Capire la “crisi” fa bene alla cultura d’impresa
Idee chiare e concetti limpidi. La buona cultura d’impresa si nutre anche di questo. Ed è importante che sia così, soprattutto in tempi difficili. Ecco perché, per esempio, aver chiaro in mente cosa voglia dire “crisi” è condizione necessaria per l’imprenditore avveduto e il manager attento. Allora è utile leggere “Il tempo della crisi” di Gianni Puglisi in procinto di uscire in tutte le librerie. Puglisi è Professore di Letteratura comparata presso all’Università IULM ma è anche giornalista e soprattutto osservatore attento delle cose della realtà di oggi. Ripercorre quindi tutti i significati del vocabolo “crisi” attingendo di continuo a esempi tratti da letteratura, cinema, filosofia, mitologia, antropologia.
“Quale crisi? – si chiede Puglisi -, È questa la domanda che cominciano a farsi in molti, da un lato ascoltando i politici, gli economisti e quanti a loro si accodano, che ne predicano, a giorni alterni, l’inizio della fine e la difficoltà ad uscirne, e dall’altro lato osservando la vita nelle città, le folle negli outlet, nei supermercati, nei negozi di lusso, nelle stazioni sciistiche, gli ingorghi sulle autostrade, nei centri storici. Sicuramente una crisi c’è stata e forse è ancora in atto, ma di certo la situazione è ben lontana da quella che vogliono farci credere e anche vedere i responsabili vicini e lontani della crisi stessa”.
Capire per davvero la realtà, quindi, passa anche dalla comprensione del significato profondo delle parole che si usano per descriverla e raccontarla.
Dalle pagine di Puglisi, emerge che la “crisi” di oggi è certamente economica, ma non solo. E’ qualcosa di più vasto e più complesso: universale e particolare in un solo momento. Qualcosa che coinvolge macroeventi della globalizzazione ma anche comportamenti di ogni giorno di persone sulla piccola scena sociale.
Una condizione nella quale, occorre aggiungere, proprio la cultura d’impresa dà e riceve stimoli. Perché, diciamo noi, è naturale che l’impresa sia oggetto e soggetto della crisi, protagonista e vittima, strumento di rivalsa e di condivisione delle difficoltà. Luogo in cui, per tutto questo, proprio l’idea della “crisi” deve essere più chiara e capita.
Il libricino di Puglisi – 136 pagine da leggere concentrati e veloci -, aiuta a comprendere, fornisce strumenti validi anche per capire la realtà dentro e fuori l’impresa.
Leggere le pagine di Puglisi, quindi, è buona cosa per tutti. Anche perchè chi le scrive è sapiente ma non dà l’aria di esserlo. E quindi si fa comprendere da tutti.
Il tempo della crisi
Gianni Puglisi
Sellerio, 2015
Idee chiare e concetti limpidi. La buona cultura d’impresa si nutre anche di questo. Ed è importante che sia così, soprattutto in tempi difficili. Ecco perché, per esempio, aver chiaro in mente cosa voglia dire “crisi” è condizione necessaria per l’imprenditore avveduto e il manager attento. Allora è utile leggere “Il tempo della crisi” di Gianni Puglisi in procinto di uscire in tutte le librerie. Puglisi è Professore di Letteratura comparata presso all’Università IULM ma è anche giornalista e soprattutto osservatore attento delle cose della realtà di oggi. Ripercorre quindi tutti i significati del vocabolo “crisi” attingendo di continuo a esempi tratti da letteratura, cinema, filosofia, mitologia, antropologia.
“Quale crisi? – si chiede Puglisi -, È questa la domanda che cominciano a farsi in molti, da un lato ascoltando i politici, gli economisti e quanti a loro si accodano, che ne predicano, a giorni alterni, l’inizio della fine e la difficoltà ad uscirne, e dall’altro lato osservando la vita nelle città, le folle negli outlet, nei supermercati, nei negozi di lusso, nelle stazioni sciistiche, gli ingorghi sulle autostrade, nei centri storici. Sicuramente una crisi c’è stata e forse è ancora in atto, ma di certo la situazione è ben lontana da quella che vogliono farci credere e anche vedere i responsabili vicini e lontani della crisi stessa”.
Capire per davvero la realtà, quindi, passa anche dalla comprensione del significato profondo delle parole che si usano per descriverla e raccontarla.
Dalle pagine di Puglisi, emerge che la “crisi” di oggi è certamente economica, ma non solo. E’ qualcosa di più vasto e più complesso: universale e particolare in un solo momento. Qualcosa che coinvolge macroeventi della globalizzazione ma anche comportamenti di ogni giorno di persone sulla piccola scena sociale.
Una condizione nella quale, occorre aggiungere, proprio la cultura d’impresa dà e riceve stimoli. Perché, diciamo noi, è naturale che l’impresa sia oggetto e soggetto della crisi, protagonista e vittima, strumento di rivalsa e di condivisione delle difficoltà. Luogo in cui, per tutto questo, proprio l’idea della “crisi” deve essere più chiara e capita.
Il libricino di Puglisi – 136 pagine da leggere concentrati e veloci -, aiuta a comprendere, fornisce strumenti validi anche per capire la realtà dentro e fuori l’impresa.
Leggere le pagine di Puglisi, quindi, è buona cosa per tutti. Anche perchè chi le scrive è sapiente ma non dà l’aria di esserlo. E quindi si fa comprendere da tutti.
Il tempo della crisi
Gianni Puglisi
Sellerio, 2015