26 racconti per rinascere
Raccolte in un libro le storie di aziende che possono essere esempi per tutti
Storie d’impresa, 26 per la precisione, unite da un intento che supera quello del profitto. E’ quanto ha raccolto nel suo ultimo libro Francesco Morace (sociologo) raccontando le vicende di una serie di aziende italiane che possono essere d’esempio per la riemersione dalla crisi e, soprattutto, per farlo nel segno di un’utopia fondata su bellezza, umanità e creatività.
“L’alfabeto della rinascita” è davvero una raccolta di racconti ordinati secondo l’alfabeto. 26 lettere, quindi, che corrispondono ad altrettante storie di imprese italiane dalla “A” di Alessi alla “Z” di Zanotta.
Secondo l’autore, la pandemia può diventare il propulsore inaspettato di un nuovo Rinascimento a cui nessuno avrebbe creduto solo un anno fa. Se nella vita in generale, infatti, non ci sono garanzie, questo insegnamento vale in modo particolare in una fase di radicale cambiamento come quella che si sta vivendo e ancor più per le imprese. Le aziende raccontate sono quelle che (più di altre ma anche come molte altre), riescono a preservare la ricchezza fragile di un luogo composito come il territorio italiano, affrontando le difficoltà del proprio auto-governo, della responsabilità e della decisione. Scorrono quindi le storie di Alessi, Berlucchi, Cosberg, Dallara, Expert, Fastweb, Granarolo, Herno, Inglesina, Jacuzzi®, Kartell, Lago, Melinda, Nexi, Opto Engineering, Pedrollo, QC Terme, Rotaliana, Sofidel, Treccani, Unione Nazionale Consumatori, VéGé, Würth, X Instant, Yomo, Zanotta. Ogni azienda è caratterizzata da una particolare immagine e, soprattutto, dal suo profilo di impresa che va oltre i canoni normali della gestione.
Il volume è arricchito da tre saggi di una giornalista (Marzia Tomasin) sull’importanza della capacità narrativa delle imprese, di un filosofo (Roberto Mordacci) e di un designer (Giulio Ceppi) che, tra l’altro, è autore della dimensione grafica del libro, rappresentata dai pittogrammi che raccontano con l’iniziale di ciascuna delle 26 aziende protagoniste (liberamente reinterpretata) un’idea, un progetto, una visione in cui si sono distinte. Chiude il volume una decalogo dell’Italian Human Design che ha l’ambizione di sintetizzare i messaggi vari e complessi di cui le 26 realtà d’impresa sono in qualche modo esempi.
“La scommessa che con ‘L’alfabeto della rinascita’ vogliamo proporre è quella di raccontare in un libro di carta il saper fare, l’ingegno e più in generale il patrimonio intangibile di cui le imprese selezionate sono portatrici, considerando la narrazione autentica come una cassa di risonanza e un nuovo strumento di consapevolezza”, viene scritto all’inizio del libro. E si può ben dire che la scommessa sia stata vinta, anche se magari non tutto quello che si legge nell’ultima fatica letteraria di Morace troverà tutti d’accordo. Ma, a ben vedere, la funzione di ogni libro che si rispetti è anche questa: far discutere.
L’alfabeto della rinascita. 26 storie di imprese esemplari
Francesco Morace
Egea, 2022
Raccolte in un libro le storie di aziende che possono essere esempi per tutti
Storie d’impresa, 26 per la precisione, unite da un intento che supera quello del profitto. E’ quanto ha raccolto nel suo ultimo libro Francesco Morace (sociologo) raccontando le vicende di una serie di aziende italiane che possono essere d’esempio per la riemersione dalla crisi e, soprattutto, per farlo nel segno di un’utopia fondata su bellezza, umanità e creatività.
“L’alfabeto della rinascita” è davvero una raccolta di racconti ordinati secondo l’alfabeto. 26 lettere, quindi, che corrispondono ad altrettante storie di imprese italiane dalla “A” di Alessi alla “Z” di Zanotta.
Secondo l’autore, la pandemia può diventare il propulsore inaspettato di un nuovo Rinascimento a cui nessuno avrebbe creduto solo un anno fa. Se nella vita in generale, infatti, non ci sono garanzie, questo insegnamento vale in modo particolare in una fase di radicale cambiamento come quella che si sta vivendo e ancor più per le imprese. Le aziende raccontate sono quelle che (più di altre ma anche come molte altre), riescono a preservare la ricchezza fragile di un luogo composito come il territorio italiano, affrontando le difficoltà del proprio auto-governo, della responsabilità e della decisione. Scorrono quindi le storie di Alessi, Berlucchi, Cosberg, Dallara, Expert, Fastweb, Granarolo, Herno, Inglesina, Jacuzzi®, Kartell, Lago, Melinda, Nexi, Opto Engineering, Pedrollo, QC Terme, Rotaliana, Sofidel, Treccani, Unione Nazionale Consumatori, VéGé, Würth, X Instant, Yomo, Zanotta. Ogni azienda è caratterizzata da una particolare immagine e, soprattutto, dal suo profilo di impresa che va oltre i canoni normali della gestione.
Il volume è arricchito da tre saggi di una giornalista (Marzia Tomasin) sull’importanza della capacità narrativa delle imprese, di un filosofo (Roberto Mordacci) e di un designer (Giulio Ceppi) che, tra l’altro, è autore della dimensione grafica del libro, rappresentata dai pittogrammi che raccontano con l’iniziale di ciascuna delle 26 aziende protagoniste (liberamente reinterpretata) un’idea, un progetto, una visione in cui si sono distinte. Chiude il volume una decalogo dell’Italian Human Design che ha l’ambizione di sintetizzare i messaggi vari e complessi di cui le 26 realtà d’impresa sono in qualche modo esempi.
“La scommessa che con ‘L’alfabeto della rinascita’ vogliamo proporre è quella di raccontare in un libro di carta il saper fare, l’ingegno e più in generale il patrimonio intangibile di cui le imprese selezionate sono portatrici, considerando la narrazione autentica come una cassa di risonanza e un nuovo strumento di consapevolezza”, viene scritto all’inizio del libro. E si può ben dire che la scommessa sia stata vinta, anche se magari non tutto quello che si legge nell’ultima fatica letteraria di Morace troverà tutti d’accordo. Ma, a ben vedere, la funzione di ogni libro che si rispetti è anche questa: far discutere.
L’alfabeto della rinascita. 26 storie di imprese esemplari
Francesco Morace
Egea, 2022