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Benessere e cultura, binomio inscindibile

Una ricerca pubblicata da poco analizza il legame profondo tra attività culturali e “buona vita”

Si tratta di una sintesi che, partendo dall’economia, cerca di delineare le diverse strade per la “costruzione del benessere” in un decennio di storia italiana. Vengono quindi affrontati svariati ambiti, oltre a quello economico, come quelli sanitari, culturali, psicologici.

Il benessere come elemento fondante di una “buona vita”. E la cultura come strumento per arrivare ad un benessere più completo e permeante la vita di ognuno di noi. Binomio importante. Anche per le imprese e per la realizzazione di quella cultura d’impresa e del produrre che si pone come obiettivo non il solo profitto. Binomio che può trovare maggiore affermazione  quando viene studiato attraverso un’indagine che sia scientificamente fondata. E’ quanto hanno cercato di fare Giorgio Tavano Blessi, Federica Viganò e Enzo Grossi con “Il ruolo della cultura nella costruzione del benessere. Evidenze a livello nazionale 2008-2018”, ricerca appena pubblicata su Sociologia urbana e rurale.

Tavano Blessi e i suoi colleghi partono da una considerazione: la dimensione del benessere è sempre di più all’attenzione degli studi accademici, in quanto rilevante rispetto al functioning personale e collettivo. Se si condivide questo assunto, si deduce che quanto determina “il benessere” è anche un potenziale elemento di analisi e successivamente di politica del territorio e delle comunità che lo vivono.

La ricerca, quindi, indaga sugli elementi che costituiscono il benessere psicologico individuale per arrivare ad individuare quelli più determinanti rispetto ad altri. Un percorso, questo, condotto su due piani: prima di tutto l’approfondimento della letteratura sul tema e, poi, una indagine statistica in due momenti (2008 e 2018) per quantificare il peso dei fattori che producono benessere e quindi valutarne il cambiamento.

Lo studio permette così di verificare come la cultura, intesa come le attività svolte dall’individuo nel tempo libero, assuma un ruolo fondativo e si configuri come una delle determinanti più rilevanti del benessere individuale, manifestando, pertanto in modo evidente, il ruolo che tale risorsa può giocare come potenziale strumento proprio per le politiche di territorio al servizio dell’individuo e della società. Un ambito, quest’ultimo, nel quale hanno tra l’altro un ruolo importante le azioni collegate alla responsabilità sociale d’impresa.

Il ruolo della cultura nella costruzione del benessere. Evidenze a livello nazionale 2008-2018

Giorgio Tavano Blessi, Federica Viganò, Enzo Grossi

Sociologia urbana e rurale, 2023/130

Una ricerca pubblicata da poco analizza il legame profondo tra attività culturali e “buona vita”

Si tratta di una sintesi che, partendo dall’economia, cerca di delineare le diverse strade per la “costruzione del benessere” in un decennio di storia italiana. Vengono quindi affrontati svariati ambiti, oltre a quello economico, come quelli sanitari, culturali, psicologici.

Il benessere come elemento fondante di una “buona vita”. E la cultura come strumento per arrivare ad un benessere più completo e permeante la vita di ognuno di noi. Binomio importante. Anche per le imprese e per la realizzazione di quella cultura d’impresa e del produrre che si pone come obiettivo non il solo profitto. Binomio che può trovare maggiore affermazione  quando viene studiato attraverso un’indagine che sia scientificamente fondata. E’ quanto hanno cercato di fare Giorgio Tavano Blessi, Federica Viganò e Enzo Grossi con “Il ruolo della cultura nella costruzione del benessere. Evidenze a livello nazionale 2008-2018”, ricerca appena pubblicata su Sociologia urbana e rurale.

Tavano Blessi e i suoi colleghi partono da una considerazione: la dimensione del benessere è sempre di più all’attenzione degli studi accademici, in quanto rilevante rispetto al functioning personale e collettivo. Se si condivide questo assunto, si deduce che quanto determina “il benessere” è anche un potenziale elemento di analisi e successivamente di politica del territorio e delle comunità che lo vivono.

La ricerca, quindi, indaga sugli elementi che costituiscono il benessere psicologico individuale per arrivare ad individuare quelli più determinanti rispetto ad altri. Un percorso, questo, condotto su due piani: prima di tutto l’approfondimento della letteratura sul tema e, poi, una indagine statistica in due momenti (2008 e 2018) per quantificare il peso dei fattori che producono benessere e quindi valutarne il cambiamento.

Lo studio permette così di verificare come la cultura, intesa come le attività svolte dall’individuo nel tempo libero, assuma un ruolo fondativo e si configuri come una delle determinanti più rilevanti del benessere individuale, manifestando, pertanto in modo evidente, il ruolo che tale risorsa può giocare come potenziale strumento proprio per le politiche di territorio al servizio dell’individuo e della società. Un ambito, quest’ultimo, nel quale hanno tra l’altro un ruolo importante le azioni collegate alla responsabilità sociale d’impresa.

Il ruolo della cultura nella costruzione del benessere. Evidenze a livello nazionale 2008-2018

Giorgio Tavano Blessi, Federica Viganò, Enzo Grossi

Sociologia urbana e rurale, 2023/130

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