Benessere individuale, benessere collettivo
La storia dello Stato sociale in Italia tra pubblico e privato e tra individui e imprese
Stato sociale. E cioè quel sistema complesso e delicato che un’organizzazione statale costruisce per garantire un “insieme diritti sociali, libertà individuali e principi di uguaglianza sostanziale”, come scrivono Chiara Giorgi e Ilaria Pavan nel loro interessante libro “Storia dello Stato sociale in Italia”, da poco pubblicato e che costituisce una buona lettura per chi voglia aver chiari i tratti essenziali dell’argomento non solo nel loro excursus storico ma anche nella loro attualità. Stato sociale che, in qualche modo, va di pari passo con la costruzione e la crescita di quel welfare aziendale che appare essere una novità dell’oggi ma che, in versioni e termini differenti, fa ugualmente parte della storia del Paese da molti decenni.
Giorgi e Pavan hanno scritto un libro che è davvero uno strumento di conoscenza e che parte da una constatazione: principale strumento di tutela dei diritti di cittadinanza in risposta a rischi e bisogni individuali e collettivi, lo Stato sociale è da anni al centro di un dibattito che tende a ignorarne la storia. Ma, come sempre accade, è dalla storia che occorre partire per comprendere il presente. Anche in fatto di Stato sociale e di welfare in generale.
Nel libro, le autrici raccontano quindi la storia dello Stato sociale per tutto il Novecento e fino ad oggi. Impresa di non poco conto, che racconta le vicende dello Stato sociale visto nei suoi tre pilastri: la previdenza, la sanità e l’assistenza. Tutto con un approccio che combina i processi politici e istituzionali, come quelli sociali, economici e culturali. Si inizia quindi dall’età liberale dello Stato italiano per passare al ventennio fascista e poi all’età repubblicana e quindi all’oggi.
Il libro di Giorgi e Pavan non ha conclusioni definitive oppure ricette da proporre per il miglioramento dello Stato sociale italiano nelle sue relazioni con la modernità e con il welfare privato e d’impresa, ma è un libro che ha un grande pregio: riesce a sintetizzare con chiarezza un argomento complesso, e a fornire così una base di conoscenza indispensabile per tutti gli attori pubblici e privati del welfare in Italia.
Storia dello Stato sociale in Italia
Chiara Giorgi, Ilaria Pavan
il Mulino, 2021
La storia dello Stato sociale in Italia tra pubblico e privato e tra individui e imprese
Stato sociale. E cioè quel sistema complesso e delicato che un’organizzazione statale costruisce per garantire un “insieme diritti sociali, libertà individuali e principi di uguaglianza sostanziale”, come scrivono Chiara Giorgi e Ilaria Pavan nel loro interessante libro “Storia dello Stato sociale in Italia”, da poco pubblicato e che costituisce una buona lettura per chi voglia aver chiari i tratti essenziali dell’argomento non solo nel loro excursus storico ma anche nella loro attualità. Stato sociale che, in qualche modo, va di pari passo con la costruzione e la crescita di quel welfare aziendale che appare essere una novità dell’oggi ma che, in versioni e termini differenti, fa ugualmente parte della storia del Paese da molti decenni.
Giorgi e Pavan hanno scritto un libro che è davvero uno strumento di conoscenza e che parte da una constatazione: principale strumento di tutela dei diritti di cittadinanza in risposta a rischi e bisogni individuali e collettivi, lo Stato sociale è da anni al centro di un dibattito che tende a ignorarne la storia. Ma, come sempre accade, è dalla storia che occorre partire per comprendere il presente. Anche in fatto di Stato sociale e di welfare in generale.
Nel libro, le autrici raccontano quindi la storia dello Stato sociale per tutto il Novecento e fino ad oggi. Impresa di non poco conto, che racconta le vicende dello Stato sociale visto nei suoi tre pilastri: la previdenza, la sanità e l’assistenza. Tutto con un approccio che combina i processi politici e istituzionali, come quelli sociali, economici e culturali. Si inizia quindi dall’età liberale dello Stato italiano per passare al ventennio fascista e poi all’età repubblicana e quindi all’oggi.
Il libro di Giorgi e Pavan non ha conclusioni definitive oppure ricette da proporre per il miglioramento dello Stato sociale italiano nelle sue relazioni con la modernità e con il welfare privato e d’impresa, ma è un libro che ha un grande pregio: riesce a sintetizzare con chiarezza un argomento complesso, e a fornire così una base di conoscenza indispensabile per tutti gli attori pubblici e privati del welfare in Italia.
Storia dello Stato sociale in Italia
Chiara Giorgi, Ilaria Pavan
il Mulino, 2021