Benessere d’impresa
Il secondo Rapporto sul welfare aziendale di Censis-Eudaimon scatta la fotografia aggiornata sulla situazione e indica cosa ancora manca
Lavorare e stare bene in azienda. Obiettivo raggiungibile, anche se il percorso per arrivarci può essere impervio. Questione essenziale di cultura d’impresa. Capirne i passaggi è cruciale, conoscere esperienze singole anche, avere l’indicazione quantitativa dell’evoluzione della situazione è importante. Per approfondire tutto il secondo Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale è una buona lettura.
La ricerca prendere in considerazione diversi aspetti che ruotano attorno all’occupazione e al welfare: la “quantità” di lavoro in quanto tale, gli “esempi” di lavoro, la “remunerazione” del lavoro, il “benessere” del lavoro. Emerge così che l’Italia continua a creare meno occupazione di altri Paesi, che i giovani occupati sono in venti anni percentualmente diminuiti e che la loro distribuzione è cambiata. Ma anche che il livello di remunerazione è diminuito e mutato nel confronto fra le diverse figure professionali, mentre la “quantità” di lavoro degli occupati si è accresciuta e fatta più complessa. Poi c’è il welfare. Se, dice la ricerca, il benessere dei lavoratori è diminuito dal punto di vista dei parametri classici del lavoro, la risposta del sistema della produzione è stata la creazione di un welfare d’impresa più ampio e variegato. Che pare stia dando risultati apprezzabili declinati anche in un ventaglio di valutazioni diversificate a seconda della tipologia di servizio offerta. Di ogni elemento, Censis fornisce un dato qualitativo e uno quantitativo. Ne emerge un’indicazione: nonostante tutto, un buon welfare aziendale in Italia esiste, e può ancora crescere. Ma occorrono risorse, certo, oltre che una continua cura di quella cultura d’impresa attenta alla persona oltre che al risultato numerico di bilancio che, d’altra parte, in Italia ha profonde radici.
Il secondo Rapporto Censis-Eudaimon è un buon strumento di conoscenza e quindi d’azione per accrescere la consapevolezza di quanto occorre oggi per migliorare le condizioni della produzione sotto tutti gli aspetti.
2° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale
Aa.VV.
Censis, 2019
Il secondo Rapporto sul welfare aziendale di Censis-Eudaimon scatta la fotografia aggiornata sulla situazione e indica cosa ancora manca
Lavorare e stare bene in azienda. Obiettivo raggiungibile, anche se il percorso per arrivarci può essere impervio. Questione essenziale di cultura d’impresa. Capirne i passaggi è cruciale, conoscere esperienze singole anche, avere l’indicazione quantitativa dell’evoluzione della situazione è importante. Per approfondire tutto il secondo Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale è una buona lettura.
La ricerca prendere in considerazione diversi aspetti che ruotano attorno all’occupazione e al welfare: la “quantità” di lavoro in quanto tale, gli “esempi” di lavoro, la “remunerazione” del lavoro, il “benessere” del lavoro. Emerge così che l’Italia continua a creare meno occupazione di altri Paesi, che i giovani occupati sono in venti anni percentualmente diminuiti e che la loro distribuzione è cambiata. Ma anche che il livello di remunerazione è diminuito e mutato nel confronto fra le diverse figure professionali, mentre la “quantità” di lavoro degli occupati si è accresciuta e fatta più complessa. Poi c’è il welfare. Se, dice la ricerca, il benessere dei lavoratori è diminuito dal punto di vista dei parametri classici del lavoro, la risposta del sistema della produzione è stata la creazione di un welfare d’impresa più ampio e variegato. Che pare stia dando risultati apprezzabili declinati anche in un ventaglio di valutazioni diversificate a seconda della tipologia di servizio offerta. Di ogni elemento, Censis fornisce un dato qualitativo e uno quantitativo. Ne emerge un’indicazione: nonostante tutto, un buon welfare aziendale in Italia esiste, e può ancora crescere. Ma occorrono risorse, certo, oltre che una continua cura di quella cultura d’impresa attenta alla persona oltre che al risultato numerico di bilancio che, d’altra parte, in Italia ha profonde radici.
Il secondo Rapporto Censis-Eudaimon è un buon strumento di conoscenza e quindi d’azione per accrescere la consapevolezza di quanto occorre oggi per migliorare le condizioni della produzione sotto tutti gli aspetti.
2° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale
Aa.VV.
Censis, 2019