Storia economica e film d’autore
Con la visione del film Welcome Venice (2021) di Andrea Segre, attualmente in concorso ai David di Donatello, si è conclusa la decima edizione del corso di aggiornamento e formazione per docenti Cinema & Storia, promosso da Fondazione ISEC e Fondazione Pirelli, per il secondo anno consecutivo in collaborazione con il cinema Beltrade di Milano.
Attraverso gli incontri online (cinque lezioni e un laboratorio), 200 docenti iscritti da tutta Italia hanno potuto approfondire la storia economica del nostro Paese, dall’Unità nazionale fino all’epoca contemporanea, acquisendo gli strumenti utili a integrare la prospettiva economica all’interno dei percorsi didattici.
Come da tradizione, il corso è stato avviato dalla lezione tenuta dal professor Marco Meriggi, docente di Storia delle Istituzioni Politiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha offerto uno sguardo sul periodo preunitario attraverso una serie di momenti che influenzano ancora il nostro presente.
Ad affiancare questa prima lezione è stato selezionato il film Lazzaro Felice (2018), di Alice Rohrwacher, definito fiaba politica, che narra cinquant’anni della storia italiana attraverso le vicende del “candido” protagonista.
Il secondo appuntamento è stato curato da Monica Naldi, tra i responsabili del Cinema Beltrade che, con il laboratorio Il cinema in classe, ha suggerito ai docenti alcuni esempi per un impiego ideale del cinema a fini didattici. A partire dalla scelta dei titoli e alle modalità di approfondimento per permettere allo strumento cinematografico di stimolare la curiosità e l’interesse degli studenti.
La professoressa Vera Negri Zamagni, del dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna, ha analizzato, durante la seconda lezione del corso, l’epoca della nascita dello Stato italiano. È stato possibile approfondire il complesso percorso che l’Italia ha dovuto affrontare per avviare il suo processo di modernizzazione attraverso l’industria, a partire da una realtà economicamente e socialmente arretrata e segnata da profonde diseguaglianze.
Il contrasto tra classe operaria e dirigente di una fabbrica tessile torinese alla fine dell’Ottocento è al centro di uno dei capolavori di Mario Monicelli, I compagni (1963), scelto a rappresentare i cambiamenti in atto verso la fine del XIX secolo.
La terza lezione è stata tenuta dal professor Mario Perugini, docente di Storia Economica all’Università degli studi di Catania e all’Università Bocconi di Milano, che si è soffermato sul periodo storico tra le due guerre mondiali per ricostruire quello straordinario scenario che permetterà la grande crescita dell’industria italiana, in un intreccio virtuoso di impresa pubblica e privata.
Il film di Franco Rossi, Giovinezza, Giovinezza (1969) ha condotto i fruitori del corso attraverso il racconto dell’amicizia di tre giovani universitari ferraresi, le cui strade si separano con l’avvento della guerra, in un equilibrio tra la cronaca dei sentimenti privati e la dimensione storico-politica.
Il direttore di Fondazione Pirelli, Antonio Calabrò, ha condotto una lezione sulla fase successiva al secondo conflitto mondiale che, in pochi anni e grazie a scelte politiche, economiche e sociali, ha reso possibile una radicale trasformazione dell’industria, del lavoro, dei consumi e dei costumi degli italiani, e per questo motivo definita “miracolo economico”.
La storia, in parte autobiografica, del film Il Posto di Ermanno Olmi (1961) ritrae magistralmente i profondi cambiamenti di questo periodo storico nella società italiana delle grandi città, tratteggiando personaggi rimasti indelebili nel cinema italiano e capaci di ispirare intere generazioni di cineasti.
Con l’ultima lezione del corso, condotta dal professor Marco Doria, docente di Storia Economica e Storia delle Relazioni Economiche Internazionali presso l’Università di Genova, i partecipanti si sono confrontati con l’epoca contemporanea. Dai processi di globalizzazione, con il conseguente riassestamento degli equilibri economici internazionali che hanno messo in evidenza la fragile struttura industriale italiana caratterizzata da una moltitudine di piccole imprese, alle grandi opportunità che si aprono per il nostro Paese, conosciuto nel mondo per la qualità e originalità dei suoi prodotti.
L’attualità è stata quindi descritta nelle scene di Welcome Venice, che come tutti gli altri film selezionati per il corso, è stato introdotto e commentato dal cinema Beltrade. È lo scontro tra due fratelli, pescatori della Giudecca, a mostrare i forti cambiamenti in atto nella vita e nell’identità di Venezia e della sua gente, causati dall’impatto sempre più profondo del turismo globale.
L’anniversario dei primi dieci anni del corso Cinema & Storia non poteva essere migliore, confermando come chiave del suo successo l’opportunità offerta ai docenti di approfondire tematiche trasversali alle diverse discipline scolastiche e migliorare l’utilizzo dello strumento cinematografico in classe.
Con la visione del film Welcome Venice (2021) di Andrea Segre, attualmente in concorso ai David di Donatello, si è conclusa la decima edizione del corso di aggiornamento e formazione per docenti Cinema & Storia, promosso da Fondazione ISEC e Fondazione Pirelli, per il secondo anno consecutivo in collaborazione con il cinema Beltrade di Milano.
Attraverso gli incontri online (cinque lezioni e un laboratorio), 200 docenti iscritti da tutta Italia hanno potuto approfondire la storia economica del nostro Paese, dall’Unità nazionale fino all’epoca contemporanea, acquisendo gli strumenti utili a integrare la prospettiva economica all’interno dei percorsi didattici.
Come da tradizione, il corso è stato avviato dalla lezione tenuta dal professor Marco Meriggi, docente di Storia delle Istituzioni Politiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha offerto uno sguardo sul periodo preunitario attraverso una serie di momenti che influenzano ancora il nostro presente.
Ad affiancare questa prima lezione è stato selezionato il film Lazzaro Felice (2018), di Alice Rohrwacher, definito fiaba politica, che narra cinquant’anni della storia italiana attraverso le vicende del “candido” protagonista.
Il secondo appuntamento è stato curato da Monica Naldi, tra i responsabili del Cinema Beltrade che, con il laboratorio Il cinema in classe, ha suggerito ai docenti alcuni esempi per un impiego ideale del cinema a fini didattici. A partire dalla scelta dei titoli e alle modalità di approfondimento per permettere allo strumento cinematografico di stimolare la curiosità e l’interesse degli studenti.
La professoressa Vera Negri Zamagni, del dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna, ha analizzato, durante la seconda lezione del corso, l’epoca della nascita dello Stato italiano. È stato possibile approfondire il complesso percorso che l’Italia ha dovuto affrontare per avviare il suo processo di modernizzazione attraverso l’industria, a partire da una realtà economicamente e socialmente arretrata e segnata da profonde diseguaglianze.
Il contrasto tra classe operaria e dirigente di una fabbrica tessile torinese alla fine dell’Ottocento è al centro di uno dei capolavori di Mario Monicelli, I compagni (1963), scelto a rappresentare i cambiamenti in atto verso la fine del XIX secolo.
La terza lezione è stata tenuta dal professor Mario Perugini, docente di Storia Economica all’Università degli studi di Catania e all’Università Bocconi di Milano, che si è soffermato sul periodo storico tra le due guerre mondiali per ricostruire quello straordinario scenario che permetterà la grande crescita dell’industria italiana, in un intreccio virtuoso di impresa pubblica e privata.
Il film di Franco Rossi, Giovinezza, Giovinezza (1969) ha condotto i fruitori del corso attraverso il racconto dell’amicizia di tre giovani universitari ferraresi, le cui strade si separano con l’avvento della guerra, in un equilibrio tra la cronaca dei sentimenti privati e la dimensione storico-politica.
Il direttore di Fondazione Pirelli, Antonio Calabrò, ha condotto una lezione sulla fase successiva al secondo conflitto mondiale che, in pochi anni e grazie a scelte politiche, economiche e sociali, ha reso possibile una radicale trasformazione dell’industria, del lavoro, dei consumi e dei costumi degli italiani, e per questo motivo definita “miracolo economico”.
La storia, in parte autobiografica, del film Il Posto di Ermanno Olmi (1961) ritrae magistralmente i profondi cambiamenti di questo periodo storico nella società italiana delle grandi città, tratteggiando personaggi rimasti indelebili nel cinema italiano e capaci di ispirare intere generazioni di cineasti.
Con l’ultima lezione del corso, condotta dal professor Marco Doria, docente di Storia Economica e Storia delle Relazioni Economiche Internazionali presso l’Università di Genova, i partecipanti si sono confrontati con l’epoca contemporanea. Dai processi di globalizzazione, con il conseguente riassestamento degli equilibri economici internazionali che hanno messo in evidenza la fragile struttura industriale italiana caratterizzata da una moltitudine di piccole imprese, alle grandi opportunità che si aprono per il nostro Paese, conosciuto nel mondo per la qualità e originalità dei suoi prodotti.
L’attualità è stata quindi descritta nelle scene di Welcome Venice, che come tutti gli altri film selezionati per il corso, è stato introdotto e commentato dal cinema Beltrade. È lo scontro tra due fratelli, pescatori della Giudecca, a mostrare i forti cambiamenti in atto nella vita e nell’identità di Venezia e della sua gente, causati dall’impatto sempre più profondo del turismo globale.
L’anniversario dei primi dieci anni del corso Cinema & Storia non poteva essere migliore, confermando come chiave del suo successo l’opportunità offerta ai docenti di approfondire tematiche trasversali alle diverse discipline scolastiche e migliorare l’utilizzo dello strumento cinematografico in classe.