Esplorazioni virtuali della cultura d’impresa
Una tesi discussa a Pisa approfondisce le relazioni tra strumenti digitali e musei d’azienda
Storie d’impresa raccolte in luoghi virtuali oltre che fisici. Nuovo – si fa per dire – strumento a disposizione anche dei racconti di cultura del produrre, la digitalizzazione può aprire strade diverse ed efficaci per chi vuole apprendere di più della buona imprenditoria così come della sapienza produttiva che ancora tanta parte ha nell’industria nazionale. Certo, occorre, prima di tutto, comprendere cosa sia un museo d’impresa e, poi, come gli strumenti digitali possano aiutarne la fruizione. A questi traguardi mira il lavoro di tesi di Fabrizio Procopio discusso presso l’Università di Pisa, Dipartimento di Economia e Management.
“L’impatto della digitalizzazione sui Musei d’Impresa: il caso del Museo Virtuale”, è un’indagine che prende in considerazione prima di tutto la natura delle esposizioni museali aziendali e quindi la loro declinazione virtuale. Obiettivo di tutto, spiega l’autore, è quello “di fornire dei dati in merito all’opinione e all’atteggiamento che il potenziale visitatore ha nei confronti del museo virtuale d’impresa”. Questo sulla base di una considerazione: “Considerando lo stato di avanzamento della tecnologia, e come questa ha impattato sulla realtà museale, i musei d’impresa non possono esimersi dal fare i conti con questi cambiamenti”.
Il lavoro – in buona parte reso possibile dall’Associazione Museimpresa -, è quindi organizzato in modo chiaro e lineare. Prima di giungere alla vera ricerca, viene offerta una visione di sintesi relativamente ai campi che sono coinvolti nella ricerca stessa. E’ quindi il museo d’impresa inteso come servizio il primo tema affrontato con le sue connessioni con il marketing dei servizi, come strumento di trasmissione della cultura e dei valori aziendali, come contenitore all’interno del quale l’azienda racconta e custodisce la sua storia. Ma non si trascurano nemmeno le relazioni con il territorio e la Corporate Social Responsibility. La seconda parte della ricerca concerne la digitalizzazione dei musei d’impresa che viene approfondita sulla base delle tracce già presenti in letteratura e presentando caratteristiche e differenze tra tecnologie per la fruizione remota e per la fruizione in presenza. Questa parte si conclude con una carrellata dei musei virtuali d’impresa già esistenti con particolare attenzione al “Valentino Garavani Museum” sul quale vengono svolti degli approfondimenti (con una indagine sul campo), relativi all’opinione e all’atteggiamento del pubblico e agli effetti delle ultime misure restrittive di fruizione museali dovute alla pandemia Covid-19.
Il lavoro di Procopio non è certo l’ultima parola in fatto di musei virtuali d’impresa, ma è comunque un passo importante verso la definizione e puntualizzazione di aspetti della cultura del produrre ancora da studiare a fondo.
L’impatto della digitalizzazione sui Musei d’Impresa: il caso del Museo Virtuale
Fabrizio Procopio, Tesi, Università di Pisa, Dipartimento di Economia e Management, 2020
Una tesi discussa a Pisa approfondisce le relazioni tra strumenti digitali e musei d’azienda
Storie d’impresa raccolte in luoghi virtuali oltre che fisici. Nuovo – si fa per dire – strumento a disposizione anche dei racconti di cultura del produrre, la digitalizzazione può aprire strade diverse ed efficaci per chi vuole apprendere di più della buona imprenditoria così come della sapienza produttiva che ancora tanta parte ha nell’industria nazionale. Certo, occorre, prima di tutto, comprendere cosa sia un museo d’impresa e, poi, come gli strumenti digitali possano aiutarne la fruizione. A questi traguardi mira il lavoro di tesi di Fabrizio Procopio discusso presso l’Università di Pisa, Dipartimento di Economia e Management.
“L’impatto della digitalizzazione sui Musei d’Impresa: il caso del Museo Virtuale”, è un’indagine che prende in considerazione prima di tutto la natura delle esposizioni museali aziendali e quindi la loro declinazione virtuale. Obiettivo di tutto, spiega l’autore, è quello “di fornire dei dati in merito all’opinione e all’atteggiamento che il potenziale visitatore ha nei confronti del museo virtuale d’impresa”. Questo sulla base di una considerazione: “Considerando lo stato di avanzamento della tecnologia, e come questa ha impattato sulla realtà museale, i musei d’impresa non possono esimersi dal fare i conti con questi cambiamenti”.
Il lavoro – in buona parte reso possibile dall’Associazione Museimpresa -, è quindi organizzato in modo chiaro e lineare. Prima di giungere alla vera ricerca, viene offerta una visione di sintesi relativamente ai campi che sono coinvolti nella ricerca stessa. E’ quindi il museo d’impresa inteso come servizio il primo tema affrontato con le sue connessioni con il marketing dei servizi, come strumento di trasmissione della cultura e dei valori aziendali, come contenitore all’interno del quale l’azienda racconta e custodisce la sua storia. Ma non si trascurano nemmeno le relazioni con il territorio e la Corporate Social Responsibility. La seconda parte della ricerca concerne la digitalizzazione dei musei d’impresa che viene approfondita sulla base delle tracce già presenti in letteratura e presentando caratteristiche e differenze tra tecnologie per la fruizione remota e per la fruizione in presenza. Questa parte si conclude con una carrellata dei musei virtuali d’impresa già esistenti con particolare attenzione al “Valentino Garavani Museum” sul quale vengono svolti degli approfondimenti (con una indagine sul campo), relativi all’opinione e all’atteggiamento del pubblico e agli effetti delle ultime misure restrittive di fruizione museali dovute alla pandemia Covid-19.
Il lavoro di Procopio non è certo l’ultima parola in fatto di musei virtuali d’impresa, ma è comunque un passo importante verso la definizione e puntualizzazione di aspetti della cultura del produrre ancora da studiare a fondo.
L’impatto della digitalizzazione sui Musei d’Impresa: il caso del Museo Virtuale
Fabrizio Procopio, Tesi, Università di Pisa, Dipartimento di Economia e Management, 2020