Il viaggio con le scuole per “parlar d’impresa” è giunto al traguardo
Milano, Pavia, Roma, Torino, Vicenza, ma anche Lugano in Svizzera, Barcellona in Spagna, fino a Bogotà in Colombia e Monterrey in Messico. Queste sono solo alcune delle città e dei paesi di provenienza dei giovani che hanno preso parte ai percorsi didattici organizzati da Fondazione Pirelli durante l’anno scolastico appena concluso: oltre 2500 studenti delle scuole primarie e secondarie coinvolti in 93 appuntamenti, per un totale di circa 150 ore in presenza e in collegamento online.
Un viaggio, come recita il titolo del programma didattico, per “parlar d’impresa”. E sono state proprio le parole, ma anche le immagini e i suoni a guidare studenti e studentesse nell’esplorazione dei diversi aspetti del variegato mondo di Pirelli. 13 differenti proposte per approfondire attraverso visite guidate, contenuti digitali, piattaforme interattive, giochi e letture guidate di opere e documenti, le caratteristiche della cultura d’impresa di Pirelli. Un racconto dove scienza e tecnologia, arte e creatività si mescolano senza soluzione di continuità. “Non avrei mai immaginato che un’azienda che costruisce copertoni avesse collaborato con tutti questi artisti: scrittori, fotografi, attori, grafici e musicisti” ci dice Marta, classe 2G, Liceo Artistico. “Mi ha sorpreso che Pirelli abbia organizzato un concerto all’interno di una sua fabbrica interrompendo la produzione” dice invece Simone, 2B, Istituto Tecnico e Professionale. E ancora Alessandro, 5A, Liceo Scientifico: “Ho scoperto che un’azienda può comunicare in tanti modi diversi e può promuovere non solo i propri prodotti, ma anche concetti importanti come lo sviluppo tecnologico, l’attenzione per l’ambiente e la sicurezza.”
“Comunicare” è una delle parole chiave scelte come filo conduttore per raccontare la realtà aziendale, per comprendere ad esempio l’importanza, anche in questo campo, dell’essere innovativi e il valore del rapporto tra Pirelli e il mondo dell’arte. Se i ragazzi più grandi sono stati affiancati nell’analisi delle più efficaci tecniche e delle strategie di comunicazione e si sono potuti cimentare nella realizzazione di una campagna pubblicitaria, i più piccoli, mescolando parole e suoni, rime ed onomatopee, hanno dato vita a un breve componimento poetico dedicato alla gomma e alle sue infinite possibilità di applicazione.
Il verbo “ricordare” è stato invece il punto di partenza per ripercorrere attraverso i documenti dell’Archivio storico le principali tappe dello sviluppo dell’azienda, per comprendere il ruolo delle fonti nella ricostruzione del nostro passato e per progettare il nostro futuro.
Il termine “sperimentare” ha permesso di indagare il lungo lavoro portato avanti ogni giorno dai tecnici e dagli ingegneri di Pirelli per la creazione di pneumatici sempre più innovativi per sicurezza, confort, riduzione dell’impatto ambientale, e di mettere alla prova le proprie capacità per programmare una piccola macchina di Formula1 e farla muovere su una pista secondo i comandi dati.
E ancora grazie al vocabolo “valorizzare” si sono approfondite le tante attività e progetti realizzati da Fondazione Pirelli per far conoscere a un vasto pubblico il proprio patrimonio storico e artistico.
La parola “ideare” ha guidato infine i ragazzi alla scoperta dei principali protagonisti dello sviluppo tecnologico e culturale dell’azienda, uomini e donne che grazie al loro ingegno e alle loro intuizioni hanno introdotto grandi cambiamenti e dato vita a prodotti innovativi. L’azione di “ideare” è stata anche alla base della creazione da parte delle scuole di una serie di podcast dedicati a diversi aspetti della cultura d’impresa aziendale.
Queste e altre parole ci hanno accompagnato in questo viaggio, ormai giunto a conclusione, attraverso la storia e l’attualità di Pirelli. I programmi didattici di Fondazione Pirelli saranno riproposti con nuove modalità e contenuti anche per il prossimo anno scolastico sempre con lo scopo principale di venire incontro alle esigenze della scuola e di far avvicinare i ragazzi al mondo e ai valori della produzione e del lavoro.
Guarda il video qui
Milano, Pavia, Roma, Torino, Vicenza, ma anche Lugano in Svizzera, Barcellona in Spagna, fino a Bogotà in Colombia e Monterrey in Messico. Queste sono solo alcune delle città e dei paesi di provenienza dei giovani che hanno preso parte ai percorsi didattici organizzati da Fondazione Pirelli durante l’anno scolastico appena concluso: oltre 2500 studenti delle scuole primarie e secondarie coinvolti in 93 appuntamenti, per un totale di circa 150 ore in presenza e in collegamento online.
Un viaggio, come recita il titolo del programma didattico, per “parlar d’impresa”. E sono state proprio le parole, ma anche le immagini e i suoni a guidare studenti e studentesse nell’esplorazione dei diversi aspetti del variegato mondo di Pirelli. 13 differenti proposte per approfondire attraverso visite guidate, contenuti digitali, piattaforme interattive, giochi e letture guidate di opere e documenti, le caratteristiche della cultura d’impresa di Pirelli. Un racconto dove scienza e tecnologia, arte e creatività si mescolano senza soluzione di continuità. “Non avrei mai immaginato che un’azienda che costruisce copertoni avesse collaborato con tutti questi artisti: scrittori, fotografi, attori, grafici e musicisti” ci dice Marta, classe 2G, Liceo Artistico. “Mi ha sorpreso che Pirelli abbia organizzato un concerto all’interno di una sua fabbrica interrompendo la produzione” dice invece Simone, 2B, Istituto Tecnico e Professionale. E ancora Alessandro, 5A, Liceo Scientifico: “Ho scoperto che un’azienda può comunicare in tanti modi diversi e può promuovere non solo i propri prodotti, ma anche concetti importanti come lo sviluppo tecnologico, l’attenzione per l’ambiente e la sicurezza.”
“Comunicare” è una delle parole chiave scelte come filo conduttore per raccontare la realtà aziendale, per comprendere ad esempio l’importanza, anche in questo campo, dell’essere innovativi e il valore del rapporto tra Pirelli e il mondo dell’arte. Se i ragazzi più grandi sono stati affiancati nell’analisi delle più efficaci tecniche e delle strategie di comunicazione e si sono potuti cimentare nella realizzazione di una campagna pubblicitaria, i più piccoli, mescolando parole e suoni, rime ed onomatopee, hanno dato vita a un breve componimento poetico dedicato alla gomma e alle sue infinite possibilità di applicazione.
Il verbo “ricordare” è stato invece il punto di partenza per ripercorrere attraverso i documenti dell’Archivio storico le principali tappe dello sviluppo dell’azienda, per comprendere il ruolo delle fonti nella ricostruzione del nostro passato e per progettare il nostro futuro.
Il termine “sperimentare” ha permesso di indagare il lungo lavoro portato avanti ogni giorno dai tecnici e dagli ingegneri di Pirelli per la creazione di pneumatici sempre più innovativi per sicurezza, confort, riduzione dell’impatto ambientale, e di mettere alla prova le proprie capacità per programmare una piccola macchina di Formula1 e farla muovere su una pista secondo i comandi dati.
E ancora grazie al vocabolo “valorizzare” si sono approfondite le tante attività e progetti realizzati da Fondazione Pirelli per far conoscere a un vasto pubblico il proprio patrimonio storico e artistico.
La parola “ideare” ha guidato infine i ragazzi alla scoperta dei principali protagonisti dello sviluppo tecnologico e culturale dell’azienda, uomini e donne che grazie al loro ingegno e alle loro intuizioni hanno introdotto grandi cambiamenti e dato vita a prodotti innovativi. L’azione di “ideare” è stata anche alla base della creazione da parte delle scuole di una serie di podcast dedicati a diversi aspetti della cultura d’impresa aziendale.
Queste e altre parole ci hanno accompagnato in questo viaggio, ormai giunto a conclusione, attraverso la storia e l’attualità di Pirelli. I programmi didattici di Fondazione Pirelli saranno riproposti con nuove modalità e contenuti anche per il prossimo anno scolastico sempre con lo scopo principale di venire incontro alle esigenze della scuola e di far avvicinare i ragazzi al mondo e ai valori della produzione e del lavoro.
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