Buona etica per buone imprese
I principi della gestione d’azienda attenta non solo al calcolo ma anche all’uomo
Applicare l’etica per gestire meglio l’impresa. Compito non facile ma certamente possibile. A patto che la comprensione dei collegamenti fra corretta gestione della produzione e principi etici avvenga da subito e in maniera chiara. Non imprese buoniste, ma aziende efficienti che sanno unire in un tutt’uno buoni bilanci con buoni ambienti di lavoro. Per capire meglio di cosa si sta ragionando basta leggere – con attenzione – “Business ethics 3.0. The new integral ethics from a CEO’s perspective” di Erhard Meyer-Galow, manager di lungo corso che ha fatto dell’etica nelle imprese una sorta di missione di vita e che in un libro denso e importante ha messo a disposizione di tutti – soprattutto dei giovani – l’esperienza accumulata negli anni.
Il libro parte dalla constatazione di come, spiega l’autore, molto spesso “la reputazione dei dirigenti aziendali è in calo a causa del loro disprezzo per le decisioni morali e le pratiche etiche”. Ma non solo. Una forte attenzione viene posta nei confronti dei giovani, perché, viene spiegato, “attualmente agli studenti di business viene insegnato solo il sapere tecnico senza preoccuparsi di essere coinvolti in modo compassionevole e olistico. Tuttavia, quando si entra nel mondo degli affari, questi laureati incontrano un mondo che richiede decisioni difficili, personalmente impegnative, per le quali la conoscenza tecnica è insufficiente”. Insomma, nelle pagine di Meyer-Galow non ci sono solo le macchine e i numeri nella gestione d’impresa, ma anche, e prima di tutto, le persone.
Il testo affronta così la questione dell’etica degli affari “dal punto di vista della crescita interna di un individuo”, applicando un vasto apparato concettuale che comprende “i principi di psicologia profonda, saggezza spirituale, meditazione e fisica quantistica”. Il libro “affronta anche l’implementazione di questo nuovo approccio nei settori aziendali più importanti come alternativa a precedenti codici di condotta inefficaci che hanno fallito”.
Chiara l’organizzazione del testo che parte “dal problema”, per passare alla “soluzione” dello stesso enumerando e approfondendo prima le questioni da affrontare e poi una serie di strumenti d’azione dei quali viene raccontata la messa in pratica.
Il libro di Meyer-Galow è certamente da leggere con attenzione, ma anche con acuto senso critico. E’ comunque una lettura da fare da parte di chi vuole davvero varcare il confine fra l’area del solo calcolo e quella di una più completa gestione delle strutture produttive.
Business ethics 3.0. The new integral ethics from a CEO’s perspective
Erhard Meyer-Galow
DEG De Gruyter Oldenbourg, 2018
![](https://wpsite-assets.fondazionepirelli.org/wp-content/uploads/2018/06/20100433/business-ethics.jpg)
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I principi della gestione d’azienda attenta non solo al calcolo ma anche all’uomo
Applicare l’etica per gestire meglio l’impresa. Compito non facile ma certamente possibile. A patto che la comprensione dei collegamenti fra corretta gestione della produzione e principi etici avvenga da subito e in maniera chiara. Non imprese buoniste, ma aziende efficienti che sanno unire in un tutt’uno buoni bilanci con buoni ambienti di lavoro. Per capire meglio di cosa si sta ragionando basta leggere – con attenzione – “Business ethics 3.0. The new integral ethics from a CEO’s perspective” di Erhard Meyer-Galow, manager di lungo corso che ha fatto dell’etica nelle imprese una sorta di missione di vita e che in un libro denso e importante ha messo a disposizione di tutti – soprattutto dei giovani – l’esperienza accumulata negli anni.
Il libro parte dalla constatazione di come, spiega l’autore, molto spesso “la reputazione dei dirigenti aziendali è in calo a causa del loro disprezzo per le decisioni morali e le pratiche etiche”. Ma non solo. Una forte attenzione viene posta nei confronti dei giovani, perché, viene spiegato, “attualmente agli studenti di business viene insegnato solo il sapere tecnico senza preoccuparsi di essere coinvolti in modo compassionevole e olistico. Tuttavia, quando si entra nel mondo degli affari, questi laureati incontrano un mondo che richiede decisioni difficili, personalmente impegnative, per le quali la conoscenza tecnica è insufficiente”. Insomma, nelle pagine di Meyer-Galow non ci sono solo le macchine e i numeri nella gestione d’impresa, ma anche, e prima di tutto, le persone.
Il testo affronta così la questione dell’etica degli affari “dal punto di vista della crescita interna di un individuo”, applicando un vasto apparato concettuale che comprende “i principi di psicologia profonda, saggezza spirituale, meditazione e fisica quantistica”. Il libro “affronta anche l’implementazione di questo nuovo approccio nei settori aziendali più importanti come alternativa a precedenti codici di condotta inefficaci che hanno fallito”.
Chiara l’organizzazione del testo che parte “dal problema”, per passare alla “soluzione” dello stesso enumerando e approfondendo prima le questioni da affrontare e poi una serie di strumenti d’azione dei quali viene raccontata la messa in pratica.
Il libro di Meyer-Galow è certamente da leggere con attenzione, ma anche con acuto senso critico. E’ comunque una lettura da fare da parte di chi vuole davvero varcare il confine fra l’area del solo calcolo e quella di una più completa gestione delle strutture produttive.
Business ethics 3.0. The new integral ethics from a CEO’s perspective
Erhard Meyer-Galow
DEG De Gruyter Oldenbourg, 2018