Brand d’impresa
Marche e branding fanno l’immagine dell’impresa e della sua cultura. Raffigurazione che cambia con i mutamenti dell’organizzazione aziendale e con le variazioni dell’ambiente al quale l’impresa si rivolge. Senza contare che proprio attraverso l’immagine d’impresa e di marca, passa buona parte del vissuto industriale dentro e fuori l’industria stessa. Non solo il prodotto, insomma, ma anche come il prodotto viene raccontato.
Libri come “Brand New. Il futuro del branding nella società che cambia” di Wally Olins (una vita passata a studiare e costruire l’immagine di grandi e piccole imprese), servono molto a comprendere i significati profondi dei brand aziendali in relazione alla cultura delle aziende, alla loro evoluzione e a quella della società. Olins inizia chiedendosi se – in relazione al significato del brand -, sia proprio così tutto finito di fronte alla globalizzazione. La varietà e l’individualità delle marche e del branding, per esempio, saranno completamente annientate da potenti multinazionali che domineranno i mercati mondiali? E, poi, finiremo tutti per acquistare e utilizzare versioni delle stesse cose? Colins ragiona anche sulle implicazioni per il tradizionale dominio dei marchi occidentali della vertiginosa crescita dei nuovi mercati in India, Cina, Brasile, dove si stanno affermando marchi globali basati su punti di forza e tradizioni culturali locali. Senza tener conto del dilagare della tecnologia digitale e dei social media.
Ma non solo. Perché brand e marca, spiega l’autore, incidono anche su quelle attività d’impresa più spiccatamente orientate all’attenzione verso la responsabilità sociale dell’attività aziendale.
Olins, quindi, affronta tutti questi temi da diversi punti di vista: commerciale, storico, sociologico, antropologico. E racconta – sulla base della sua diretta esperienza di lavoro -, le vicende di marchi e imprese che hanno per davvero fatto la storia dell’industria come Unilever e Shell,ma anche Bbc, Olivetti, Tisco, Ibm, Mobil, Nike, Coca Cola e tante altre ancora. Ma non solo, perché, dopo aver ragionato su imprese e cambiamento, sulla rappresentazione reale di un’azienda e sui nuovi brand, Olins arriva anche a toccare l’ultima frontiera del branding: il territorio. Con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di comportamenti d’impresa corretti e scorretti.
Scritto in maniera vivace e concreta, il libro di Olins serve a imprenditori e manager per capire meglio come costruire un’immagine aziendale che sia accattivamente, ma solida e concreta.
Brand New. Il futuro del branding nella società che cambia
Wally Olins
Einaudi, 2015
Marche e branding fanno l’immagine dell’impresa e della sua cultura. Raffigurazione che cambia con i mutamenti dell’organizzazione aziendale e con le variazioni dell’ambiente al quale l’impresa si rivolge. Senza contare che proprio attraverso l’immagine d’impresa e di marca, passa buona parte del vissuto industriale dentro e fuori l’industria stessa. Non solo il prodotto, insomma, ma anche come il prodotto viene raccontato.
Libri come “Brand New. Il futuro del branding nella società che cambia” di Wally Olins (una vita passata a studiare e costruire l’immagine di grandi e piccole imprese), servono molto a comprendere i significati profondi dei brand aziendali in relazione alla cultura delle aziende, alla loro evoluzione e a quella della società. Olins inizia chiedendosi se – in relazione al significato del brand -, sia proprio così tutto finito di fronte alla globalizzazione. La varietà e l’individualità delle marche e del branding, per esempio, saranno completamente annientate da potenti multinazionali che domineranno i mercati mondiali? E, poi, finiremo tutti per acquistare e utilizzare versioni delle stesse cose? Colins ragiona anche sulle implicazioni per il tradizionale dominio dei marchi occidentali della vertiginosa crescita dei nuovi mercati in India, Cina, Brasile, dove si stanno affermando marchi globali basati su punti di forza e tradizioni culturali locali. Senza tener conto del dilagare della tecnologia digitale e dei social media.
Ma non solo. Perché brand e marca, spiega l’autore, incidono anche su quelle attività d’impresa più spiccatamente orientate all’attenzione verso la responsabilità sociale dell’attività aziendale.
Olins, quindi, affronta tutti questi temi da diversi punti di vista: commerciale, storico, sociologico, antropologico. E racconta – sulla base della sua diretta esperienza di lavoro -, le vicende di marchi e imprese che hanno per davvero fatto la storia dell’industria come Unilever e Shell,ma anche Bbc, Olivetti, Tisco, Ibm, Mobil, Nike, Coca Cola e tante altre ancora. Ma non solo, perché, dopo aver ragionato su imprese e cambiamento, sulla rappresentazione reale di un’azienda e sui nuovi brand, Olins arriva anche a toccare l’ultima frontiera del branding: il territorio. Con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di comportamenti d’impresa corretti e scorretti.
Scritto in maniera vivace e concreta, il libro di Olins serve a imprenditori e manager per capire meglio come costruire un’immagine aziendale che sia accattivamente, ma solida e concreta.
Brand New. Il futuro del branding nella società che cambia
Wally Olins
Einaudi, 2015