Antropologia d’impresa
Le imprese sono fatte di uomini prima che di macchine. E’ una constatazione che può apparire banale, ma che in realtà implica qualcosa di molto preciso: per capire davvero l’impresa non basta sapere tutto delle tecniche di gestione e di contabilità. Occorre molto altro. Servono anche quelle che si chiamano – accomunandole sotto un unico cappello – scienze umane e sociali. Storia, psicologia, antropologia, sociologia, tanto per fare qualche esempio. Tutte queste discipline hanno qualcosa da dare alla comprensione dei meccanismi con i quali le imprese nascono, crescono, vivono e, molto spesso in determinate situazioni, muoiono.
E d’altra parte non può che essere così, visto che l’uomo – in ogni sua età storica – ha fatto della “produzione” qualcosa di fondamentale nella propria vita. La cultura d’impresa, in altre parole, è per davvero cultura e quindi può essere vista anche con gli strumenti di chi la cultura la studia concretamente, sul campo.
Sono importanti, quindi, quelle occasioni – rare -, nelle quali è possibile cogliere una sintesi di quanto le scienze sociali possono dire delle aziende.
E’ ciò che accade con il numero 3 (1) Primavera 2014 del Journal of Business Anthropology che in una sorta di numero speciale ospita una serie di interventi di storici e antropologi sul tema dell’impresa.
“Opinions: Business History and Anthropology” è una sorta di contenitore di scatti, istantanee che colgono un istante della complessa vita aziendale oppure imprenditoriale sotto un profilo non consueto. Sono prese in considerazione, quindi, le pratiche aziendali, il mutamento d’impresa di fronte ai mercati e alle tecnologie della produzione, l’interpretazione storica e antropologica degli aspetti giuridici della gestione d’impresa. Tutto per arrivare a definire come l’antropologia e la storia fanno comprendere meglio il funzionamento delle attuali imprese e, soprattutto, la natura dei comportamenti umani all’interno di essa con strumenti che non sono quelli classici del bilancio, ma quelli – altrettanto classici ma decisamente inconsueti per le imprese moderne – dell’indagine sul campo antropologica. E’ interessante, in particolare, lo studio dal punto di vista giuridico-antropologico dell’assetto aziendale; così come lo sono le indicazioni che emergono dall’applicazione delle categorie di analisi della società che derivano dalle scienze sociali e che, normalmente, sono applicate ad altre realtà che non sono quelle produttive.
A scrivere sono alcuni dei più notevoli esponenti dell’antropologia e della storia di centri di ricerca Usa ed europei: da Harvard alla Johns Hopkins University, dalla École Polytechnique di Parigi alla Copenhagen Business School e a molti altri ancora.
Il Journal of Business Anthropology riesce così in un intento importante: in poco più di 70 pagine condensa una sorta di breviario a tappe, una guida per un viaggio nell’esplorazione dell’uomo imprenditore e produttore.
Opinions: Business History and Anthropology
Autori Vari
Journal of Business Anthropology, 3(1), Spring 2014
Le imprese sono fatte di uomini prima che di macchine. E’ una constatazione che può apparire banale, ma che in realtà implica qualcosa di molto preciso: per capire davvero l’impresa non basta sapere tutto delle tecniche di gestione e di contabilità. Occorre molto altro. Servono anche quelle che si chiamano – accomunandole sotto un unico cappello – scienze umane e sociali. Storia, psicologia, antropologia, sociologia, tanto per fare qualche esempio. Tutte queste discipline hanno qualcosa da dare alla comprensione dei meccanismi con i quali le imprese nascono, crescono, vivono e, molto spesso in determinate situazioni, muoiono.
E d’altra parte non può che essere così, visto che l’uomo – in ogni sua età storica – ha fatto della “produzione” qualcosa di fondamentale nella propria vita. La cultura d’impresa, in altre parole, è per davvero cultura e quindi può essere vista anche con gli strumenti di chi la cultura la studia concretamente, sul campo.
Sono importanti, quindi, quelle occasioni – rare -, nelle quali è possibile cogliere una sintesi di quanto le scienze sociali possono dire delle aziende.
E’ ciò che accade con il numero 3 (1) Primavera 2014 del Journal of Business Anthropology che in una sorta di numero speciale ospita una serie di interventi di storici e antropologi sul tema dell’impresa.
“Opinions: Business History and Anthropology” è una sorta di contenitore di scatti, istantanee che colgono un istante della complessa vita aziendale oppure imprenditoriale sotto un profilo non consueto. Sono prese in considerazione, quindi, le pratiche aziendali, il mutamento d’impresa di fronte ai mercati e alle tecnologie della produzione, l’interpretazione storica e antropologica degli aspetti giuridici della gestione d’impresa. Tutto per arrivare a definire come l’antropologia e la storia fanno comprendere meglio il funzionamento delle attuali imprese e, soprattutto, la natura dei comportamenti umani all’interno di essa con strumenti che non sono quelli classici del bilancio, ma quelli – altrettanto classici ma decisamente inconsueti per le imprese moderne – dell’indagine sul campo antropologica. E’ interessante, in particolare, lo studio dal punto di vista giuridico-antropologico dell’assetto aziendale; così come lo sono le indicazioni che emergono dall’applicazione delle categorie di analisi della società che derivano dalle scienze sociali e che, normalmente, sono applicate ad altre realtà che non sono quelle produttive.
A scrivere sono alcuni dei più notevoli esponenti dell’antropologia e della storia di centri di ricerca Usa ed europei: da Harvard alla Johns Hopkins University, dalla École Polytechnique di Parigi alla Copenhagen Business School e a molti altri ancora.
Il Journal of Business Anthropology riesce così in un intento importante: in poco più di 70 pagine condensa una sorta di breviario a tappe, una guida per un viaggio nell’esplorazione dell’uomo imprenditore e produttore.
Opinions: Business History and Anthropology
Autori Vari
Journal of Business Anthropology, 3(1), Spring 2014