Un viaggio nello Spazio e ritorno. Si è conclusa l’edizione 2024 di “Cinema & Storia”
Giunge al termine la XII edizione di “Cinema & Storia”, il corso di formazione gratuito per docenti delle scuole secondarie, promosso da Fondazione Pirelli e Fondazione ISEC in collaborazione con il Cinema Beltrade di Milano. “Il cosmo: la prossima frontiera” è stata la proposta che, articolata in sei appuntamenti online, ha coinvolto circa 200 docenti da tutta Italia sul tema dello Spazio cosmico: alle cinque lezioni storiche condotte da docenti universitari sono stati affiancati, a cura del Cinema Beltrade, un laboratorio sui linguaggi cinematografici e una selezione di film resi disponibili in modalità streaming.
Il corso è stato inaugurato dall’intervento di David Burigana, professore associato di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Padova, che ha approfondito le implicazioni geopolitiche della moon race dalla Guerra Fredda al lancio della Stazione Spaziale Internazionale, concentrandosi in particolare sull’importanza della Space Diplomacy.
Un delicato equilibrio intergalattico, un regime pacifico di condivisione del sapere e un pericolo che ne minaccia il crollo sono gli elementi principali del film Valerian: la città dei mille pianeti di Luc Besson, selezionato per affiancare la prima lezione. Un viaggio cinematografico ai confini dell’Universo tra culture aliene e terre incontaminate.
Durante l’incontro di Massimo Sideri, professore aggiunto di Storia socio-economica dell’Innovazione all’Università Luiss Guido Carli di Roma ed editorialista del «Corriere della Sera», sono state esaminate le conseguenze del lancio in orbita nel 1957 del primo satellite artificiale da parte dell’Unione Sovietica: la nascita di una moderna forma di divulgazione scientifica è stata tra i più importanti risultati del cosiddetto “effetto Sputnik”.
Il documentario Star Stuff di Milad Tangshir ha idealmente condotto i corsisti in Cile, Sud Africa e sulle Isole Canarie alla scoperta di tre degli osservatori astronomici più tecnologicamente avanzati al mondo; comunità indigene e piccoli villaggi convivono con questi luoghi privilegiati di ricerca, grazie ai quali la comunità scientifica internazionale ha raggiunto importanti scoperte sulle origini dell’Universo e della vita sulla Terra.
La terza lezione tenuta da Silvia Cavalli, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha permesso di riflettere sull’influenza della corsa allo Spazio rispetto all’immaginario letterario; nuove tematiche si impongono all’attenzione di autori come Italo Calvino e Primo Levi.
L’importanza della letteratura fantascientifica è stata indagata anche nel film Jodorowsky’s Dune di Frank Pavich, che documenta uno dei progetti più visionari dell’intera storia del cinema: la trasposizione mai realizzata sul grande schermo dei romanzi della saga di “Dune” da parte di Alejandro Jodorowsky. Un’idea rivoluzionaria raccontata attraverso interviste e un’intima conversazione con il celebre regista filmata nel corso di 3 anni.
Il professor Matteo Landoni, del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Brescia, ha messo in luce il contributo dell’industria aerospaziale italiana alle più importanti missioni spaziali internazionali, ripercorrendo la storia economica e lo sviluppo tecnologico del nostro paese, oggi terzo contribuente dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Protagonista del film Tito e gli alieni di Paola Randi è infatti un professore e scienziato italiano, isolato dal mondo in una casa mobile nel deserto del Nevada, accanto all’Area 51. Coinvolto in un progetto segreto per il Governo degli Stati Uniti, “il Professore” vede la propria vita solitaria stravolta da un evento improvviso. Un delicato racconto sulla solitudine, la forza dell’amore e l’elaborazione del lutto.
Con la quinta lezione del corso, condotta da Miriam Focaccia, ricercatrice presso il Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi di Roma, si è analizzato il ruolo della figura femminile nell’ambito astronomico, tracciando le biografie di alcune delle più grandi scienziate della storia: dalle sorelle Manfredi, attive a Bologna nel Settecento, fino a Margherita Hack e Samantha Cristoforetti.
La prima astronauta italiana a volare nello Spazio è anche la protagonista del documentario Astrosamantha, di Gianluca Cerasola, che ha accompagnato i corsisti lungo tre anni della vita della Cristoforetti: dalle fasi di preparazione della missione all’avventura in orbita vissuta con il suo team, fino all’emozionante rientro a casa.
L’ultimo appuntamento del corso è stato dedicato al laboratorio Universi immaginati: scienza e realtà nel mirino del cinema, curato dal Cinema Beltrade con l’obiettivo di supportare gli insegnanti nell’utilizzo del testo filmico in classe. Monica Naldi ha tracciato un articolato excursus del genere fantascientifico, capace da oltre un secolo di dar forma alle paure e alle speranze sociali e politiche di tutte le generazioni, esaminandone in particolare le potenzialità didattiche.
Giunge al termine la XII edizione di “Cinema & Storia”, il corso di formazione gratuito per docenti delle scuole secondarie, promosso da Fondazione Pirelli e Fondazione ISEC in collaborazione con il Cinema Beltrade di Milano. “Il cosmo: la prossima frontiera” è stata la proposta che, articolata in sei appuntamenti online, ha coinvolto circa 200 docenti da tutta Italia sul tema dello Spazio cosmico: alle cinque lezioni storiche condotte da docenti universitari sono stati affiancati, a cura del Cinema Beltrade, un laboratorio sui linguaggi cinematografici e una selezione di film resi disponibili in modalità streaming.
Il corso è stato inaugurato dall’intervento di David Burigana, professore associato di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Padova, che ha approfondito le implicazioni geopolitiche della moon race dalla Guerra Fredda al lancio della Stazione Spaziale Internazionale, concentrandosi in particolare sull’importanza della Space Diplomacy.
Un delicato equilibrio intergalattico, un regime pacifico di condivisione del sapere e un pericolo che ne minaccia il crollo sono gli elementi principali del film Valerian: la città dei mille pianeti di Luc Besson, selezionato per affiancare la prima lezione. Un viaggio cinematografico ai confini dell’Universo tra culture aliene e terre incontaminate.
Durante l’incontro di Massimo Sideri, professore aggiunto di Storia socio-economica dell’Innovazione all’Università Luiss Guido Carli di Roma ed editorialista del «Corriere della Sera», sono state esaminate le conseguenze del lancio in orbita nel 1957 del primo satellite artificiale da parte dell’Unione Sovietica: la nascita di una moderna forma di divulgazione scientifica è stata tra i più importanti risultati del cosiddetto “effetto Sputnik”.
Il documentario Star Stuff di Milad Tangshir ha idealmente condotto i corsisti in Cile, Sud Africa e sulle Isole Canarie alla scoperta di tre degli osservatori astronomici più tecnologicamente avanzati al mondo; comunità indigene e piccoli villaggi convivono con questi luoghi privilegiati di ricerca, grazie ai quali la comunità scientifica internazionale ha raggiunto importanti scoperte sulle origini dell’Universo e della vita sulla Terra.
La terza lezione tenuta da Silvia Cavalli, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha permesso di riflettere sull’influenza della corsa allo Spazio rispetto all’immaginario letterario; nuove tematiche si impongono all’attenzione di autori come Italo Calvino e Primo Levi.
L’importanza della letteratura fantascientifica è stata indagata anche nel film Jodorowsky’s Dune di Frank Pavich, che documenta uno dei progetti più visionari dell’intera storia del cinema: la trasposizione mai realizzata sul grande schermo dei romanzi della saga di “Dune” da parte di Alejandro Jodorowsky. Un’idea rivoluzionaria raccontata attraverso interviste e un’intima conversazione con il celebre regista filmata nel corso di 3 anni.
Il professor Matteo Landoni, del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Brescia, ha messo in luce il contributo dell’industria aerospaziale italiana alle più importanti missioni spaziali internazionali, ripercorrendo la storia economica e lo sviluppo tecnologico del nostro paese, oggi terzo contribuente dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Protagonista del film Tito e gli alieni di Paola Randi è infatti un professore e scienziato italiano, isolato dal mondo in una casa mobile nel deserto del Nevada, accanto all’Area 51. Coinvolto in un progetto segreto per il Governo degli Stati Uniti, “il Professore” vede la propria vita solitaria stravolta da un evento improvviso. Un delicato racconto sulla solitudine, la forza dell’amore e l’elaborazione del lutto.
Con la quinta lezione del corso, condotta da Miriam Focaccia, ricercatrice presso il Centro Studi e Ricerche Enrico Fermi di Roma, si è analizzato il ruolo della figura femminile nell’ambito astronomico, tracciando le biografie di alcune delle più grandi scienziate della storia: dalle sorelle Manfredi, attive a Bologna nel Settecento, fino a Margherita Hack e Samantha Cristoforetti.
La prima astronauta italiana a volare nello Spazio è anche la protagonista del documentario Astrosamantha, di Gianluca Cerasola, che ha accompagnato i corsisti lungo tre anni della vita della Cristoforetti: dalle fasi di preparazione della missione all’avventura in orbita vissuta con il suo team, fino all’emozionante rientro a casa.
L’ultimo appuntamento del corso è stato dedicato al laboratorio Universi immaginati: scienza e realtà nel mirino del cinema, curato dal Cinema Beltrade con l’obiettivo di supportare gli insegnanti nell’utilizzo del testo filmico in classe. Monica Naldi ha tracciato un articolato excursus del genere fantascientifico, capace da oltre un secolo di dar forma alle paure e alle speranze sociali e politiche di tutte le generazioni, esaminandone in particolare le potenzialità didattiche.