Categoria: Libri scelti per voi




Breve storia del mio silenzio
La poesia delle radici, nei ricordi d’infanzia nella Lucania antica e severa. L’ambizione della modernità, con lo sguardo rivolto a una Milano “illuminista” costruita sul dinamismo di lavoro, consumi, profonde trasformazioni sociali. Si muove lungo queste due dimensioni Breve storia del mio silenzio di Giuseppe Lupo, Marsilio, il romanzo più bello e denso d’uno scrittore che ancora una volta dimostra di saper legare con maestria autobiografia lucida e malinconica con senso competente della grande Storia.
La prima scena è d’un interno di casa familiare, nella fine degli anni Sessanta, in un paese del Sud. Madre maestra, padre maestro anche lui e appassionato organizzatore di incontri culturali. L’annuncio della nascita d’una “sorellina” sconvolge il mondo d’un bambino tanto sensibile da sentirsi emarginato dal nuovo arrivo. Il rifugio è in un lungo, ostinato silenzio. Da cui però comincia la lenta, faticosa riconquista della parola, attraverso i libri, sino a trovare, nelle pagine lette e poi scritte, il senso più profondo del proprio destino. Sino all’arrivo a Milano, all’università, alla scoperta dell’editoria.
Breve storia del mio silenzio
Giuseppe Lupo
Marsilio, 2019




Furor Mathematicus
Settant’anni dopo la sua prima pubblicazione -era il 1950- torna in libreria in una nuova edizione Oscar Mondadori Furor Mathematicus di Leonardo Sinisgalli. Forse l’opera più rappresentativa dell’ingegnere-poeta di Montemurro: una raccolta di pensieri, aforismi, dialoghi, apologhi pressoché contemporanei all’inizio dell’esperienza della Rivista Pirelli, che Sinisgalli creò assieme a Giuseppe Luraghi nel 1948. Disponibile per la consultazione presso la biblioteca della Fondazione Pirelli, Furor Mathematicus segna il punto mobile di equilibrio tra la parola e il numero, fra la poesia e la matematica, tra la figura e l’algoritmo. È la pietra miliare dove la cultura umanistica e la cultura scientifica si incontrano: un non-luogo che Sinisgalli cercò -trovandolo- per tutto il corso del secondo Novecento.




Piloti, che gente…
“I miei ricordi di episodi agonistici risalgono al 1908, quando mio padre mi portò a una corsa automobilistica sul circuito di Bologna, che si snodava sulla via Emilia e sulla Persicetana”. Allora Enzo Ferrari aveva dieci anni, e assistere alla vittoria di Felice Nazzaro segnò il resto della sua vita. Quasi ottant’anni dopo, Ferrari racconta in prima persona il suo Novecento fatto di corse e motori in “Piloti, che gente...”: un affascinante racconto illustrato, un libro aperto su un’intera epoca. Pubblicato da Conti Editore nel 1985, è disponibile in una rara copia unica presso la Biblioteca della Fondazione Pirelli.




Bob Noorda Design
Quando arrivò a Milano nel 1954, Bob Noorda era un giovane designer olandese diplomatosi alla scuola IVKNO di Amsterdam e formatosi nel movimento Bauhaus. L’Italia per lui fu Pirelli, fu Olivetti, fu Rinascente, fu Metropolitana Milanese: fu - in altre parole - la fama internazionale. Pubblicato da 24 Ore Cultura nel 2015, cinque anni dopo la sua scomparsa, Bob Noorda Design è “...il suo libro. Un libro che lo ha portato a rileggere il proprio percorso di designer, a metterlo in pagina con quella fatica che hanno le persone che preferiscono il futuro”. Questo prezioso volume su Noorda, voluto da Noorda, è disponibile alla consultazione presso la Biblioteca della Fondazione Pirelli.




India Rubber World: in una rivista, oltre un secolo di ...
In un angolo degli Headquarters Pirelli a Milano Bicocca – l'edificio progettato da Vittorio Gregotti attorno alla vecchia torre di raffreddamento – è conservato un macchinario risalente al primo Novecento. È un mescolatore-calandra costruito dall'americana Farrell Foundry and Machine Co, specializzata nel trattamento della gomma. Quando ne visitò la sede di Ansonnia, Connecticut, nel 1904, il giovane Alberto Pirelli conosceva bene le qualità della Farrell avendone ampiamente letto sul mensile India Rubber World, il "vangelo" del caucciù fin dal 1890. Edito da Henry C. Pearson di New York, il periodico arrivava regolarmente sulla scrivania del gerente: anche così si faceva nascere una multinazionale, sapendo puntualmente cosa succedeva in quel mondo ancora così pionieristico – tanto più in Italia – che era la giovane industria della gomma. La collezione completa di India Rubber World – una testimonianza storica pressoché unica, con copie altrove introvabili – è custodita nella Biblioteca Tecnico-Scientifica del Gruppo, consultabile presso la Fondazione Pirelli e indicizzata nel Servizio Bibliotecario Nazionale.