Eleganza e praticità firmate Pirelli
E’ del 1890 il primo catalogo a contenere tra i vari prodotti anche “Le specialità di gomma elastica per calzature” Pirelli. Inizia così la produzione di suole: lisce, righettate o a punta di diamante, di tacchi di colore bianco, rosso o nero, e di galosce per proteggere dalla pioggia le calzature da signora.
Eleganza e praticità firmata Pirelli. Sono questi gli anni in cui la comunicazione pubblicitaria sperimenta nuove formule attraverso la pubblicazione di manifesti e inserzioni. Cambia anche il logo: la P si allunga a coprire le altre lettere del nome della società, ma permane la stella con le iniziali PCM (Pirelli & C. Milano) che diventa la “marca” dell’azienda e dei suoi prodotti.
“Tacco stella”, è il nome dato al più famoso dei tacchi in gomma, prodotto in varie tipologie: girevole dall’uso facile e immediato, collocato sotto la scarpa con un apposito cacciavite per permetterne l’utilizzo su tutta la circonferenza; oppure con “piastrina girevole” o “inserita”, o ancora di tipo “fisso”, con “piastrina visibile di cuoio e chiodini”. Tra tutti i prodotti è quello che più si presta ad essere pubblicizzato con opere di illustratori attivi sulla stampa umoristica come Bagni, Bazzi, Cappadonia: artisti abili a giocare ironicamente con bizzarri animali e figure caricaturali come quella con il busto a forma di mappamondo, a simboleggiare l’espansione internazionale di Pirelli.
Negli anni ’20 una testimonial d’eccezione posa per la soprascarpa “hevea” (nome scientifico dell’albero della gomma): è la giovanissima attrice Paola Borboni.
Nel dopoguerra la suola segna il prepotente ritorno di Pirelli sulla scena della pubblicità con la campagna “camminate Pirelli”, ideata da Ermanno Scopinich nel 1948: si tratta di una ripresa fotografica dal basso di un uomo che cammina su una lastra di vetro, diffusa a Milano con manifesti di dimensioni eccezionali. Tutta la città ne parla ed è impossibile non ammirarla.
Il risultato della ricerca e della sperimentazione di nuovi materiali negli anni’50 è la Coria sintetica, la “suola del passeggio moderno”, che riunisce le qualità del cuoio e della gomma: leggera, resistente, impermeabile ed economica; in una parola, funzionale. Nel 1953 Bruno Munari ne disegna il manifesto pubblicitario: due suole in primo piano, stilizzate. E un motivo geometrico, il labirinto, che si snoda fra i muri delle città della Lombardia.
Come i pneumatici lasciano un segno a seconda del loro modello, così è per le suole: ad ognuna di loro uno specifico “battistrada”: Accademica, Alpina e Aprica, per la montagna. Belpasso, Viavai o Lungarno per il passeggio. Per chi ama il passo elastico, la Ripple “cammina per voi”. E per chi predilige l’estetica, ecco la suola Levanto, con un’elegante alternanza di vuoti e di pieni.
E’ del 1890 il primo catalogo a contenere tra i vari prodotti anche “Le specialità di gomma elastica per calzature” Pirelli. Inizia così la produzione di suole: lisce, righettate o a punta di diamante, di tacchi di colore bianco, rosso o nero, e di galosce per proteggere dalla pioggia le calzature da signora.
Eleganza e praticità firmata Pirelli. Sono questi gli anni in cui la comunicazione pubblicitaria sperimenta nuove formule attraverso la pubblicazione di manifesti e inserzioni. Cambia anche il logo: la P si allunga a coprire le altre lettere del nome della società, ma permane la stella con le iniziali PCM (Pirelli & C. Milano) che diventa la “marca” dell’azienda e dei suoi prodotti.
“Tacco stella”, è il nome dato al più famoso dei tacchi in gomma, prodotto in varie tipologie: girevole dall’uso facile e immediato, collocato sotto la scarpa con un apposito cacciavite per permetterne l’utilizzo su tutta la circonferenza; oppure con “piastrina girevole” o “inserita”, o ancora di tipo “fisso”, con “piastrina visibile di cuoio e chiodini”. Tra tutti i prodotti è quello che più si presta ad essere pubblicizzato con opere di illustratori attivi sulla stampa umoristica come Bagni, Bazzi, Cappadonia: artisti abili a giocare ironicamente con bizzarri animali e figure caricaturali come quella con il busto a forma di mappamondo, a simboleggiare l’espansione internazionale di Pirelli.
Negli anni ’20 una testimonial d’eccezione posa per la soprascarpa “hevea” (nome scientifico dell’albero della gomma): è la giovanissima attrice Paola Borboni.
Nel dopoguerra la suola segna il prepotente ritorno di Pirelli sulla scena della pubblicità con la campagna “camminate Pirelli”, ideata da Ermanno Scopinich nel 1948: si tratta di una ripresa fotografica dal basso di un uomo che cammina su una lastra di vetro, diffusa a Milano con manifesti di dimensioni eccezionali. Tutta la città ne parla ed è impossibile non ammirarla.
Il risultato della ricerca e della sperimentazione di nuovi materiali negli anni’50 è la Coria sintetica, la “suola del passeggio moderno”, che riunisce le qualità del cuoio e della gomma: leggera, resistente, impermeabile ed economica; in una parola, funzionale. Nel 1953 Bruno Munari ne disegna il manifesto pubblicitario: due suole in primo piano, stilizzate. E un motivo geometrico, il labirinto, che si snoda fra i muri delle città della Lombardia.
Come i pneumatici lasciano un segno a seconda del loro modello, così è per le suole: ad ognuna di loro uno specifico “battistrada”: Accademica, Alpina e Aprica, per la montagna. Belpasso, Viavai o Lungarno per il passeggio. Per chi ama il passo elastico, la Ripple “cammina per voi”. E per chi predilige l’estetica, ecco la suola Levanto, con un’elegante alternanza di vuoti e di pieni.