Prima della pubblicità: i cataloghi illustrati come forma di comunicazione visiva
Le prime forme di comunicazione visiva della Pirelli sono rappresentate dai cataloghi di prodotto illustrati realizzati tra Otto e Novecento, nei quali, alla funzione commerciale, si affianca la cura per l’aspetto decorativo e illustrativo. Tra i numerosi prodotti in gomma realizzati dalla Pirelli, sono gli articoli di consumo a essere oggetto di questo tipo di comunicazione: abbigliamento, articoli di merceria, pneumatici. Prodotti che si rivolgevano a un pubblico di consumatori o di rivenditori, a differenza degli articoli tecnici o dei cavi, beni strumentali i cui principali acquirenti erano amministrazioni pubbliche, società industriali o di trasporto.
L’illustrazione dei cataloghi viene affidata alternativamente ad artisti più o meno noti: Giuseppe Barberis realizza litografie per il listino dei tappeti in gomma elastica del 1886; Luca Fornari, caricaturista e fondatore del settimanale “Il Mondo umoristico”, firma i cataloghi di abbigliamento tra il 1896 e il 1902; Giuseppe Galli e Osvaldo Ballerio sono chiamati invece a decorare quelli per pneumatici, prodotto che richiede un’intensa attività di “reclame”, visto il mercato già dominato da grandi concorrenti dell’azienda. Nel 1899 – anno di avvio della produzione sperimentale di “guarniture pneumatiche per automobile”, che vanno ad affiancare i pneumatici per bici e motocicli – il pittore Giuseppe Galli, acquarellista di un certo successo assunto dalla Pirelli nel 1886 con mansioni di disegno tecnico e di “ornato”, illustra le pagine interne e la copertina dei nuovi listini in stile floreale sui toni dell’oro.
Nel 1904 è la volta del pittore Osvaldo Ballerio, che realizza la copertina del catalogo delle ”Pneumatiche per velocipedi, motocicli e automobili”. Nato a Milano nel 1870, e diplomato all’Accademia di Brera, si specializza nel cartellonismo e nella grafica pubblicitaria, in particolare di soggetto sportivo. Negli anni Dieci firma per Pirelli diverse pubblicità, che saranno pubblicate sulle copertine della rivista del Touring Club Italiano o sulle riviste edite dai fratelli Treves (“L’Illustrazione italiana”, “Il Secolo XX”, “Lidel”).
Sono gli anni delle prime vere e proprie campagne pubblicitarie su riviste e manifesti, affidate a grandi nomi del cartellonismo italiano e internazionale: a Ballerio si affiancano infatti autori come Leopoldo Metlicovitz, Alessandro Dudovich, Plinio Codognato.
Ha così inizio la lunga storia della pubblicità Pirelli.
![](https://d2snyq93qb0udd.cloudfront.net/FondazionePirelli/newFondazione/wp-content/uploads/2022/02/11105214/DSIP_1022-2_1914_0001-e1644573390709.jpg)
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Le prime forme di comunicazione visiva della Pirelli sono rappresentate dai cataloghi di prodotto illustrati realizzati tra Otto e Novecento, nei quali, alla funzione commerciale, si affianca la cura per l’aspetto decorativo e illustrativo. Tra i numerosi prodotti in gomma realizzati dalla Pirelli, sono gli articoli di consumo a essere oggetto di questo tipo di comunicazione: abbigliamento, articoli di merceria, pneumatici. Prodotti che si rivolgevano a un pubblico di consumatori o di rivenditori, a differenza degli articoli tecnici o dei cavi, beni strumentali i cui principali acquirenti erano amministrazioni pubbliche, società industriali o di trasporto.
L’illustrazione dei cataloghi viene affidata alternativamente ad artisti più o meno noti: Giuseppe Barberis realizza litografie per il listino dei tappeti in gomma elastica del 1886; Luca Fornari, caricaturista e fondatore del settimanale “Il Mondo umoristico”, firma i cataloghi di abbigliamento tra il 1896 e il 1902; Giuseppe Galli e Osvaldo Ballerio sono chiamati invece a decorare quelli per pneumatici, prodotto che richiede un’intensa attività di “reclame”, visto il mercato già dominato da grandi concorrenti dell’azienda. Nel 1899 – anno di avvio della produzione sperimentale di “guarniture pneumatiche per automobile”, che vanno ad affiancare i pneumatici per bici e motocicli – il pittore Giuseppe Galli, acquarellista di un certo successo assunto dalla Pirelli nel 1886 con mansioni di disegno tecnico e di “ornato”, illustra le pagine interne e la copertina dei nuovi listini in stile floreale sui toni dell’oro.
Nel 1904 è la volta del pittore Osvaldo Ballerio, che realizza la copertina del catalogo delle ”Pneumatiche per velocipedi, motocicli e automobili”. Nato a Milano nel 1870, e diplomato all’Accademia di Brera, si specializza nel cartellonismo e nella grafica pubblicitaria, in particolare di soggetto sportivo. Negli anni Dieci firma per Pirelli diverse pubblicità, che saranno pubblicate sulle copertine della rivista del Touring Club Italiano o sulle riviste edite dai fratelli Treves (“L’Illustrazione italiana”, “Il Secolo XX”, “Lidel”).
Sono gli anni delle prime vere e proprie campagne pubblicitarie su riviste e manifesti, affidate a grandi nomi del cartellonismo italiano e internazionale: a Ballerio si affiancano infatti autori come Leopoldo Metlicovitz, Alessandro Dudovich, Plinio Codognato.
Ha così inizio la lunga storia della pubblicità Pirelli.