Categoria: Libri scelti per voi




Storia con mare, cielo e paura
Dalla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque un libro straordinario per parlare di immigrazione e di migranti ai bambini, entrato a pieno titolo nella terna finalista del Premio Campiello Junior 2025, per la categoria 7-10 anni. Nella storia c’è una bambina di cui non si sa nulla, né il nome, né l’età, né da dove venga e perché viva tutta sola in una casetta sulla cima dell’albero maestro di una nave. La seguiamo nel suo presente, via via che fa amicizia con un simpatico gatto rosso, un bel gabbiano bianco e un bambino che la passa a trovare al porto fischiando, e la seguiamo nei momenti intimi più difficili, abitati dalla solitudine e dalla paura - del mare, delle notti buie. Con noi c’è sempre l’autrice, in continuo dialogo con i lettori; è lei che entra dichiaratamente nella narrazione e attribuisce un nome a tutti i personaggi: Alberella, Gatito, Gabb, Fischio. Ma in una notte di tempesta, dal mare, giungono ad Alberella suoni noti, sono vocali che chiedono aiuto. Poi emerge una manina, un braccino: si tratta di una bambina scampata al capovolgimento di un barcone carico di migranti, lei sola, mentre tutta la famiglia è sepolta sotto le onde del mare. Si chiama Nila. Con lei, Alberella ritrova la sua lingua e identità, ritrova la memoria, ricostruendo la propria storia di “bambina venuta dal mare”. Il finale è quello dell’accoglienza e della solidarietà, da parte di Alberella e di tutti i suoi amici. Da parte dell’autrice, chiude il libro una bellissima lettera a tutte le bambine e i bambini, colma di speranza per un mondo migliore, dove non ci saranno più bambini in fondo al mare, perché i bambini di oggi, adulti di domani, li salveranno tutti. Una toccante e poetica dichiarazione di amore e fiducia verso l’umanità che si fa avanti, verso i bambini, tutti.
Età di lettura: dagli 8 anni
Storia con mare, cielo e paura
Vivian Lamarque, illustrazioni di Nicola Gardini
Salani editore, 2024




La figlia del gigante
Layana è una bambina che vive in un’enorme villa a Vicenza, nella seconda metà del Settecento. Suo padre è un gigante. Non come quelli delle fiabe, che mangiano bambini e terrorizzano la popolazione, ma un gigante buono, che la ama molto e non le fa mancare nulla: servitori, abiti raffinati, animali esotici, gioielli. La ricopre talmente di attenzioni che per il suo dodicesimo compleanno le porta dodici regali diversi, uno più bello dell’altro. Manca solo quello che Layana desidera di più: uscire dalla villa e vedere il mondo. Il padre, infatti, non le ha mai permesso di andare fuori, per proteggerla - le dice - poiché il mondo esterno è un posto pericoloso, e la gente è cattiva. Nonostante queste raccomandazioni la curiosità di Layana è troppo forte e un giorno riesce a uscire, scoprendo un grande segreto che cambierà la sua vita. Ilaria Mattioni scrive una fiaba malinconica e a tratti comica, tenera e tragica allo stesso tempo, ispirata alla leggenda della bellissima villa Valmarana, celebre per i magnifici affreschi di Tiepolo conservati al suo interno.
Età di lettura: da 10 anni
La figlia del gigante
Ilaria Mattioni; illustrato da Kalina Muhova
Feltrinelli, 2024




Piangiolina
Piangiolina è una bambina che piange moltissimo, per qualsiasi motivo. Piange di tristezza, di gioia, noia, delusione: piangere è proprio la sua caratteristica distintiva. Così, per non sprecare le sue lacrime, mamma e papà fondano una vera e propria fabbrica, la S.o.b., dove un macchinario ingegnoso le trasforma in squisiti ghiaccioli, profumi, gel per i brufoli e un sacco di altre cose. Si dà il caso che Piangiolina viva in una città dove non fa mai freddo né cade mai la neve. Anche per questo lei piange sempre tantissimo, e ancor di più a Natale. Ma un giorno a scuola arriva un nuovo compagno, si chiama Gianni, e viene da una città lontana, dove a Natale c’è sempre la neve. “Cosa ci fate?” viene subito da chiedere a Piangiolina. Gianni la stupisce con la sua risposta, con quel manto soffice e bianco non si produce niente, semplicemente si gioca! Si spalanca un Natale davvero speciale per Piangiolina, tutto da leggere e da gustare con le illustrazioni di Alessandra Cimatoribus, anche per i lettori più grandi, che amano riscoprirsi bambini.
Da Rosella Postorino una fiaba sul desiderio, le emozioni, il gioco e l’amicizia, condensati nella storia di Piangiolina e delle sue lacrime, e della sorpresa del suo nuovo Natale. Natale è neve, se non c’è neve che Natale è?
Età di lettura: dai 4 anni
Piangiolina. Una storia di Natale
Rosella Postorino, illustrazioni di Alessandra Cimatoribus
Fetrinelli, 2024




Il panettone non bastò
Dino Buzzati non amava il Natale, i festeggiamenti, la bontà di facciata che viene rispolverata per un solo giorno all’anno, il consumismo che già dagli anni del boom economico ha sempre più caratterizzato questa Festa. Nonostante questa avversità, nel corso della sua vita l’autore ha dedicato molti testi al Natale. La raccolta postuma “Il panettone non bastò”, edita per la prima volta da Mondadori nel 2004, ne raccoglie trentatré, pubblicati a partire dagli anni Trenta in poi sul Corriere della Sera e su altri giornali. Lorenzo Viganò, curatore dell’antologia, ha scelto articoli, fiabe, racconti e poesie, tra cui troviamo ricordi d’infanzia di Buzzati, corrispondenze da inviato di guerra, una fiaba illustrata, una poesia su Gesù Bambino, la ricerca della spiritualità, le sue riflessioni e analisi sui regali, le considerazioni sull’importanza della fantasia dei bambini. Il racconto che dà il titolo alla raccolta è ambientato durante la guerra, quando il protagonista cerca di organizzare la cena della Vigilia con la speranza di dimenticare il mondo esterno e gli orrori di quel periodo, speranza disattesa dalla constatazione che “nonostante il panettone, ne era venuto fuori un giorno solito, con la solita dannata aspettazione, squallido, rassegnato e nevrastenico come tutti gli altri giorni della guerra”. Pagine intense, a volte delicate a volte amare, che raccontano la magia del Natale nonostante le sue contraddizioni.
Il panettone non bastò
Dino Buzzati
Mondadori, 2004




Il mago dei numeri
Come si trasforma la matematica da incubo a sogno? Accade nel libro “Il mago dei numeri”, di Hans Magnus Enzensberger, uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca contemporanea, che nel 1997 esce con il suo primo lavoro rivolto a bambini e adolescenti, diventato subito un best seller internazionale e tradotto e ripubblicato in molteplici edizioni fino a oggi.
Roberto è un bambino di undici anni che odia la matematica, anzi ne ha paura, e certo non gli viene in aiuto il suo antipatico insegnante, incapace di trasmetterne l’utilità, tanto meno il fascino.
Ma una notte, in sogno, Roberto incontra il Mago dei Numeri, un anziano signore, piccolo, rosso e irascibile, che per le dodici notti successive gli farà scoprire passo passo il paese incantato dei numeri, affascinandolo e ammettendolo via via a conoscenze sempre più elevate, fra potenze, radici quadrate, numeri primi e teoremi.
Così Roberto viene promosso al primo livello degli Apprendisti dei Numeri e ottiene l’onorificenza della collana con la stella, che si ritroverà al collo anche nella realtà una volta svegliatosi. Cosa succederà a scuola nei giorni successivi è facile da immaginare.
Grazie a un linguaggio divertente, che gioca con i suoni e i significati delle parole, e a una struttura che si costruisce sulla meccanica vorticosa dell’iniziazione, la matematica diventa un mondo fantasioso e fiabesco in cui trattenersi.
Un classico già per la generazione X, “Il mago dei numeri” approda ora alla generazione Alpha, per vivere la matematica come un sapere alla portata di tutti e non come un mondo “per pochi eletti”. E di questo, oggi, c’è ancora un gran bisogno.
Età di lettura: dai 10 anni
Il mago dei numeri. Un libro da leggere prima di addormentarsi, dedicato a chi ha paura della matematica.
Hans Magnus Enzensberger, illustrazioni di Rotraud Susanne Berner
Einaudi, 2014




Due
“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” è un romanzo che ha segnato una generazione, quella cresciuta negli anni Novanta, che si è appassionata alla storia di Alessandro e Adelaide sulle pagine del libro e poi sul grande schermo, grazie alla pellicola di Enza Negroni del 1996, con una colonna sonora che vantava pezzi di alcune delle band e dei musicisti italiani più importanti di quegli anni, tra cui C.S.I. e Marlene Kuntz. A distanza di trent’anni dall’uscita del libro, Enrico Brizzi ne scrive il seguito, che riprende le fila della storia dei due protagonisti, con Alex che deve raccogliere i pezzi della sua vita, profondamente segnata dal suicidio dell’amico Martino e dalla partenza di Aidi, che ritroviamo in Pennsylvania, dove svolge uno scambio culturale per un anno. Brizzi ci riporta indietro nel tempo, suscitando nostalgia in chi quegli anni li ha vissuti e curiosità in chi è nato dopo. Si torna a Tangentopoli e alle stragi di mafia, ai viaggi in treno per l’Europa con i biglietti InterRail, al tempo in cui la comunicazione era più lenta, ci si scriveva lettere e si attendeva la risposta per settimane o mesi. E poi anche in questo sequel c’è la musica, che accompagna le emozioni dei protagonisti, Manu Chao - che tra l’altro compare nel libro, incontrando Alex a Parigi - , The Cure, Nirvana e molti altri, sono la colonna sonora che il lettore riproduce nella sua mente sfogliando le pagine del libro.
Due
Enrico Brizzi
HarperCollins, 2024




Il topo sognatore e altri animali di paese
Dal poeta e paesologo Franco Arminio, una nuova edizione del moderno bestiario dell’Italia dei paesi, che incanta e diverte adulti e bambini per il suo racconto capace di tenere lirismo e umorismo insieme. Ci sono il ragno disoccupato, l’asina acquaiola, il calabrone immaginario, la vacca depressa, il cane smemorato, l’anguilla solitaria, il pitone clandestino, il grillo vedovo… Una galleria di cinquantasei piccole storie dove i protagonisti sono sì gli animali, sempre però nella loro relazione con le persone – spesso di affetto, qualche volta di risentimento. Il loro stato d’animo, le loro vicende, ci fanno sorridere per la sincerità – talvolta l’ingenuità – del tono di voce, portandoci a capire quanto sia ancora indissolubile il legame fra gli animali e il genere umano. Un legame che sopravvive proprio nelle comunità dei paesi tanto care alla poetica di Arminio, che supera lo schema della favola e la personificazione degli animali nel suo essere funzionale a parlare di vizi e virtù umane, per consegnare agli animali stessi un’identità: un nome proprio, un ruolo sociale, un carattere con delle precise emozioni, e un ritratto, opera del talento illustrativo di Giulia Masia.
Il topo sognatore e altri animali di paese. Esercizi di paezoologia
Franco Arminio; illustrazioni di Giulia Masia
Electakids, 2024




Bambino
Mattia Gregori, conosciuto a Trieste come “Bambino”, è un ex fascista, la più spietata camicia nera della città, che ha lasciato innumerevoli morti lungo il suo cammino. Mattia è il protagonista dell’ultimo romanzo di Marco Balzano, insieme alla città di Trieste, luogo liminale, dall’identità fluida, che in pochi anni passa attraverso periodi di grande violenza, dal fascismo al nazismo, fino a una breve parentesi comunista. “Bambino” nasce nel 1900 e la sua infanzia è attraversata da diversi abbandoni: il fratello parte per l’America, il suo migliore amico lo lascia e scopre anche che la donna che lo ha cresciuto non è la sua vera madre. La rabbia monta dentro di lui, una ferocia difficile da sedare. Poi l’ingresso nelle camicie nere e un turbinio di eventi che sfociano nella Seconda Guerra Mondiale, nell’occupazione nazista e poi in quella jugoslava, per arrivare alle foibe. Dopo “Resto Qui”, Balzano torna a cimentarsi con il romanzo storico, interrogandosi sui confini dell’animo, sulla Storia e su come questa venga vissuta dagli individui, con le loro scelte personali. E per farlo delinea un personaggio duro e feroce, che lascia il segno nel lettore.
Bambino
Marco Balzano
Einaudi, 2024




Kafka per bambini. Il cavaliere del secchio e altri racconti
Avvicinare i bambini alla lettura dei classici attraverso la dimensione onirica e fantastica del racconto. Ci prova Atmosphere Libri con la collana “Zucchero filato”, di cui fa parte anche “Kafka per bambini. Il cavaliere del secchio e altri racconti”. Il libro raccoglie quattro microstorie scritte da Franz Kafka intorno al 1917, particolarmente misteriose e criptiche, a tratti grottesche, capaci per questo di sintonizzarsi con la naturale attrazione dei bambini verso lo straordinario e il meraviglioso.
“Il cavaliere del secchio”, in particolare, è la storia narrata in prima persona da un misterioso personaggio che in una notte gelida va alla ricerca di un po' di carbone per la stufa e accade che il secchio vuoto che ha in mano gli faccia da cavallo, sollevandolo magicamente in cielo verso la casa del carbonaio cui pietire un po’ di rifornimento. In questa notte nera che si preannuncia prodigiosa, il miracolo tuttavia non avviene: il pover’uomo viene cacciato a grembiulate dalla moglie del carbonaio, insensibile alle sue richieste nonostante la volontà del marito, ed è così costretto a prendere la via dei monti ghiacciati. Un finale che chiede di essere accettato nella sua stranezza, ma capace di accendere la fantasia dei bambini in cerca di un suo completamento.
Gli splendidi disegni di Strambetty, illustratrice e grafica comasca cui è assegnata l’interna collana, rilanciano la dimensione surreale delle storie amplificandone la presa, anche sui lettori adulti.
Nell’anno in cui ricorre il centenario della morte di uno dei più grandi scrittori europei del Novecento, “Kafka per bambini. Il cavaliere del secchio e altri racconti” è un libro da leggere, anche per le sue molteplici potenzialità di significato e messaggi. Parola di Italo Calvino, che in chiusura della lezione americana Leggerezza scrive: «Così, a cavallo del nostro secchio, ci affacceremo al nuovo millennio, senza sperare di trovarvi nulla di più di quello che saremo capaci di portarvi. La leggerezza, per esempio, le cui virtù questa conferenza ha cercato d’illustrare».
Kafka per bambini. Il cavaliere del secchio e altri racconti
Illustrazioni di Strambetty
Atmoshpere Libri, 2020




Le verità spezzate
“Le verità spezzate” è il nuovo romanzo di Alessandro Robecchi, edito da Rizzoli. Il titolo del libro è anche quello del film più celebre del protagonista, Manlio Parrini, regista settantenne che decide di lanciarsi in un nuovo progetto, dopo anni di assenza dal mondo del cinema. Il film che vuole realizzare e per il quale cerca un produttore è basato sulla vita di Augusto De Angelis, giallista italiano – realmente esistito – che negli anni Quaranta venne violentemente ucciso in circostanze poco chiare, che fanno pensare allo squadrismo fascista. Un mistero importante da raccontare per Parrini, la vita di un uomo dal libero pensiero terminata probabilmente per motivi politici, a causa dell’ottusa censura del regime. Mentre Parrini si trova ancora in fase di scrittura del film, un nuovo mistero irrompe nella sua vita: l’omicidio della vedova Bastioni, sua vicina di casa, un caso che ricorda molto proprio i gialli di De Angelis. Una doppia indagine che incrocia misteri del passato e del presente, che hanno a che fare con la libertà e con i condizionamenti, narrata con la consueta ironia e leggerezza di penna di Robecchi.
Le verità spezzate
Alessandro Robecchi
Rizzoli, 2024