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La comunicazione visiva Pirelli tra le due guerre:
l’epoca dei cartellonisti pubblicitari

Hanno colorato un’intera epoca, i cartellonisti pubblicitari degli anni Venti e Trenta del Novecento. Uno tra i periodi più fervidi nella storia della pubblicità: si creavano allora le basi per quella che sarebbe poi diventata la moderna comunicazione visiva di prodotto. Nel nostro Archivio Storico conserviamo i bozzetti originali che i più grandi illustratori d’anteguerra hanno realizzato per la propaganda dei prodotti Pirelli, ognuno con la propria cifra stilistica ma tutti accomunati da una vis creativa senza precedenti. Creatività alimentata anche dai molti prodotti innovativi che l’industria del caucciù metteva in commercio in quegli anni: articoli di consumo sconosciuti nell’Ottocento ma sempre più diffusi nel Mondo Nuovo.

Poteva così “sbizzarrirsi” nelle pubblicità dei tacchi e delle spugne in gomma Pirelli Giuseppe Cappadonia, messinese di nascita ma trasferitosi giovanissimo a Milano per frequentare l’Accademia di Brera: porta la sua firma il bozzetto per i tacchi Marca Stella, regolabili alla scarpa in funzione del consumo, che ha per protagonista un folletto. La fantasia di Giorgio Muggiani, nato a Milano nel 1887 da una famiglia di commercianti, è stata invece ispirata dalla geniale invenzione delle sovrascarpe per proteggere dalla pioggia le preziose décolleté della “signora elegante”.

La Pirelli le aveva chiamate “Hevea”, un tributo alle proprietà impermeabilizzanti del lattice prodotto dall’albero del caucciù, o hevea brasiliensis. I soprabiti impermeabili hanno ispirato invece Giorgio Tabet, genovese diplomato all’Accademia di Brera, classe 1904, nel  disegno realizzato nel 1929 per la linea di trench da donna: semplicità, eleganza e un uso sapiente dei colori. E poi c’è il pneumatico, che in quegli anni futuristi evoca la potenza dei motori, la velocità, l’azione. È questo mix di modernità che ha guidato l’emiliano Nino Nanni, nel 1925, alla creazione del memorabile bozzetto per il Pirelli Superflex Cord: la meraviglia del pneumatico capace di lasciarsi alle spalle, sulla strada, gli aerei nel cielo e i veloci motoscafi in mare. Nello stesso clima artistico si pone Renzo Bassi, genovese emigrato a Milano, che negli anni successivi ha realizzato le campagne pubblicitarie per i pneumatici“Stella Bianca”, nuovo nome che i Pirelli Cord hanno assunto fin dal 1927. Così, l’avanguardia dei cartellonisti che mettono a disposizione il loro ingegno per i prodotti Pirelli si inoltra via via negli anni Trenta: nuovi canoni stilistici, nuove suggestioni grafiche da esplorare. È emblematico il lavoro firmato da Antonio Salemme nel 1933, sempre per il pneumatico Pirelli Stella Bianca: qui l’artista ha utilizzato un lettering assolutamente innovativo nel suo rapporto pieni/vuoti. Poco sappiamo della biografia del genovese Mario Bertoglio, ma è certo che le sue interpretazioni dei pneumatici Stella Bianca, montati su vetture potenti ed eleganti impegnate su strade di montagna, restano tra le più nitide immagini nella comunicazione di prodotto dell’epoca.
L’analisi ragionata dell’intero patrimonio artistico di bozzetti pubblicitari conservati nel nostro Archivio Storico è oggetto del volume “Una musa tra le ruote”, realizzato nel 2015 dalla Fondazione Pirelli. Un tributo ai maestri della comunicazione visiva d’autore, e alla loro interpretazione dello stile e dei prodotti Pirelli.

Hanno colorato un’intera epoca, i cartellonisti pubblicitari degli anni Venti e Trenta del Novecento. Uno tra i periodi più fervidi nella storia della pubblicità: si creavano allora le basi per quella che sarebbe poi diventata la moderna comunicazione visiva di prodotto. Nel nostro Archivio Storico conserviamo i bozzetti originali che i più grandi illustratori d’anteguerra hanno realizzato per la propaganda dei prodotti Pirelli, ognuno con la propria cifra stilistica ma tutti accomunati da una vis creativa senza precedenti. Creatività alimentata anche dai molti prodotti innovativi che l’industria del caucciù metteva in commercio in quegli anni: articoli di consumo sconosciuti nell’Ottocento ma sempre più diffusi nel Mondo Nuovo.

Poteva così “sbizzarrirsi” nelle pubblicità dei tacchi e delle spugne in gomma Pirelli Giuseppe Cappadonia, messinese di nascita ma trasferitosi giovanissimo a Milano per frequentare l’Accademia di Brera: porta la sua firma il bozzetto per i tacchi Marca Stella, regolabili alla scarpa in funzione del consumo, che ha per protagonista un folletto. La fantasia di Giorgio Muggiani, nato a Milano nel 1887 da una famiglia di commercianti, è stata invece ispirata dalla geniale invenzione delle sovrascarpe per proteggere dalla pioggia le preziose décolleté della “signora elegante”.

La Pirelli le aveva chiamate “Hevea”, un tributo alle proprietà impermeabilizzanti del lattice prodotto dall’albero del caucciù, o hevea brasiliensis. I soprabiti impermeabili hanno ispirato invece Giorgio Tabet, genovese diplomato all’Accademia di Brera, classe 1904, nel  disegno realizzato nel 1929 per la linea di trench da donna: semplicità, eleganza e un uso sapiente dei colori. E poi c’è il pneumatico, che in quegli anni futuristi evoca la potenza dei motori, la velocità, l’azione. È questo mix di modernità che ha guidato l’emiliano Nino Nanni, nel 1925, alla creazione del memorabile bozzetto per il Pirelli Superflex Cord: la meraviglia del pneumatico capace di lasciarsi alle spalle, sulla strada, gli aerei nel cielo e i veloci motoscafi in mare. Nello stesso clima artistico si pone Renzo Bassi, genovese emigrato a Milano, che negli anni successivi ha realizzato le campagne pubblicitarie per i pneumatici“Stella Bianca”, nuovo nome che i Pirelli Cord hanno assunto fin dal 1927. Così, l’avanguardia dei cartellonisti che mettono a disposizione il loro ingegno per i prodotti Pirelli si inoltra via via negli anni Trenta: nuovi canoni stilistici, nuove suggestioni grafiche da esplorare. È emblematico il lavoro firmato da Antonio Salemme nel 1933, sempre per il pneumatico Pirelli Stella Bianca: qui l’artista ha utilizzato un lettering assolutamente innovativo nel suo rapporto pieni/vuoti. Poco sappiamo della biografia del genovese Mario Bertoglio, ma è certo che le sue interpretazioni dei pneumatici Stella Bianca, montati su vetture potenti ed eleganti impegnate su strade di montagna, restano tra le più nitide immagini nella comunicazione di prodotto dell’epoca.
L’analisi ragionata dell’intero patrimonio artistico di bozzetti pubblicitari conservati nel nostro Archivio Storico è oggetto del volume “Una musa tra le ruote”, realizzato nel 2015 dalla Fondazione Pirelli. Un tributo ai maestri della comunicazione visiva d’autore, e alla loro interpretazione dello stile e dei prodotti Pirelli.

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