as Bicocca” si legge nell’oggetto della lettera inviata ai venti partecipanti, studi di architettura e urbanistica fra i più prestigiosi a livello internazionale.

Dopo un secondo grado di giudizio, il 7 luglio 1988 Leopoldo Pirelli dichiara come progetto vincitore quello di Gregotti Associati. “Comincia da Bicocca la Milano del XXI secolo” titolerà “Fatti e Notizie”, il periodico di informazione del personale italiano del Gruppo, raccontando l’evento di presentazione della fase conclusiva del progetto alle autorità regionali, provinciali e cittadine, pubblicando un’intervista all’architetto Vittorio Gregotti.

L’interesse per il futuro delle città era stato protagonista delle pagine della “Rivista Pirelli” negli anni Cinquanta e Sessanta, dove architetti e urbanisti erano coinvolti in un interessante dibattito sullo sviluppo degli insediamenti urbani – ne abbiamo ampiamente dato conto nell’articolo “Pirelli e la città del futuro”.

E “futuro” è la parola-chiave del testo che Leopoldo Pirelli scrive a introduzione del volume “Progetto Bicocca” edito da Electa, 1986, che raccoglie tutti i progetti presentati al concorso internazionale per la progettazione urbanistica e architettonica di “Polo Tecnologico Integrato” sulle aree della Pirelli Bicocca a Milano, oggi conservati presso l’Archivio Storico Pirelli, custodito dalla Fondazione Pirelli).  “Ai progettisti che hanno partecipato al concorso abbiamo chiesto di riorganizzare una vasta area urbana, anticipando esigenze future che oggi noi possiamo tutt’al più intuire e intravedere. Li abbiamo invitati a pianificare uno sviluppo della città fondato sulle nuove tecnologie, la ricerca, il terziario avanzato, mentre noi imprenditori siamo ancora alle prese con i problemi della società industriale, delle grandi concentrazioni di occupati (e, di converso, delle sacche di disoccupazione), della produzione di massa. Proprio per questo ci siamo rivolti agli studiosi delle città e delle culture urbane: per la loro capacità di leggere nel futuro dell’uomo attraverso l’evoluzione del suo habitat, in una prospettiva diversa da quella dell’economista, dell’imprenditore o del sociologo”.

La Gregotti Associati disegnerà il masterplan dell’intero quartiere e gran parte dei suoi edifici, con un mix di ristrutturazione delle preesistenze ed edificazioni ex-novo: edifici per l’università, enti di ricerca pubblici e privati, aziende multinazionali, residenze, uffici, servizi, complessi per il tempo libero e attività commerciali, sostenuti da verde pubblico e infrastrutture, e l’Headquarters di Pirelli, con il suo centro direzionale e la ricerca e lo sviluppo – la sua “testa”, come la definisce Leopoldo Pirelli, ripreso nel documentario “Leopoldo Pirelli – Impegno industriale e cultura civile” prodotto dalla Fondazione Pirelli nel 2017, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Dalle “fabbriche di prodotti” alle “fabbriche di idee e conoscenza”, con i suoi 676.000 mq di intervento, il “Progetto Bicocca” è uno dei più vasti programmi di ristrutturazione urbana operati negli ultimi trent’anni in Europa e apre a un nuovo concetto di urbanistica moderna, di riurbanizzazione del territorio.

Una rinnovata idea di “città nella città”, così come l’aveva voluta Leopoldo Pirelli, che nel consegnare il documento contenente l’invito a partecipare al concorso, scriveva “Non credo possa essere considerato retorico dire che questo è un contributo culturale e sociale che la Pirelli desidera offrire alla città di Milano, convinta, come è sempre stata, che il progresso economico non possa prescindere da queste due fondamentali dimensioni della vita civile”.

Per approfondire la figura di Leopoldo Pirelli a cento anni dalla nascita

Il “Progetto Bicocca”, uno degli interventi urbanistici più significativi della Milano di fine millennio fortemente voluto da Leopoldo Pirelli, Presidente di Pirelli dal 1965 fino al 1996, che ricordiamo in modo speciale, a cento anni dalla sua nascita

Pirelli e Milano, un legame indissolubile che con il nostro approfondimento “Pirelli, la città, la visione” abbiamo provato a raccontare attraverso i molteplici aspetti in cui si è finora manifestato – le origini in via Ponte Seveso che marchiano l’identità di azienda e prodotti a partire dai nomi, le immagini della città che fanno da scena nella comunicazione visiva dell’azienda, la produzione culturale dal Secondo Dopoguerra agli anni Sessanta che dialoga con quella della città, la costruzione di segni che lasciano l’impronta nello spazio e nella storia – non solo nella toponomastica, ma anche nella mappa dei luoghi iconici della città. Fra questi in primis il Grattacielo Pirelli, inaugurato nel 1960, capolavoro di Gio Ponti che definisce una nuova frontiera nell’architettura moderna e nel paesaggio della città, e poi il “Progetto Bicocca”, uno dei più grandi piani di trasformazione di un’area del territorio milanese, che ha segnato il dibattito sulla riqualificazione delle aree industriali a livello internazionale, e che porta la firma di Leopoldo Pirelli, in collaborazione con il Comune di Milano, la Provincia di Milano e Regione Lombardia.

È il 1985 quando la Pirelli, con la progressiva dismissione degli impianti di Bicocca (raccontata dal reportage fotografico di Gabriele Basilico e dal regista Silvio Soldini nel documentario “La fabbrica sospesa”, commissionati da Pirelli), indice un concorso internazionale a inviti per la conversione delle aree industriali di sua proprietà al fine di connetterle con il tessuto urbano, costruendo un centro tecnologico integrato e polifunzionale. “Bicocca Project: Invitation to develop the theme of the future urban and architectural layout of an area located to the north of Milan, owned by Pirelli and known as Bicocca” si legge nell’oggetto della lettera inviata ai venti partecipanti, studi di architettura e urbanistica fra i più prestigiosi a livello internazionale.

Dopo un secondo grado di giudizio, il 7 luglio 1988 Leopoldo Pirelli dichiara come progetto vincitore quello di Gregotti Associati. “Comincia da Bicocca la Milano del XXI secolo” titolerà “Fatti e Notizie”, il periodico di informazione del personale italiano del Gruppo, raccontando l’evento di presentazione della fase conclusiva del progetto alle autorità regionali, provinciali e cittadine, pubblicando un’intervista all’architetto Vittorio Gregotti.

L’interesse per il futuro delle città era stato protagonista delle pagine della “Rivista Pirelli” negli anni Cinquanta e Sessanta, dove architetti e urbanisti erano coinvolti in un interessante dibattito sullo sviluppo degli insediamenti urbani – ne abbiamo ampiamente dato conto nell’articolo “Pirelli e la città del futuro”.

E “futuro” è la parola-chiave del testo che Leopoldo Pirelli scrive a introduzione del volume “Progetto Bicocca” edito da Electa, 1986, che raccoglie tutti i progetti presentati al concorso internazionale per la progettazione urbanistica e architettonica di “Polo Tecnologico Integrato” sulle aree della Pirelli Bicocca a Milano, oggi conservati presso l’Archivio Storico Pirelli, custodito dalla Fondazione Pirelli).  “Ai progettisti che hanno partecipato al concorso abbiamo chiesto di riorganizzare una vasta area urbana, anticipando esigenze future che oggi noi possiamo tutt’al più intuire e intravedere. Li abbiamo invitati a pianificare uno sviluppo della città fondato sulle nuove tecnologie, la ricerca, il terziario avanzato, mentre noi imprenditori siamo ancora alle prese con i problemi della società industriale, delle grandi concentrazioni di occupati (e, di converso, delle sacche di disoccupazione), della produzione di massa. Proprio per questo ci siamo rivolti agli studiosi delle città e delle culture urbane: per la loro capacità di leggere nel futuro dell’uomo attraverso l’evoluzione del suo habitat, in una prospettiva diversa da quella dell’economista, dell’imprenditore o del sociologo”.

La Gregotti Associati disegnerà il masterplan dell’intero quartiere e gran parte dei suoi edifici, con un mix di ristrutturazione delle preesistenze ed edificazioni ex-novo: edifici per l’università, enti di ricerca pubblici e privati, aziende multinazionali, residenze, uffici, servizi, complessi per il tempo libero e attività commerciali, sostenuti da verde pubblico e infrastrutture, e l’Headquarters di Pirelli, con il suo centro direzionale e la ricerca e lo sviluppo – la sua “testa”, come la definisce Leopoldo Pirelli, ripreso nel documentario “Leopoldo Pirelli – Impegno industriale e cultura civile” prodotto dalla Fondazione Pirelli nel 2017, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Dalle “fabbriche di prodotti” alle “fabbriche di idee e conoscenza”, con i suoi 676.000 mq di intervento, il “Progetto Bicocca” è uno dei più vasti programmi di ristrutturazione urbana operati negli ultimi trent’anni in Europa e apre a un nuovo concetto di urbanistica moderna, di riurbanizzazione del territorio.

Una rinnovata idea di “città nella città”, così come l’aveva voluta Leopoldo Pirelli, che nel consegnare il documento contenente l’invito a partecipare al concorso, scriveva “Non credo possa essere considerato retorico dire che questo è un contributo culturale e sociale che la Pirelli desidera offrire alla città di Milano, convinta, come è sempre stata, che il progresso economico non possa prescindere da queste due fondamentali dimensioni della vita civile”.

Per approfondire la figura di Leopoldo Pirelli a cento anni dalla nascita

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