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Divi e dive al volante

Il rapporto tra cinema e mondo delle corse parte da lontano. Il Novecento è stato il secolo della “bellezza della velocità” e, dai futuristi in poi, il culto dei motori si è imposto anche nei decenni successivi. E quale miglior mezzo se non il cinema, l’arte fatta di immagini in movimento, per raccontare il dinamismo delle quattro ruote? A partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, con la diffusione delle automobili grazie al boom economico, il tema del viaggio in auto è ampiamente rappresentato al cinema. Vacanze al mare, sorpassi in autostrada, inseguimenti mozzafiato. Anche le gare di Formula 1, nate proprio negli anni Cinquanta, diventano in alcuni casi protagoniste di lungometraggi, come il film “The Racers” del 1955, sbarcato in Italia con il titolo “Destino sull’asfalto”, girato durante le prove del Gran Premio del Belgio del 1954, a cui lo svizzero Toulo de Graffenried prende parte come controfigura di Kirk Douglas guidando una Maserati A6GCM dotata di camera car. Anche in Italia nel 1951 Gianni Franciolini gira sul circuito di Monza il film melodrammatico “L’ultimo incontro” di cui  conserviamo nel nostro Archivio Storico alcuni scatti del backstage con Jean-Pierre Aumont, Amedeo Nazzari e una giovane Alida Valli, di ritorno in Italia dopo la sua esperienza hollywoodiana. La sceneggiatura, a cui collabora anche Alberto Moravia, è tratta dal romanzo “La biondina” (1893) di Marco Praga. Come attori recitano anche, interpretando se stessi, nomi illustri dell’automobilismo agonistico come Juan Manuel Fangio, Nino Farina, Consalvo Sanesi e Felice Bonetto e, come ricorda anche un trafiletto della Rivista Pirelli, meccanici e gomme Pirelli campeggiano ovunque “in qualità di modeste ma indispensabili… comparse”.

Negli stessi anni anche il rally incontra il mondo del cinema, questa volta non sul grande schermo, ma attraverso l’organizzazione di una corsa automobilistica che dal 1954 vede al volante, in coppia, i più famosi attori italiani. Mike Bongiorno, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Raf Vallone, Renato Rascel, Eleonora Ruffo, solo per citarne alcuni. Tanti i nomi che nel corso degli anni competono per arrivare primi al traguardo in una gara a tappe, spesso dovendo avere la meglio sugli ammiratori disposti a tutto pur di farsi fare un autografo dai propri idoli cinematografici. Il nostro Archivio Storico custodisce preziose testimonianze fotografiche dell’edizione del 1957, che mostrano gli attori Roberto Risso e Magali Noël, futura “Gradisca” nell’“Amarcord” di Fellini, con la loro Fiat TV n. 2 e l’attrice Marisa Allasio, reduce dal grande successo in “Poveri ma belli” e “Belle ma povere” di Dino Risi, fotografata accanto a un automezzo dell’Assistenza Tecnica Pirelli. Nello stesso anno sarà proprio Marisa Allasio a presentare, con Nunzio Filogamo e Fiorella Mari, il Festival di Sanremo per poi lasciare definitivamente le scene nel 1958. Restando però per sempre nell’immaginario degli italiani, insieme alle altre dive – e ai grandi divi – che hanno costellato la storia della “settima arte”.

Il rapporto tra cinema e mondo delle corse parte da lontano. Il Novecento è stato il secolo della “bellezza della velocità” e, dai futuristi in poi, il culto dei motori si è imposto anche nei decenni successivi. E quale miglior mezzo se non il cinema, l’arte fatta di immagini in movimento, per raccontare il dinamismo delle quattro ruote? A partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, con la diffusione delle automobili grazie al boom economico, il tema del viaggio in auto è ampiamente rappresentato al cinema. Vacanze al mare, sorpassi in autostrada, inseguimenti mozzafiato. Anche le gare di Formula 1, nate proprio negli anni Cinquanta, diventano in alcuni casi protagoniste di lungometraggi, come il film “The Racers” del 1955, sbarcato in Italia con il titolo “Destino sull’asfalto”, girato durante le prove del Gran Premio del Belgio del 1954, a cui lo svizzero Toulo de Graffenried prende parte come controfigura di Kirk Douglas guidando una Maserati A6GCM dotata di camera car. Anche in Italia nel 1951 Gianni Franciolini gira sul circuito di Monza il film melodrammatico “L’ultimo incontro” di cui  conserviamo nel nostro Archivio Storico alcuni scatti del backstage con Jean-Pierre Aumont, Amedeo Nazzari e una giovane Alida Valli, di ritorno in Italia dopo la sua esperienza hollywoodiana. La sceneggiatura, a cui collabora anche Alberto Moravia, è tratta dal romanzo “La biondina” (1893) di Marco Praga. Come attori recitano anche, interpretando se stessi, nomi illustri dell’automobilismo agonistico come Juan Manuel Fangio, Nino Farina, Consalvo Sanesi e Felice Bonetto e, come ricorda anche un trafiletto della Rivista Pirelli, meccanici e gomme Pirelli campeggiano ovunque “in qualità di modeste ma indispensabili… comparse”.

Negli stessi anni anche il rally incontra il mondo del cinema, questa volta non sul grande schermo, ma attraverso l’organizzazione di una corsa automobilistica che dal 1954 vede al volante, in coppia, i più famosi attori italiani. Mike Bongiorno, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Raf Vallone, Renato Rascel, Eleonora Ruffo, solo per citarne alcuni. Tanti i nomi che nel corso degli anni competono per arrivare primi al traguardo in una gara a tappe, spesso dovendo avere la meglio sugli ammiratori disposti a tutto pur di farsi fare un autografo dai propri idoli cinematografici. Il nostro Archivio Storico custodisce preziose testimonianze fotografiche dell’edizione del 1957, che mostrano gli attori Roberto Risso e Magali Noël, futura “Gradisca” nell’“Amarcord” di Fellini, con la loro Fiat TV n. 2 e l’attrice Marisa Allasio, reduce dal grande successo in “Poveri ma belli” e “Belle ma povere” di Dino Risi, fotografata accanto a un automezzo dell’Assistenza Tecnica Pirelli. Nello stesso anno sarà proprio Marisa Allasio a presentare, con Nunzio Filogamo e Fiorella Mari, il Festival di Sanremo per poi lasciare definitivamente le scene nel 1958. Restando però per sempre nell’immaginario degli italiani, insieme alle altre dive – e ai grandi divi – che hanno costellato la storia della “settima arte”.

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