Fotografare la velocità: gli scatti rubati in pista
La rubrica “Storie dal mondo Pirelli” si è a suo tempo occupata dei fotoreporter di corse ciclistiche: l’arte di cogliere la fatica. Oggi parliamo di fotoreporter e di corse automobilistiche: l’arte di cogliere la velocità. Uno dei primi reportage per immagini di una competizione auto fu quello realizzato nel 1907 durante il raid Pechino-Parigi: un servizio fotografico a più mani, prodotto di volta in volta, di città in città, da fotografi locali quando non dagli stessi membri del team italiano a bordo della Itala. E’ dell’agenzia parigina Branger la foto iconica dell’arrivo vincente alla Porte de Joinville: diventerà una cartolina-ricordo da vendere agli appassionati. Nei ruggenti anni Venti, dovunque ci sia una gara c’è un uomo dell’agenzia Strazza Photo Reportage munito di macchina fotografica: nei nostri racconti l’abbiamo già “visto in azione” per le corse ciclistiche, lo ritroviamo naturalmente anche sui più famosi circuiti automobilistici. Come l’autodromo di Monza, appena inaugurato per il Gran Premio d’Italia 1923, dove l’obiettivo dell’agenzia Strazza inquadra il pilota americano Jimmy Murphy al volante della Miller su cui è stato appena pennellato il numero 5. Ma di Strazza “automobilistico” vogliamo soprattutto ricordare la famosissima foto del 1925, quando, sempre a Monza, il pilota Gastone Brilli-Peri viene immortalato mentre sfreccia verso la vittoria del Grand Prix d’Italia e del Campionato Mondiale: sullo sfondo, una fila di cartelloni pubblicitari “Gomme Pirelli”.
Un altro fotografo di cui abbiamo già parlato a proposito di corse velo è l’ex ciclista Lauro Bordin. Ma anche Bordin, armato di obiettivo, ha realizzato diversi reportage sui circuiti automobilistici: alla partenza del Circuito di Milano del 1936, per esempio. Il pilota ritratto è Omobono Tenni, motociclista “prestato” all’automobilismo come spesso accadeva ai tempi: lo dimostra la celebre carriera “su due e quattro ruote” di Tazio Nuvolari. Inarrivabile in moto, Tenni uscì però di strada con la sua Maserati già al settimo giro.
Ferruccio Testi è un fotoamatore di Modena e non a caso il protagonista di tanti suoi scatti è il modenese più noto al mondo: Enzo Ferrari. Nel 1931 Testi lo immortala con il ciclista Costante Girardengo, per l’occasione in macchina; poi di nuovo il patron della Squadra Corse Alfa Romeo è ritratto nel 1932 – visibilmente soddisfatto sotto lo striscione “Pirelli Stella Bianca” – insieme a Vittorio Jano, progettista dell’Alfa, e ancora nel 1933 Ferrari sorride all’obiettivo di Testi nel “giuramento di eterna fedeltà” con i piloti Nuvolari e Mario Umberto Baconin Borzacchini nel bosco di San Damaso.
L’immediato Dopoguerra, con i suoi anni di prepotente rinascita dei motori, è spesso firmato dal fotografo Corrado Millanta. Toscano di Pontremoli trasferitosi giovanissimo a Milano, Millanta mette il suo timbro su decine e decine delle fotografie conservate nel nostro Archivio storico. E’ il 1948 e si intuisce una rinnovata passione per la velocità dietro gli occhialoni di Bruno Sterzi al Circuito di Vercelli, o nel controsterzo di Felice Bonetto con la Cisitalia a Mantova, o ancora nella silhouette filante della Ferrari di Besana al Circuito delle Cascine. Magnifica anche la veduta dall’alto dove Millanta coglie l’inclinazione del pilota della Osca n° 52 al Circuito del Tigullio. E’ il 1949: l’anno successivo sarebbe nata la Formula 1. Un’altra storia da raccontare.
La rubrica “Storie dal mondo Pirelli” si è a suo tempo occupata dei fotoreporter di corse ciclistiche: l’arte di cogliere la fatica. Oggi parliamo di fotoreporter e di corse automobilistiche: l’arte di cogliere la velocità. Uno dei primi reportage per immagini di una competizione auto fu quello realizzato nel 1907 durante il raid Pechino-Parigi: un servizio fotografico a più mani, prodotto di volta in volta, di città in città, da fotografi locali quando non dagli stessi membri del team italiano a bordo della Itala. E’ dell’agenzia parigina Branger la foto iconica dell’arrivo vincente alla Porte de Joinville: diventerà una cartolina-ricordo da vendere agli appassionati. Nei ruggenti anni Venti, dovunque ci sia una gara c’è un uomo dell’agenzia Strazza Photo Reportage munito di macchina fotografica: nei nostri racconti l’abbiamo già “visto in azione” per le corse ciclistiche, lo ritroviamo naturalmente anche sui più famosi circuiti automobilistici. Come l’autodromo di Monza, appena inaugurato per il Gran Premio d’Italia 1923, dove l’obiettivo dell’agenzia Strazza inquadra il pilota americano Jimmy Murphy al volante della Miller su cui è stato appena pennellato il numero 5. Ma di Strazza “automobilistico” vogliamo soprattutto ricordare la famosissima foto del 1925, quando, sempre a Monza, il pilota Gastone Brilli-Peri viene immortalato mentre sfreccia verso la vittoria del Grand Prix d’Italia e del Campionato Mondiale: sullo sfondo, una fila di cartelloni pubblicitari “Gomme Pirelli”.
Un altro fotografo di cui abbiamo già parlato a proposito di corse velo è l’ex ciclista Lauro Bordin. Ma anche Bordin, armato di obiettivo, ha realizzato diversi reportage sui circuiti automobilistici: alla partenza del Circuito di Milano del 1936, per esempio. Il pilota ritratto è Omobono Tenni, motociclista “prestato” all’automobilismo come spesso accadeva ai tempi: lo dimostra la celebre carriera “su due e quattro ruote” di Tazio Nuvolari. Inarrivabile in moto, Tenni uscì però di strada con la sua Maserati già al settimo giro.
Ferruccio Testi è un fotoamatore di Modena e non a caso il protagonista di tanti suoi scatti è il modenese più noto al mondo: Enzo Ferrari. Nel 1931 Testi lo immortala con il ciclista Costante Girardengo, per l’occasione in macchina; poi di nuovo il patron della Squadra Corse Alfa Romeo è ritratto nel 1932 – visibilmente soddisfatto sotto lo striscione “Pirelli Stella Bianca” – insieme a Vittorio Jano, progettista dell’Alfa, e ancora nel 1933 Ferrari sorride all’obiettivo di Testi nel “giuramento di eterna fedeltà” con i piloti Nuvolari e Mario Umberto Baconin Borzacchini nel bosco di San Damaso.
L’immediato Dopoguerra, con i suoi anni di prepotente rinascita dei motori, è spesso firmato dal fotografo Corrado Millanta. Toscano di Pontremoli trasferitosi giovanissimo a Milano, Millanta mette il suo timbro su decine e decine delle fotografie conservate nel nostro Archivio storico. E’ il 1948 e si intuisce una rinnovata passione per la velocità dietro gli occhialoni di Bruno Sterzi al Circuito di Vercelli, o nel controsterzo di Felice Bonetto con la Cisitalia a Mantova, o ancora nella silhouette filante della Ferrari di Besana al Circuito delle Cascine. Magnifica anche la veduta dall’alto dove Millanta coglie l’inclinazione del pilota della Osca n° 52 al Circuito del Tigullio. E’ il 1949: l’anno successivo sarebbe nata la Formula 1. Un’altra storia da raccontare.