14 aprile 1907:
la prima Milano-Sanremo
Partiva il 14 aprile 1907 la prima Milano-Sanremo, la più classica delle corse ciclistiche di tutti i tempi. Un percorso di 286 chilometri, ideato dai giornalisti Tullo Morgagni e Armando Cougnet con la “benedizione” del direttore della Gazzetta dello Sport Eugenio Costamagna, dall’Osteria Conca Fallata sul Naviglio Pavese fino all’arrivo in via Roma nella Città dei Fiori, passando per il Passo del Turchino. Fu subito, come spesso accadeva allora, una sfida tra francesi e italiani. Da oltralpe veniva Lucien Pétit-Breton, che era stato però ingaggiato dall’italiana Bianchi per l’occasione: Lucien Georges Mazan alla nascita, era emigrato in Argentina e tornato poi in patria, dove l’avevano ribattezzato “Piccolo Bretone” per via della statura.
Era francese anche Gustave Garrigou, che gareggiava allora in maglia Peugeot e che pochi anni dopo avrebbe trionfato al Tour de France. Il team italiano contava su Giovanni Gerbi, soprannominato il “Diavolo Rosso”. Astigiano di nascita, si era trasferito a Milano dove lavorava come il garzone in una panetteria. Doveva il suo soprannome all’inseparabile maglione rosso e a un carattere non propriamente mite. L’avrebbe reso immortale, anni dopo, una canzone di Paolo Conte. Luigi Ganna, varesotto originario di Induno Olona, nella prima edizione della Classicissima arrivò quarto al traguardo: vincerà l’anno successivo, nel 1908, entrando così nella storia del ciclismo. Il vincitore della prima Milano-Sanremo fu invece Pétit Breton, che raggiunse il traguardo in 11 ore e 4 minuti. Fu l’inizio di una grandissima storia del ciclismo. Pochi anni dopo sarebbe arrivato il “Campionissimo” Costante Girardengo, e per circa un decennio alla Milano-Sanremo sarebbe sventolata solo la bandiera italiana. Al suo fianco, naturalmente, la bandiera giallorossa con la P lunga Pirelli.


Partiva il 14 aprile 1907 la prima Milano-Sanremo, la più classica delle corse ciclistiche di tutti i tempi. Un percorso di 286 chilometri, ideato dai giornalisti Tullo Morgagni e Armando Cougnet con la “benedizione” del direttore della Gazzetta dello Sport Eugenio Costamagna, dall’Osteria Conca Fallata sul Naviglio Pavese fino all’arrivo in via Roma nella Città dei Fiori, passando per il Passo del Turchino. Fu subito, come spesso accadeva allora, una sfida tra francesi e italiani. Da oltralpe veniva Lucien Pétit-Breton, che era stato però ingaggiato dall’italiana Bianchi per l’occasione: Lucien Georges Mazan alla nascita, era emigrato in Argentina e tornato poi in patria, dove l’avevano ribattezzato “Piccolo Bretone” per via della statura.
Era francese anche Gustave Garrigou, che gareggiava allora in maglia Peugeot e che pochi anni dopo avrebbe trionfato al Tour de France. Il team italiano contava su Giovanni Gerbi, soprannominato il “Diavolo Rosso”. Astigiano di nascita, si era trasferito a Milano dove lavorava come il garzone in una panetteria. Doveva il suo soprannome all’inseparabile maglione rosso e a un carattere non propriamente mite. L’avrebbe reso immortale, anni dopo, una canzone di Paolo Conte. Luigi Ganna, varesotto originario di Induno Olona, nella prima edizione della Classicissima arrivò quarto al traguardo: vincerà l’anno successivo, nel 1908, entrando così nella storia del ciclismo. Il vincitore della prima Milano-Sanremo fu invece Pétit Breton, che raggiunse il traguardo in 11 ore e 4 minuti. Fu l’inizio di una grandissima storia del ciclismo. Pochi anni dopo sarebbe arrivato il “Campionissimo” Costante Girardengo, e per circa un decennio alla Milano-Sanremo sarebbe sventolata solo la bandiera italiana. Al suo fianco, naturalmente, la bandiera giallorossa con la P lunga Pirelli.