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Inaugurazione della mostra “Si va che è un incanto…”
Milano, 7 settembre 2011.
Oltre cento anni di corse sotto il segno della P lunga costituiscono il cuore della mostra “Si va che è un incanto…Storie di gare, piloti, sfide e successi”, progettata e realizzata dalla Fondazione Pirelli, che lunedì, 12 settembre, apre le porte al pubblico.
Piloti e corse, pneumatici e vetture, ma non solo. Attraverso filmati storici inediti, centinaia di fotografie, immagini pubblicitarie e documenti originali che si snodano lungo il tracciato del circuito automobilistico di Monza riprodotto per l’occasione in scala ridotta, la mostra restituisce schegge di storia del costume e dello sport internazionale.
La mostra “Si va che è un incanto…” resterà in esposizione dal 13 settembre al 14 ottobre 2011, presso la Fondazione Pirelli.
“Si va che è un incanto…”
Pirelli, storie di gare, piloti, sfide e successi
13 settembre-14 ottobre 2011
Ingresso libero
Inaugurazione 12 settembre ore 18.30
Fondazione Pirelli
Viale Sarca, 222
20126 Milano






Milano, 7 settembre 2011.
Oltre cento anni di corse sotto il segno della P lunga costituiscono il cuore della mostra “Si va che è un incanto…Storie di gare, piloti, sfide e successi”, progettata e realizzata dalla Fondazione Pirelli, che lunedì, 12 settembre, apre le porte al pubblico.
Piloti e corse, pneumatici e vetture, ma non solo. Attraverso filmati storici inediti, centinaia di fotografie, immagini pubblicitarie e documenti originali che si snodano lungo il tracciato del circuito automobilistico di Monza riprodotto per l’occasione in scala ridotta, la mostra restituisce schegge di storia del costume e dello sport internazionale.
La mostra “Si va che è un incanto…” resterà in esposizione dal 13 settembre al 14 ottobre 2011, presso la Fondazione Pirelli.
“Si va che è un incanto…”
Pirelli, storie di gare, piloti, sfide e successi
13 settembre-14 ottobre 2011
Ingresso libero
Inaugurazione 12 settembre ore 18.30
Fondazione Pirelli
Viale Sarca, 222
20126 Milano
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L’anima di gomma: cultura e innovazione
Presenti all’inaugurazione della mostra che resterà in esposizione dal 21 giugno al 24 di luglio (ingresso libero), oltre al presidente Marco Tronchetti Provera, anche il presidente della Triennale Davide Rampello, lo storico dell’arte Germano Celant e l’architetto Alessandro Mendini il quale ha ritrovato in esposizione un’opera realizzata durante gli anni universitari, quando collaborava occasionalmente con la Rivista Pirelli, allora diretta dall’illuminato Arrigo Castellani.
” Quanto realizzato in Triennale non è da considerarsi opera di mecenatismo, ma un’idea di crescita delle imprese insieme alle istituzioni culturali.La tecnolgia non cresce se non trova l’ambiente culturale adeguato “, con queste parole Marco Tronchetti Provera ha chiuso la conferenza stampa dedicata alla mostra, durante la quale ha trovato spazio anche la video-intervista di Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, al professore Umberto Eco. Quest’ultimo ha commentato la mostra con queste parole: ” In questa mostra, completamente immateriale, costruita appunto su immagini, storia e rielaborazione, viene fuori non il ritratto della moda, ma il ritratto dell’immagine della moda. E sta proprio qui l’attualità della rappresentazione “. “… Non ci sono, come abbiamo già detto, oggetti, ma rappresentazioni, per cercare di spostare l’attenzione dall’aspetto materico della moda al livello del sogno. La moda, appunto, stimola e produce sogni, soprattutto adesso “.
Oltre duemila persone non hanno voluto mancare all’evento che ha sottolineato ancora una volta quanto la storia Pirelli sia saldamente legata alla cultura, all’arte e alla società italiana. E ovviamente alla tecnologia, che nella sua forma più innovativa, investe materiali e forme.






Presenti all’inaugurazione della mostra che resterà in esposizione dal 21 giugno al 24 di luglio (ingresso libero), oltre al presidente Marco Tronchetti Provera, anche il presidente della Triennale Davide Rampello, lo storico dell’arte Germano Celant e l’architetto Alessandro Mendini il quale ha ritrovato in esposizione un’opera realizzata durante gli anni universitari, quando collaborava occasionalmente con la Rivista Pirelli, allora diretta dall’illuminato Arrigo Castellani.
” Quanto realizzato in Triennale non è da considerarsi opera di mecenatismo, ma un’idea di crescita delle imprese insieme alle istituzioni culturali.La tecnolgia non cresce se non trova l’ambiente culturale adeguato “, con queste parole Marco Tronchetti Provera ha chiuso la conferenza stampa dedicata alla mostra, durante la quale ha trovato spazio anche la video-intervista di Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, al professore Umberto Eco. Quest’ultimo ha commentato la mostra con queste parole: ” In questa mostra, completamente immateriale, costruita appunto su immagini, storia e rielaborazione, viene fuori non il ritratto della moda, ma il ritratto dell’immagine della moda. E sta proprio qui l’attualità della rappresentazione “. “… Non ci sono, come abbiamo già detto, oggetti, ma rappresentazioni, per cercare di spostare l’attenzione dall’aspetto materico della moda al livello del sogno. La moda, appunto, stimola e produce sogni, soprattutto adesso “.
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