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Cambiamenti di scenario e di contenuto

Una lettura attenta dei mutamenti in atto in Italia e nel mondo chiarisce cosa e come si muove

 

La consapevolezza della collocazione della propria attività continua ad essere uno degli elementi migliori per la creazione e gestione di una buona impresa. Vale ancora, a decenni di distanza, l’indicazione di Luigi Einaudi, conoscere per deliberare, e quindi ben gestire, sapientemente condurre, prudentemente prevedere in un mondo complesso ogni giorno di più e sempre più vario. Conoscenza dunque come strumento di cultura d’impresa saggia e importante.

Da qui anche l’importanza di leggere con attenzione “Il mondo cambia pelle?” e cioè il XXIII Rapporto sull’economia globale e l’Italia che il centro Einaudi di Torino ha appena dato alle stampe. Coordinato da Mario Deaglio (professore emerito di Economia internazionale presso l’Università di Torino) il libro – frutto dei contributi anche di Chiara Agostini, Giorgio Arfaras, Francesco Beraldi, Gabriele Guggiola, Paolo Migliavacca, Giuseppe Russo e Giorgio Vernoni -, continua la serie di volumi che ogni anno cercano di mettere a fuoco la collocazione del nostro Paese nell’ambito dei movimenti del resto del mondo che, per quest’edizione, viene identificato come un’entità “in corso di mutazione, soprattutto l’Occidente al quale apparteniamo”.

L’analisi viene quindi condotta sulla base di alcuni grandi punti di riferimento: la frattura che corre lungo l’Atlantico, tra un’Europa sotto scadenza elettorale e l’America di Donald Trump che sfida il commercio internazionale; la difficile equazione tra lavoro e capitale a dieci anni dal crack Lehman Brothers; Mosca al bivio tra Washington e un’Asia sempre più cinese. E’ in questo ambito che intanto l’Italia si ritrova alla ricerca di una via tra la fine delle ideologie e nuovi paradigmi di sostenibilità non solo ambientale, ma anche politica, finanziaria e sociale.

Il libro quindi inizia da una analisi della crescita (indebolita), per passare poi ad un approfondimento dei collegamenti fra lavoro e capitale (che necessitano entrambi di una non facile ridefinizione). Viene quindi messa a fuoco l’attuale situazione geopolitica per arrivare quindi all’approfondimento della situazione italiana. Le conclusioni approfondiscono quindi il concetto di sostenibilità aggiornandolo alla luce degli ultimi sviluppi che portano a quella che viene indicata come “economia circolare”.

Leggere il Rapporto non è sempre cosa facile, ma è certamente cosa utile, proprio per la costruzione di quella consapevolezza di cui si diceva all’inizio.

Il mondo cambia pelle? XXIII Rapporto sull’economia globale e l’Italia

Deaglio Mario (a cura di)

Guerini e Associati, 2019

Una lettura attenta dei mutamenti in atto in Italia e nel mondo chiarisce cosa e come si muove

 

La consapevolezza della collocazione della propria attività continua ad essere uno degli elementi migliori per la creazione e gestione di una buona impresa. Vale ancora, a decenni di distanza, l’indicazione di Luigi Einaudi, conoscere per deliberare, e quindi ben gestire, sapientemente condurre, prudentemente prevedere in un mondo complesso ogni giorno di più e sempre più vario. Conoscenza dunque come strumento di cultura d’impresa saggia e importante.

Da qui anche l’importanza di leggere con attenzione “Il mondo cambia pelle?” e cioè il XXIII Rapporto sull’economia globale e l’Italia che il centro Einaudi di Torino ha appena dato alle stampe. Coordinato da Mario Deaglio (professore emerito di Economia internazionale presso l’Università di Torino) il libro – frutto dei contributi anche di Chiara Agostini, Giorgio Arfaras, Francesco Beraldi, Gabriele Guggiola, Paolo Migliavacca, Giuseppe Russo e Giorgio Vernoni -, continua la serie di volumi che ogni anno cercano di mettere a fuoco la collocazione del nostro Paese nell’ambito dei movimenti del resto del mondo che, per quest’edizione, viene identificato come un’entità “in corso di mutazione, soprattutto l’Occidente al quale apparteniamo”.

L’analisi viene quindi condotta sulla base di alcuni grandi punti di riferimento: la frattura che corre lungo l’Atlantico, tra un’Europa sotto scadenza elettorale e l’America di Donald Trump che sfida il commercio internazionale; la difficile equazione tra lavoro e capitale a dieci anni dal crack Lehman Brothers; Mosca al bivio tra Washington e un’Asia sempre più cinese. E’ in questo ambito che intanto l’Italia si ritrova alla ricerca di una via tra la fine delle ideologie e nuovi paradigmi di sostenibilità non solo ambientale, ma anche politica, finanziaria e sociale.

Il libro quindi inizia da una analisi della crescita (indebolita), per passare poi ad un approfondimento dei collegamenti fra lavoro e capitale (che necessitano entrambi di una non facile ridefinizione). Viene quindi messa a fuoco l’attuale situazione geopolitica per arrivare quindi all’approfondimento della situazione italiana. Le conclusioni approfondiscono quindi il concetto di sostenibilità aggiornandolo alla luce degli ultimi sviluppi che portano a quella che viene indicata come “economia circolare”.

Leggere il Rapporto non è sempre cosa facile, ma è certamente cosa utile, proprio per la costruzione di quella consapevolezza di cui si diceva all’inizio.

Il mondo cambia pelle? XXIII Rapporto sull’economia globale e l’Italia

Deaglio Mario (a cura di)

Guerini e Associati, 2019

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