Eliodoro Ximenes: una firma svelata tra gli autori delle pubblicità Pirelli
Innumerevoli sono gli artisti e i disegnatori che hanno lavorato per la pubblicità Pirelli nel corso della sua lunga storia. Oltre 200 ne sono stati censiti in occasione dell’uscita del nostro libro “Una Musa tra le ruote. Pirelli, un secolo di arte al servizio del prodotto”, pubblicato nel 2015 da Corraini edizioni, ma tanto ancora è da riportare alla luce: opere anonime da attribuire, firme e sigle da decifrare, autori da scoprire. Oggi, grazie alla accurata ricerca di Dario Fangaresi, appassionato ed esperto di arte pubblicitaria, sono state attribuite a quello che sembra essere con ogni evidenza il loro autore alcune delle più belle pubblicità Pirelli degli anni Venti sinora rimaste anonime. Si tratta di sette disegni a china o china e tempera a firma “Elio”, dedicati in gran parte alla pubblicità delle gomme per cancellare e, in due casi, agli impermeabili. Le pubblicità sono pubblicate tra il 1920 e il 1921 sulle riviste del Touring Club Italiano: la “Rivista Mensile”, “Le vie d’Italia” ma anche “La Sorgente. Rivista mensile per l’educazione della gioventù”, l’organo del Comitato del Touring Club per il turismo scolastico, rivelando come tra i destinatari delle pubblicità delle gomme da cancellare vi fosse anche un pubblico giovane, di studenti.
Questo spiega il tono giocoso dei soggetti, la presenza di animali e personaggi che fanno riferimento all’illustrazione per l’infanzia e al cinema (come la luna nel cielo del bozzetto n. 72, che richiama “Viaggio nella luna” di Georges Méliès). Nello stesso tempo, siamo in presenza di “ironiche e raffinate invenzioni”, come le definisce Giovanna Ginex, curatrice del volume “Una Musa tra le ruote”, che svelano l’influenza della grafica d’avanguardia europea: numerose le citazioni, come il bulldog del bozzetto n. 74, riferimento al simbolo del periodico satirico “Simplicissimus” realizzato da Thomas Theodor Heine, o il gatto del bozzetto n. 75, che richiama il manifesto “Der Panther” del berlinese Lucian Bernhard. Opere dunque di un autore ironico, raffinato, colto, allora non ancora identificato. La ricerca condotta da Fangaresi ha preso le mosse dalla ricognizione di altre opere a firma “Elio”.
Del 1919 è la pubblicità di un rivenditore di auto Alfa Romeo con “gomme Pirelli”, conservata presso la Collezione Salce: il lettering è lo stesso delle gomme Pirelli per cancellare delle pubblicità custodite in Fondazione, con la G della parola gomma che si allunga come la P di Pirelli. La Collezione Salce attribuisce il manifesto a Ettore Elio Ximenes. Partendo da qui, lo studioso ha verificato che l’assimilazione di Elio con il noto artista Ettore Ximenes è ricorrente anche in altri contesti. Non convinto però che Elio sia semplicemente il secondo nome di Ettore, analizza i membri della famiglia Ximenes: sette fratelli e sorelle, i loro nomi cominciano tutti per “E” e ben cinque di loro sono artisti. Oltre ai più noti Eduardo – anche lui peraltro autore per Pirelli, e in particolare di una litografia sull’esposizione del 1881 – e appunto Ettore – uno dei maggiori scultori della sua epoca – anche Enrico, Empedocle e l’ultimogenito, Eliodoro. L’ipotesi è quindi che la firma “Elio” si possa riferire proprio a quest’ultimo. Le prove di questa ipotesi vengono da diverse opere rintracciate da Fangaresi a firma Elio, Elio Ximenes e soprattutto Eliodoro Ximenes, come per il disegno della testata del primo numero del periodico “Vomere” del 1898 o ancora l’illustrazione del processo all’anarchico Gaetano Bresci pubblicata sulla rivista “The Graphic” nel 1900.
La firma va accorciandosi sempre di più nel tempo arrivando a “Elio” delle pubblicità Pirelli, ma anche alle sole iniziali EX o all’abbreviazione Elio Xim inscritte in un rettangolo, come in alcune pubblicità della località di Roncegno, sulle Alpi trentine, o del Golf di Montecarlo. Le notizie biografiche su Eliodoro Ximenes sono molto scarse: luogo e anno di nascita, ma non certi (Palermo, 1873) e di morte (Surrey Northern in Inghilterra, 1954). Ancora molto è dunque da rintracciare e studiare su questo artista, che da oggi entra ufficialmente nel novero degli autori Pirelli.
Innumerevoli sono gli artisti e i disegnatori che hanno lavorato per la pubblicità Pirelli nel corso della sua lunga storia. Oltre 200 ne sono stati censiti in occasione dell’uscita del nostro libro “Una Musa tra le ruote. Pirelli, un secolo di arte al servizio del prodotto”, pubblicato nel 2015 da Corraini edizioni, ma tanto ancora è da riportare alla luce: opere anonime da attribuire, firme e sigle da decifrare, autori da scoprire. Oggi, grazie alla accurata ricerca di Dario Fangaresi, appassionato ed esperto di arte pubblicitaria, sono state attribuite a quello che sembra essere con ogni evidenza il loro autore alcune delle più belle pubblicità Pirelli degli anni Venti sinora rimaste anonime. Si tratta di sette disegni a china o china e tempera a firma “Elio”, dedicati in gran parte alla pubblicità delle gomme per cancellare e, in due casi, agli impermeabili. Le pubblicità sono pubblicate tra il 1920 e il 1921 sulle riviste del Touring Club Italiano: la “Rivista Mensile”, “Le vie d’Italia” ma anche “La Sorgente. Rivista mensile per l’educazione della gioventù”, l’organo del Comitato del Touring Club per il turismo scolastico, rivelando come tra i destinatari delle pubblicità delle gomme da cancellare vi fosse anche un pubblico giovane, di studenti.
Questo spiega il tono giocoso dei soggetti, la presenza di animali e personaggi che fanno riferimento all’illustrazione per l’infanzia e al cinema (come la luna nel cielo del bozzetto n. 72, che richiama “Viaggio nella luna” di Georges Méliès). Nello stesso tempo, siamo in presenza di “ironiche e raffinate invenzioni”, come le definisce Giovanna Ginex, curatrice del volume “Una Musa tra le ruote”, che svelano l’influenza della grafica d’avanguardia europea: numerose le citazioni, come il bulldog del bozzetto n. 74, riferimento al simbolo del periodico satirico “Simplicissimus” realizzato da Thomas Theodor Heine, o il gatto del bozzetto n. 75, che richiama il manifesto “Der Panther” del berlinese Lucian Bernhard. Opere dunque di un autore ironico, raffinato, colto, allora non ancora identificato. La ricerca condotta da Fangaresi ha preso le mosse dalla ricognizione di altre opere a firma “Elio”.
Del 1919 è la pubblicità di un rivenditore di auto Alfa Romeo con “gomme Pirelli”, conservata presso la Collezione Salce: il lettering è lo stesso delle gomme Pirelli per cancellare delle pubblicità custodite in Fondazione, con la G della parola gomma che si allunga come la P di Pirelli. La Collezione Salce attribuisce il manifesto a Ettore Elio Ximenes. Partendo da qui, lo studioso ha verificato che l’assimilazione di Elio con il noto artista Ettore Ximenes è ricorrente anche in altri contesti. Non convinto però che Elio sia semplicemente il secondo nome di Ettore, analizza i membri della famiglia Ximenes: sette fratelli e sorelle, i loro nomi cominciano tutti per “E” e ben cinque di loro sono artisti. Oltre ai più noti Eduardo – anche lui peraltro autore per Pirelli, e in particolare di una litografia sull’esposizione del 1881 – e appunto Ettore – uno dei maggiori scultori della sua epoca – anche Enrico, Empedocle e l’ultimogenito, Eliodoro. L’ipotesi è quindi che la firma “Elio” si possa riferire proprio a quest’ultimo. Le prove di questa ipotesi vengono da diverse opere rintracciate da Fangaresi a firma Elio, Elio Ximenes e soprattutto Eliodoro Ximenes, come per il disegno della testata del primo numero del periodico “Vomere” del 1898 o ancora l’illustrazione del processo all’anarchico Gaetano Bresci pubblicata sulla rivista “The Graphic” nel 1900.
La firma va accorciandosi sempre di più nel tempo arrivando a “Elio” delle pubblicità Pirelli, ma anche alle sole iniziali EX o all’abbreviazione Elio Xim inscritte in un rettangolo, come in alcune pubblicità della località di Roncegno, sulle Alpi trentine, o del Golf di Montecarlo. Le notizie biografiche su Eliodoro Ximenes sono molto scarse: luogo e anno di nascita, ma non certi (Palermo, 1873) e di morte (Surrey Northern in Inghilterra, 1954). Ancora molto è dunque da rintracciare e studiare su questo artista, che da oggi entra ufficialmente nel novero degli autori Pirelli.