Assolombarda: “steam” per il dopo-Expo, innovazione, hi tech e “arts”
“Steam”, per “far volare Milano”. Un gioco di parole, sul “vapore” che può sostenere lo sviluppo. Ma anche e soprattutto una strategia, rilanciata da Assolombarda nell’assemblea che lunedì ha approvato all’unanimità la fusione con Confindustria Monza e Brianza (ne nascerà un colosso di oltre 5.700 imprese iscritte, con 320mila addetti, in rappresentanza di un territorio che concentra circa il 39% delle imprese attive della Lombardia, considerando anche le aziende di Lodi, già confluite da tempo in Assolombarda).
Che strategia? “Steam” è un acronimo: le iniziali di “science”, “technology”, “engineering”, “arts” e “mathematics”. E cioè tutte le componenti dell’innovazione che spinge la crescita economica, con una sottolineatura molto netta, per quel che riguarda la Grande Milano: la “a” delle culture creative e umanistiche che si aggiunge e potenza fortemente la formula “stem” cara all’innovazione hi tech made in Usa. E’ un tema ribadito, ancora lunedì, dal presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca (ne abbiamo parlato altre volte, in questo blog). E sottolinea proprio la straordinaria e originale competitività di Milano metropoli, con la sua “cultura politecnica” che lega umanesimo e scienza, visioni letterarie e artistiche e competenze tecnologiche. Tutto in chiave di “economia della conoscenza” e di innovazione, nel senso più ampio del termine.
Sostiene Rocca: “Steam è qualcosa di molto diverso dalla tradizionale divisione tra manifattura e servizi. L’elevata quota di servizi generata dalla manifattura, il moltiplicatore rappresentato dal fatto che la concorrenza nella globalizzazione è tra gradi aree metropolitane che proiettano nel mondo le proprie specializzazioni e la propria attrattività, l’impatto dell’intreccio tra ricerca e nuove tecnologie, l’innovazione di processo e di prodotto che va scaricata a terra trasformando le imprese e la pubblica amministrazione, tutto questo per noi di Assolombarda va declinato insieme: nella formula Steam. Siamo convinti che la matrice di queste priorità congiunte possa determinare tra i 13 e i 18 miliardi di valore aggiunto nel prossimo decennio. E’ lo scenario più vantaggioso tra quelli che abbiamo esaminato”.
Uno scenario di eccellenze e di stimolante cultura d’impresa innovativa “che mette a fattor comune multiplo le caratteristiche di Milano come start up town, come polo di incubazione della nuova imprenditorialità, di città della ricerca, con l’eccellenza dei suoi poli universitari a 360 gradi, di città delle idee come centro europeo della moda, del design e della comunicazione, di città della nuova manifattura e dell’Industry 4.0”.
In tempi in cui l’Expo porta tutto il mondo a guardare a Milano e Milano a mettere in vetrina le eccellenze dell’intero made in Italy, la sfida sta proprio qua: manifattura, cultura, formazione, ricerca. La metropoli dell’innovazione e del cambiamento. Anche e soprattutto per il dopo Expo. Steam, appunto.
“Steam”, per “far volare Milano”. Un gioco di parole, sul “vapore” che può sostenere lo sviluppo. Ma anche e soprattutto una strategia, rilanciata da Assolombarda nell’assemblea che lunedì ha approvato all’unanimità la fusione con Confindustria Monza e Brianza (ne nascerà un colosso di oltre 5.700 imprese iscritte, con 320mila addetti, in rappresentanza di un territorio che concentra circa il 39% delle imprese attive della Lombardia, considerando anche le aziende di Lodi, già confluite da tempo in Assolombarda).
Che strategia? “Steam” è un acronimo: le iniziali di “science”, “technology”, “engineering”, “arts” e “mathematics”. E cioè tutte le componenti dell’innovazione che spinge la crescita economica, con una sottolineatura molto netta, per quel che riguarda la Grande Milano: la “a” delle culture creative e umanistiche che si aggiunge e potenza fortemente la formula “stem” cara all’innovazione hi tech made in Usa. E’ un tema ribadito, ancora lunedì, dal presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca (ne abbiamo parlato altre volte, in questo blog). E sottolinea proprio la straordinaria e originale competitività di Milano metropoli, con la sua “cultura politecnica” che lega umanesimo e scienza, visioni letterarie e artistiche e competenze tecnologiche. Tutto in chiave di “economia della conoscenza” e di innovazione, nel senso più ampio del termine.
Sostiene Rocca: “Steam è qualcosa di molto diverso dalla tradizionale divisione tra manifattura e servizi. L’elevata quota di servizi generata dalla manifattura, il moltiplicatore rappresentato dal fatto che la concorrenza nella globalizzazione è tra gradi aree metropolitane che proiettano nel mondo le proprie specializzazioni e la propria attrattività, l’impatto dell’intreccio tra ricerca e nuove tecnologie, l’innovazione di processo e di prodotto che va scaricata a terra trasformando le imprese e la pubblica amministrazione, tutto questo per noi di Assolombarda va declinato insieme: nella formula Steam. Siamo convinti che la matrice di queste priorità congiunte possa determinare tra i 13 e i 18 miliardi di valore aggiunto nel prossimo decennio. E’ lo scenario più vantaggioso tra quelli che abbiamo esaminato”.
Uno scenario di eccellenze e di stimolante cultura d’impresa innovativa “che mette a fattor comune multiplo le caratteristiche di Milano come start up town, come polo di incubazione della nuova imprenditorialità, di città della ricerca, con l’eccellenza dei suoi poli universitari a 360 gradi, di città delle idee come centro europeo della moda, del design e della comunicazione, di città della nuova manifattura e dell’Industry 4.0”.
In tempi in cui l’Expo porta tutto il mondo a guardare a Milano e Milano a mettere in vetrina le eccellenze dell’intero made in Italy, la sfida sta proprio qua: manifattura, cultura, formazione, ricerca. La metropoli dell’innovazione e del cambiamento. Anche e soprattutto per il dopo Expo. Steam, appunto.