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Pirelli e le biciclette: disponibili online centinaia di scatti fotografici dall’Archivio storico aziendale

La storia di Pirelli nel mondo delle due ruote è antichissima. Dopo le prime produzioni di articoli vari in gomma, tecnici e per il consumo, nel 1890 infatti la ditta milanese inizia, in via del tutto sperimentale, la produzione di pneumatici per velocipedi, appena due anni dopo che il veterinario scozzese J. B. Dunlop li aveva brevettati. Nel 1893 il pneumatico per velocipedi “tipo Milano” – così chiamato in omaggio alla città sede dell’azienda – viene brevettato e nel 1894 la Pirelli ne vende già per 825.000 lire, cifra pari al 12% del fatturato totale. Nel 1899 ai modelli da strada si affiancano quelli da corsa. E Pirelli è protagonista delle competizioni ciclistiche sin dal loro nascere, così come farà nel campo automobilistico qualche anno più tardi.

Le testimonianze della storia di questa produzione – così come delle numerose altre realizzate da Pirelli nel campo della gomma – sono conservate nell’Archivio Storico aziendale. Nella parte più antica dell’archivio – la raccolta dei “Documenti per la storia delle industrie Pirelli”, consultabile nella sezione “documenti” – si trovano i primi brevetti, cataloghi e pubblicità, come la bellissima cartolina disegnata dall’artista Aleandro Terzi per celebrare la partecipazione di Pirelli al primo Giro d’Italia, nel 1909. In un’altra sezione dell’archivio, quella prodotta dalla funzione della Propaganda, si ritrovano invece le testimonianze dell’attività di comunicazione e pubblicità svolta nel settore “velo” (così come negli altri svariati settori produttivi).

I mezzi di comunicazione utilizzati dall’azienda erano diversi: tra questi le corse, nella consapevolezza che l’affermazione dei pneumatici (velo ma anche moto e auto) nelle principali competizioni sportive rappresentasse un perfetto attestato della qualità del prodotto, che il consumatore poteva ritrovare anche nei modelli da strada. Il risultato sono centinaia di scatti fotografici e di pubblicità che documentano la partecipazione e, soprattutto, le vittorie della Pirelli in campo sportivo, su due e quattro ruote. Le fotografie delle corse ciclistiche prodotte dalla Direzione Propaganda, che da oggi vanno ad affiancare quelle già consultabili online relative alle corse auto, raccontano dei team equipaggiati da Pirelli tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del Novecento (Bianchi, Wolsit, Stucchi, Legnano), di competizioni epiche (Giro d’Italia, Tour de France, Milano-Sanremo) e meno note (come la “Sei giorni di New York” o la “Sei ore del velodromo Sempione”), e di grandi campioni che hanno fatto la storia del ciclismo: Alfredo Binda, Costante Girardengo, Fausto Coppi, Gino Bartali. Numerosissime fotografie testimoniano poi del Gran Premio Pirelli, gara ciclistica internazionale riservata ai corridori dilettanti, ideata da Arturo Pozzo e promossa da Pirelli, con un sostanzioso montepremi che ne faceva la più ricca delle gare riservate ai dialettanti, con diverse eliminatorie regionali e la finale disputata a Milano.

Un altro aspetto della comunicazione Pirelli che emerge dalle fotografie storiche di soggetto “velo” è la veicolazione di una sorta di “messaggio pubblicitario indiretto”, la cui espressione più alta fu raggiunta dalla rivista “Pirelli”. Sulla rivista sono infatti presenti numerosi articoli di argomento generico che fanno però un indiretto riferimento ai prodotti Pirelli, oppure composizioni realizzate da poeti e scrittori “ispirandosi” agli stessi prodotti dell’azienda. Ecco allora alcuni servizi fotografici che potrebbero apparire a tutta prima insoliti in mezzo alle fotografie di prodotto o di corse ciclistiche, che erano realizzate con un fine palesemente pubblicitario. Il grande fotografo Federico Patellani nel secondo Dopoguerra realizza un servizio fotografico in campagna, ritraendo momenti di svago e di lavoro. Ma la vera protagonista è la bicicletta, per raggiungere i campi con la falce o il forcone o la riva di un ruscello dove bagnarsi e lavare i panni. Una delle fotografie viene pubblicata sulla rivista “Pirelli” a illustrare un articolo del 1950 sull’utilizzo della gomma in campagna. Negli stessi anni Quaranta Milani realizza un servizio sulla bicicletta in città, a Milano: distese di biciclette parcheggiate, biciclette in movimento sullo sfondo dell’Arco della Pace o di piazza Cordusio, spazzini, preti, fidanzati, tutti in bicicletta.

Interessanti anche le fotografie degli anni Dieci -ritoccate a biacca per essere stampate- che si ritrovano sui listini, a loro volta consultabili nella sezione dei documenti per la storia delle industrie Pirelli. Il lavoro di catalogazione delle fotografie, e degli altri materiali, dà conto dei collegamenti tra queste diverse fonti dell’archivio: la possibilità di ricerca trasversale offerta dal sito di consultazione moltiplica le opportunità di collegamento.

Il lavoro svolto per consentire la pubblicazione e la consultazione on line di queste fotografie parte dal restauro e dalla messa in sicurezza dei materiali, originariamente pinzati a cartoncini con punti metallici. Si ricostruiscono poi i servizi fotografici e le “serie” raccolte dall’ufficio produttore (molto spesso fotografie realizzate da diversi autori ma riguardanti un medesimo avvenimento). Si passa poi alla loro catalogazione con un lavoro di ricerca su fonti interne ed esterne all’archivio, per attribuire autori, date, e soggetti rappresentati. Infine il lavoro si conclude con la digitalizzazione dei documenti originali.

Fondazione Pirelli proseguirà nei progetti di catalogazione e valorizzazione del suo patrimonio storico per rendere accessibili nuovi fondi archivistici che raccontano la storia del Gruppo Pirelli.

La storia di Pirelli nel mondo delle due ruote è antichissima. Dopo le prime produzioni di articoli vari in gomma, tecnici e per il consumo, nel 1890 infatti la ditta milanese inizia, in via del tutto sperimentale, la produzione di pneumatici per velocipedi, appena due anni dopo che il veterinario scozzese J. B. Dunlop li aveva brevettati. Nel 1893 il pneumatico per velocipedi “tipo Milano” – così chiamato in omaggio alla città sede dell’azienda – viene brevettato e nel 1894 la Pirelli ne vende già per 825.000 lire, cifra pari al 12% del fatturato totale. Nel 1899 ai modelli da strada si affiancano quelli da corsa. E Pirelli è protagonista delle competizioni ciclistiche sin dal loro nascere, così come farà nel campo automobilistico qualche anno più tardi.

Le testimonianze della storia di questa produzione – così come delle numerose altre realizzate da Pirelli nel campo della gomma – sono conservate nell’Archivio Storico aziendale. Nella parte più antica dell’archivio – la raccolta dei “Documenti per la storia delle industrie Pirelli”, consultabile nella sezione “documenti” – si trovano i primi brevetti, cataloghi e pubblicità, come la bellissima cartolina disegnata dall’artista Aleandro Terzi per celebrare la partecipazione di Pirelli al primo Giro d’Italia, nel 1909. In un’altra sezione dell’archivio, quella prodotta dalla funzione della Propaganda, si ritrovano invece le testimonianze dell’attività di comunicazione e pubblicità svolta nel settore “velo” (così come negli altri svariati settori produttivi).

I mezzi di comunicazione utilizzati dall’azienda erano diversi: tra questi le corse, nella consapevolezza che l’affermazione dei pneumatici (velo ma anche moto e auto) nelle principali competizioni sportive rappresentasse un perfetto attestato della qualità del prodotto, che il consumatore poteva ritrovare anche nei modelli da strada. Il risultato sono centinaia di scatti fotografici e di pubblicità che documentano la partecipazione e, soprattutto, le vittorie della Pirelli in campo sportivo, su due e quattro ruote. Le fotografie delle corse ciclistiche prodotte dalla Direzione Propaganda, che da oggi vanno ad affiancare quelle già consultabili online relative alle corse auto, raccontano dei team equipaggiati da Pirelli tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta del Novecento (Bianchi, Wolsit, Stucchi, Legnano), di competizioni epiche (Giro d’Italia, Tour de France, Milano-Sanremo) e meno note (come la “Sei giorni di New York” o la “Sei ore del velodromo Sempione”), e di grandi campioni che hanno fatto la storia del ciclismo: Alfredo Binda, Costante Girardengo, Fausto Coppi, Gino Bartali. Numerosissime fotografie testimoniano poi del Gran Premio Pirelli, gara ciclistica internazionale riservata ai corridori dilettanti, ideata da Arturo Pozzo e promossa da Pirelli, con un sostanzioso montepremi che ne faceva la più ricca delle gare riservate ai dialettanti, con diverse eliminatorie regionali e la finale disputata a Milano.

Un altro aspetto della comunicazione Pirelli che emerge dalle fotografie storiche di soggetto “velo” è la veicolazione di una sorta di “messaggio pubblicitario indiretto”, la cui espressione più alta fu raggiunta dalla rivista “Pirelli”. Sulla rivista sono infatti presenti numerosi articoli di argomento generico che fanno però un indiretto riferimento ai prodotti Pirelli, oppure composizioni realizzate da poeti e scrittori “ispirandosi” agli stessi prodotti dell’azienda. Ecco allora alcuni servizi fotografici che potrebbero apparire a tutta prima insoliti in mezzo alle fotografie di prodotto o di corse ciclistiche, che erano realizzate con un fine palesemente pubblicitario. Il grande fotografo Federico Patellani nel secondo Dopoguerra realizza un servizio fotografico in campagna, ritraendo momenti di svago e di lavoro. Ma la vera protagonista è la bicicletta, per raggiungere i campi con la falce o il forcone o la riva di un ruscello dove bagnarsi e lavare i panni. Una delle fotografie viene pubblicata sulla rivista “Pirelli” a illustrare un articolo del 1950 sull’utilizzo della gomma in campagna. Negli stessi anni Quaranta Milani realizza un servizio sulla bicicletta in città, a Milano: distese di biciclette parcheggiate, biciclette in movimento sullo sfondo dell’Arco della Pace o di piazza Cordusio, spazzini, preti, fidanzati, tutti in bicicletta.

Interessanti anche le fotografie degli anni Dieci -ritoccate a biacca per essere stampate- che si ritrovano sui listini, a loro volta consultabili nella sezione dei documenti per la storia delle industrie Pirelli. Il lavoro di catalogazione delle fotografie, e degli altri materiali, dà conto dei collegamenti tra queste diverse fonti dell’archivio: la possibilità di ricerca trasversale offerta dal sito di consultazione moltiplica le opportunità di collegamento.

Il lavoro svolto per consentire la pubblicazione e la consultazione on line di queste fotografie parte dal restauro e dalla messa in sicurezza dei materiali, originariamente pinzati a cartoncini con punti metallici. Si ricostruiscono poi i servizi fotografici e le “serie” raccolte dall’ufficio produttore (molto spesso fotografie realizzate da diversi autori ma riguardanti un medesimo avvenimento). Si passa poi alla loro catalogazione con un lavoro di ricerca su fonti interne ed esterne all’archivio, per attribuire autori, date, e soggetti rappresentati. Infine il lavoro si conclude con la digitalizzazione dei documenti originali.

Fondazione Pirelli proseguirà nei progetti di catalogazione e valorizzazione del suo patrimonio storico per rendere accessibili nuovi fondi archivistici che raccontano la storia del Gruppo Pirelli.

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