Buona impresa, buon manager, buona cultura
Si sa, in Italia e non solo deve ancora crescere, e molto, la cultura d’impresa. E deve anche crescere la consapevolezza dell’importanza della preparazione dei manager che devono governare, insieme agli imprenditori, le sorti delle aziende. Perché governare uomini e produzioni non è facile. Soprattutto in tempi turbolenti come questi. E non bastano certo preparazione tecnica ed economica per fare un buon manager. Occorrono anche profondità culturale e attenzione umana.
E’ bello, allora, leggere “Il minimario del bravo manager” un volumetto che Ercole P. Pellicanò – manager anch’egli e uomo di cultura -, ha scritto per venire in soccorso ai colleghi alle prese con organizzazioni complesse e mercati difficili. Il libro – rigorosamente in formato elettronico -, si legge d’un fiato e si deve rileggere. L’obiettivo, anche attraverso la sintesi dell’aforisma, è quello di fornire le conoscenze minime, una specie di “cassetta degli attrezzi” che un bravo manager deve avere, per rendere efficace il suo impegno in azienda. Alla base una vasta cultura fondata sui classici del pensiero universale ma anche su quelli dell’economia e della gestione aziendale. Gli aforismi che si incontrano, quindi, sono quelli di Newton, Gibran, Confucio, Wilde, Bacone, Demostene – tanto per citarne alcuni -, e di Drucker, Packard, Galbraith tanto per citarne altri.
L’autore, come si è detto, è egli stesso manager dall’esperienza pluridecennale, e con competenze accademiche ed imprenditoriali, raccoglie, e racconta, i problemi, le difficoltà, le contraddizioni e le possibilità della società lavorativa, dando vita ad un connubio originale di generi di scrittura in cui dialogano con gli aforismi forme tradizionali di arte e scienza, arrivando alla musica leggera, ai film ma toccando ampiamente anche l’economia.
Il testo si compone di tre parti concatenate tra loro. La prima raccoglie appunto numerosi aforismi di celebri scrittori, brillanti personaggi o anonimi, rapportati alle più tipiche caratteristiche del bravo manager. La seconda propone una serie di canzoni, da Modugno ad altre più recenti, in cui i testi vengono tradotti in realtà aziendalistiche, creando un efficace accostamento esistenziale, tra parole e realtà. La terza è la più scontata – ma non meno utile -, e cioè un di termini chiave, dall’uso più o meno comune, dell’economia e della finanza, ma di cui è necessario che il manager abbia conoscenza.
Minimario, dunque, ma non minimo nella sua utilità per chi voglia iniziare a guardare un po’ più in là della propria scrivania.
Il minimario del bravo manager
Ercole P. Pellicanò
Bibliotheka Edizioni, 2014
Si sa, in Italia e non solo deve ancora crescere, e molto, la cultura d’impresa. E deve anche crescere la consapevolezza dell’importanza della preparazione dei manager che devono governare, insieme agli imprenditori, le sorti delle aziende. Perché governare uomini e produzioni non è facile. Soprattutto in tempi turbolenti come questi. E non bastano certo preparazione tecnica ed economica per fare un buon manager. Occorrono anche profondità culturale e attenzione umana.
E’ bello, allora, leggere “Il minimario del bravo manager” un volumetto che Ercole P. Pellicanò – manager anch’egli e uomo di cultura -, ha scritto per venire in soccorso ai colleghi alle prese con organizzazioni complesse e mercati difficili. Il libro – rigorosamente in formato elettronico -, si legge d’un fiato e si deve rileggere. L’obiettivo, anche attraverso la sintesi dell’aforisma, è quello di fornire le conoscenze minime, una specie di “cassetta degli attrezzi” che un bravo manager deve avere, per rendere efficace il suo impegno in azienda. Alla base una vasta cultura fondata sui classici del pensiero universale ma anche su quelli dell’economia e della gestione aziendale. Gli aforismi che si incontrano, quindi, sono quelli di Newton, Gibran, Confucio, Wilde, Bacone, Demostene – tanto per citarne alcuni -, e di Drucker, Packard, Galbraith tanto per citarne altri.
L’autore, come si è detto, è egli stesso manager dall’esperienza pluridecennale, e con competenze accademiche ed imprenditoriali, raccoglie, e racconta, i problemi, le difficoltà, le contraddizioni e le possibilità della società lavorativa, dando vita ad un connubio originale di generi di scrittura in cui dialogano con gli aforismi forme tradizionali di arte e scienza, arrivando alla musica leggera, ai film ma toccando ampiamente anche l’economia.
Il testo si compone di tre parti concatenate tra loro. La prima raccoglie appunto numerosi aforismi di celebri scrittori, brillanti personaggi o anonimi, rapportati alle più tipiche caratteristiche del bravo manager. La seconda propone una serie di canzoni, da Modugno ad altre più recenti, in cui i testi vengono tradotti in realtà aziendalistiche, creando un efficace accostamento esistenziale, tra parole e realtà. La terza è la più scontata – ma non meno utile -, e cioè un di termini chiave, dall’uso più o meno comune, dell’economia e della finanza, ma di cui è necessario che il manager abbia conoscenza.
Minimario, dunque, ma non minimo nella sua utilità per chi voglia iniziare a guardare un po’ più in là della propria scrivania.
Il minimario del bravo manager
Ercole P. Pellicanò
Bibliotheka Edizioni, 2014