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La fabbrica illustrata.
Gli stabilimenti Pirelli tra disegno tecnico e artistico

Nel 1881 la Pirelli prende parte all’Esposizione Nazionale Italiana di Milano: è  la prima di una lunga serie di presenze alle più importanti fiere nazionali e internazionali, tra cui quella di Parigi (1900), Osaka (1903), Saint Louis (1904). Ed è proprio durante queste manifestazioni che cominciano ad apparire le prime forme di comunicazione di Pirelli: opuscoli di presentazione della società e dei suoi prodotti e cartelli da esporre negli stand fortemente caratterizzati dall’iconografia della fabbrica e dei suoi lavoratori, in grado di comunicare in modo efficace lo sviluppo e la solidità dell’azienda.

Se in alcuni casi le illustrazioni degli stabilimenti sono affidate a pittori come Antonio Bonamore, che nel 1889 firma un disegno della fabbrica di via Ponte Seveso o come Mario Stroppa, che nel 1911 realizza una veduta prospettica dello stabilimento della Bicocca, in altri casi si tratta di opere di disegnatori assunti dall’azienda con mansioni di disegno tecnico, spesso impiegati anche per la realizzazione di disegni figurativi per scopi celebrativi o di comunicazione pubblicitaria. Giuseppe Galli ad esempio, assunto nel 1886, inserito nel reparto 1° per la produzione di articoli tecnici in gomma , e diventato  assistente tecnico dell’ingegnere Emilio Calcagni grazie alle sue attitudini artistiche: è addetto a “lavori di disegno, sia geometrici che di ornato”, come si legge nel suo fascicolo personale conservato nel nostro Archivio Storico. Galli realizza diversi materiali di comunicazione illustrati, tra cui il “Catalogo dei pneumatici e accessori” del 1899, la cartolina della Società  di consumo fra gli addetti allo stabilimento Pirelli & C. Milano del 1901, e la veduta dello stabilimento di Villanueva y la Geltrù, pubblicata nel 1911 in “Pirelli & C. 40 anni di industria, accanto alla veduta dello stabilimento della Bicocca realizzata da Stroppa. Contemporaneamente all’impiego presso la Pirelli, Galli si dedica all’attività di acquarellista, ottenendo un discreto successo e poi la nomina, nel 1917, a membro onorario dell’Accademia di Brera. Nel 1921 lascia la Pirelli per dedicarsi esclusivamente alla pittura.

L’immagine degli stabilimenti è naturalmente ancora al centro delle celebrazioni della Pirelli nel suo cinquantenario, e anche in questa occasione gli autori delle vedute sono disegnatori dipendenti dell’azienda. Domenico Bonamini e Umberto Ubaldi realizzano nel 1922 alcuni grandi cartelli con vedute degli stabilimenti e statistiche sulla produzione, che vengono esposti nel Museo Storico delle Industrie Pirelli, allestito all’interno della Bicocca degli Arcimboldi. Entrambi diplomati all’Accademia delle Belle Arti (Ubaldi era stato anche pittore presso lo scenografo Rovescalli di Milano tra il 1902 e il 1914), sono addetti l’uno al Reparto Impianti e manutenzioni, l’altro all’Ufficio Tecnico Pneumatici.

Risalgono al 1922 anche due grandi disegni che raffigurano gli interni di un reparto del settore cavi Pirelli, recentemente restaurati. Anche se non risultano appartenere alla serie dei cartelli esposti presso il Museo, la data, le dimensioni (85 x 65 cm circa) e il soggetto inducono a collocarli nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantenario. L’autore delle opere è Giuseppe Meloni, entrato in servizio in Pirelli nel 1917 come disegnatore presso l’ufficio macchinari del settore cavi, dietro segnalazione di Luigi Emanueli, allora Direttore Tecnico Cavi. Nel suo curriculum di studi figurano tre corsi di disegno presso l’Accademia per le belle Arti e due corsi presso la Scuola superiore applicata all’industria di Milano. I disegni, realizzati con grafite, inchiostro, china, acquerelli e pastelli su cartoncino, vanno ad arricchire la serie di opere conservate nel nostro Archivio Storico, che tra Otto e Novecento hanno illustrato la storia della produzione e della ricerca di Pirelli in campo internazionale.

Nel 1881 la Pirelli prende parte all’Esposizione Nazionale Italiana di Milano: è  la prima di una lunga serie di presenze alle più importanti fiere nazionali e internazionali, tra cui quella di Parigi (1900), Osaka (1903), Saint Louis (1904). Ed è proprio durante queste manifestazioni che cominciano ad apparire le prime forme di comunicazione di Pirelli: opuscoli di presentazione della società e dei suoi prodotti e cartelli da esporre negli stand fortemente caratterizzati dall’iconografia della fabbrica e dei suoi lavoratori, in grado di comunicare in modo efficace lo sviluppo e la solidità dell’azienda.

Se in alcuni casi le illustrazioni degli stabilimenti sono affidate a pittori come Antonio Bonamore, che nel 1889 firma un disegno della fabbrica di via Ponte Seveso o come Mario Stroppa, che nel 1911 realizza una veduta prospettica dello stabilimento della Bicocca, in altri casi si tratta di opere di disegnatori assunti dall’azienda con mansioni di disegno tecnico, spesso impiegati anche per la realizzazione di disegni figurativi per scopi celebrativi o di comunicazione pubblicitaria. Giuseppe Galli ad esempio, assunto nel 1886, inserito nel reparto 1° per la produzione di articoli tecnici in gomma , e diventato  assistente tecnico dell’ingegnere Emilio Calcagni grazie alle sue attitudini artistiche: è addetto a “lavori di disegno, sia geometrici che di ornato”, come si legge nel suo fascicolo personale conservato nel nostro Archivio Storico. Galli realizza diversi materiali di comunicazione illustrati, tra cui il “Catalogo dei pneumatici e accessori” del 1899, la cartolina della Società  di consumo fra gli addetti allo stabilimento Pirelli & C. Milano del 1901, e la veduta dello stabilimento di Villanueva y la Geltrù, pubblicata nel 1911 in “Pirelli & C. 40 anni di industria, accanto alla veduta dello stabilimento della Bicocca realizzata da Stroppa. Contemporaneamente all’impiego presso la Pirelli, Galli si dedica all’attività di acquarellista, ottenendo un discreto successo e poi la nomina, nel 1917, a membro onorario dell’Accademia di Brera. Nel 1921 lascia la Pirelli per dedicarsi esclusivamente alla pittura.

L’immagine degli stabilimenti è naturalmente ancora al centro delle celebrazioni della Pirelli nel suo cinquantenario, e anche in questa occasione gli autori delle vedute sono disegnatori dipendenti dell’azienda. Domenico Bonamini e Umberto Ubaldi realizzano nel 1922 alcuni grandi cartelli con vedute degli stabilimenti e statistiche sulla produzione, che vengono esposti nel Museo Storico delle Industrie Pirelli, allestito all’interno della Bicocca degli Arcimboldi. Entrambi diplomati all’Accademia delle Belle Arti (Ubaldi era stato anche pittore presso lo scenografo Rovescalli di Milano tra il 1902 e il 1914), sono addetti l’uno al Reparto Impianti e manutenzioni, l’altro all’Ufficio Tecnico Pneumatici.

Risalgono al 1922 anche due grandi disegni che raffigurano gli interni di un reparto del settore cavi Pirelli, recentemente restaurati. Anche se non risultano appartenere alla serie dei cartelli esposti presso il Museo, la data, le dimensioni (85 x 65 cm circa) e il soggetto inducono a collocarli nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantenario. L’autore delle opere è Giuseppe Meloni, entrato in servizio in Pirelli nel 1917 come disegnatore presso l’ufficio macchinari del settore cavi, dietro segnalazione di Luigi Emanueli, allora Direttore Tecnico Cavi. Nel suo curriculum di studi figurano tre corsi di disegno presso l’Accademia per le belle Arti e due corsi presso la Scuola superiore applicata all’industria di Milano. I disegni, realizzati con grafite, inchiostro, china, acquerelli e pastelli su cartoncino, vanno ad arricchire la serie di opere conservate nel nostro Archivio Storico, che tra Otto e Novecento hanno illustrato la storia della produzione e della ricerca di Pirelli in campo internazionale.

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